BUFALE, le piu famose della storia – bufale.net


Per la nostra rubrica di traduzioni di testi internazionali a tema bufala, oggi ci spostiamo al 3 Agosto 2011, per proporvi un testo del Daily Telegraph, riportante cinque bufale celebri storiche esaminate per commemorare un libro a tema… più altre sei recenti, in omaggio per i lettori, che vi proporremo numerandole. L’articolo originale, per gli anglofoni e gli affezionati della pregevole rivista, è reperibile qui.
1. Le fatine di Cottingley

Le fatine di Cottingley sono una serie di cinque foto scattate da Elsie Wright e Frances Griffths, due giovani cugine di Cottingley, vicino Bradford, Inghilterra, che le ritraggono mentre interagiscono con delle fate.
Elsie era la figlia di Arthur Wright, uno dei primi ingegneri elettrici qualificati. Prese in prestito la macchina fotografica a lastre del padre e andò a scattare delle foto sul retro della casa di famiglia.
Quando il padre, sviluppando le lastre, vide le “fate” sull’immagine, le ritenne false. Al secondo scatto proibì ad Elsie di usare ancora la macchina fotografica. La madre di Elsie, Polly, invece le credette autentiche.
Nell’estate del 1919 la vicenda divenne di pubblico dominio e Sir Arthur Conan Doyle, l’autore di Sherlock Holmes, scrisse un articolo su una rivista di grido asseverandone l’autenticità.
Comunque nei primi anni ’80 le cugine che scattarono le foto ammisero esplicitamente che le prime quattro erano false. Parlando della prima foto in particolare, Frances disse “Non capisco come la gente possa aver creduto che fossero fate vere. Potevo vederne il retro e le spille da cappello usate mentre scattavamo le foto”
Entrambe le ragazze comunque dichiararono, sin sul letto di morte, che la quinta foto era veramente autentica.
(Nota del Traduttore, fonte Wikipedia):
Sulla quinta foto le due cugine discordano. La foto sembra un errore di stampa, la sovrapposizione di due diverse fotografie, ma Frances ha sostenuto che quella sia l’unica vera fotografia di fate mai realizzata dalla coppia. Frances ha affermato che si trattasse di un normale sabato pomeriggio in cui le ragazze stavano giocando con le macchine fotografiche, senza aver preparato sagome: Frances avrebbe percepito delle presenze, ed Elsie avrebbe scattato una foto alla ragazza ottenendo il risultato visibile nell’immagine.
Elsie, invece, sostiene che anche in quel caso furono usati dei cartoncini. Questa tesi appare molto più credibile, anche alla luce del fatto che Frances ha dichiarato pubblicamente in più occasioni di soffrire di un blocco psicologico riguardo quei fatti, che le impedisce di ricordare i dettagli e gli eventi con cura.
Inoltre, il coinvolgimento di Sir Arthur Conan Doyle nella vicenda gli costò in perpetuo la stima di Arthur Wright: un tempo suo grande ammiratore, in passato lo considerava un uomo molto intelligente, ma riteneva che fosse stato truffato dalla “sua Elsie, che era l’ultima della classe!”.
2. L’Uomo di Piltdown

La beffa di Piltdown fu la bufala in campo archeologico più preminente nella storia.
Consistette nella presunta raccolta di un teschio ed una mandibola raccolti nel 1912 da una fossa di ghiaia a Piltdown, un villaggio vicino Uckfield, East Sussex.
I frammenti furono ritenuti da molti esperti dell’epoca i frammenti fossili di una presunta forma ignota di uomo primitivo. L’esemplare ricevette il nome latino Eoantropus Dawsoni, “L’Uomo dell’Alba di Dawson”, dal nome del collezionista Charles Dawson.
L’esemplare fu rivelato essere un falso nel 1953, in quanto si trattava della mandibola di un orangotango combinata col teschio di un uomo moderno, adulto.
L’identità dell’autore della truffa dell’Uomo di Piltdown è ancora ignota, ma tra i numerosi sospetti si annoverano Dawson, Pierre Teilhard de Chardin e Arthur Conan Doyle.
3. L’autopsia aliena del 1995

Nel 1995 Ray Santilli dichiarò di detenere dei filmati ancora inediti di un’autopsia aliena effettuata dall’esercito USA subito dopo l’incidente dell’UFO di Roswell del 1947.
Santilli invitò rappresentanti dei media per guardare il film al Museo di Londra quell’anno stesso, e rilasciò un film contenente a suo dire scene del luogo dell’incidente ed interviste con gli esperti.
Comunque nel 2006 Santilli ed il suo amico produttore Gary Shoefield annunciarono che il loro film era solo parzialmente vero, e che le scene restanti erano state rigirate.
Secondo Santilli, un set fu costruito nel salotto di un appartamento vuoto a Rochester Square, Camden Town, Londra.
John Humphreys, artista e scultore, fu impiegato per scolpire due finti alieni. Ebbe tre settimane di tempo, ed utilizzò strutture in gesso contenenti cervello di pecora in gelatina, budella di pollo e giunti meccanici articolati.
4. La sirena delle Fiji del 1842

Il corpo mummificato di una creatura chiamata la “Sirena delle FeeJee” fu mostrata per la prima volta dall’Impresario Circense P.T. Barnum nel 1882 e mostrata in tournee negli Stati Uniti.
L’esemplare è stato acquistato dal Museo Peabody di Archeologia ed Etnologia dell’Università di Harward, ed è ospitato nel magazzino posto nell’attico del museo.
A dire il vero, la sirena è l’opera di un artigiano indonesiano che ha usato cartapesta e parti di un pesce tropicale, oppure la coda di un pesce ed il torso di un cucciolo di orangotango, cuciti assieme alla testa di una scimmia.
5. Il Gigante di Cardiff

Il Gigante di Cardiff, una delle bufale Americane più famose, era un “uomo pietrificato” alto dieci piedi (circa 3 metri, NdT), scoperto il 16 Ottobre del 1869 da operai impiegati a scavare un pozzo a Cardiff, New York.
La scoperta fu messa in esposizione da Barnum, ma in seguito si scoprì essere la creazione del tabaccaio George Hull.
Fu scolpito in gesso e macchiato con l’acido per sembrare vecchio e rovinato dal tempo. Hull lo seppellì e fece in modo che fosse scoperto dopo un anno.
Il 2 febbraio del 1870 la falsità fu scoperta in tribunale. Il giudice stabilì che Barnum non poteva essere ritenuto colpevole per aver dichiarato un falso il gigante.
(Nota del Traduttore, fonte Wikipedia): In realtà di Giganti di Cardiff ce ne furono due: il falso “originale”  fatto scolpire da Hull, ed una seconda copia realizzata su istruzioni di Barnum per essere esibita nel suo circo itinerante. Nel momento in cui Barnum cominciò a pubblicizzare la sua copia come “Il Vero Gigante di Cardiff” e la statua di Hull come una copia, Hull minacciò di portarlo in tribunale… ottenendo che il Giudice lo obbligasse a deferire giuramento sulle origini del “suo” Gigante di Cardiff, esponendo quindi le due versioni del fossile come simultaneamente false, ma scagionando Barnum, non più un falsario ma l’autore della copia di un falso.
Ora possiamo passare ai testi originariamente non numerati, ambientati all’epoca di Internet. Solo per comodità daremo loro una numerazione, non presente in originale.
6. Bill Gates compra la Chiesa Cattolica

Nel 1994 cominciò a circolare su Internet l’estratto di una conferenza stampa secondo cui Microsoft avrebbe comprato la Chiesa Cattolica. Il testo citava Bill Gates mentre affermava che considerava la Chiesa un Mercato in crescita e che “Le risorse combinate di Microsoft e della Chiesa Cattolica ci permetteranno di rendere la religione più facile e più divertente per molte più persone”. Secondo i termini dell’accordo, Microsoft avrebbe acquisito i diritti esclusivi di diffusione elettronica della Bibbia. Microsoft dovette pubblicare una formale dichiarazione di falsità della notizia il 16 Dicembre del 1994. Gli autori della bufala restano ignoti.
7. Bill Gates vuole regalarti denaro

Un’altra delle prime bufale su Internet che riguarda il fondatore di Microsoft emerse nel 1997, quando una lettera dal titolo “Bill Gates vuole Regalarti del Denaro” cominciò ad apparire nelle email di tutto il mondo. Purtroppo era una bufala – far girare la catena di Sant’Antonio come parte di un presunto betatest per un sistema di tracciabilità delle email fornito da Microsoft non aiutava nessuno ad ottenere ricchi assegni.
8. La fata morta

Nel 2006 migliaia di utenti di Internet caddero vittima di un Pesce d’Aprile di Briton Dan Baines, che dichiarò di aver trovato il cadavere di una “fata”. Il suo sito ricevette oltre 20000 visite in un giorno solo ed anche dopo che il signor Baines, autore di effetti speciali professionista, rivelò che la storia era una bufala, alcuni teorici della cospirazione rifiutarono di credergli e lo accusarono di voler occultare la verità. “Ho ricevuto ogni sorta di commenti, compresi quelli di persone che dichiaravano di aver visto le stesse cose ed uno che mi ha ordinato di riportare il cadavere nella sua bara prima o possibile o pagarne in prezzo”, riferì alla BBC.
9. Enormi Ragni Cammello

Leggermente più credibile fu una bufala del 2004 riguardante “enormi ragni cammello” in Iraq. La bufala nacque da un’email che chiedeva di mostrare supporto per le truppe in Iraq, non solo perché lontane dai loro cari o perché le zone di guerra sono pericolose, ma perché dovevano combattere con ragni preistorici. L’email ripeteva alcune affermazioni relative alla prima Guerra del Golfo nel 1993 secondo cui i ragni potevano correre veloci fino a 25 miglia orarie (circa 40 km orari, NdT), saltare in alto per metri e crescere dai 20 ai 25 centimetri, unitamente a foto dei presunti aracnidi giganteschi. Comunque, per quanto i ragni cammello sono larghi e veloci, non sono grandi come le foto li fanno sembrare e non sono veloci come descritto nella email. La foto era stata scattata da un angolo che faceva sembrare il ragno più grande del normale.
10. Vietato navigare su Internet da ubriachi

Un’altra bufala legata al Pesce d’Aprile fu diffusa da PC Computing dall’editorialista John Dvorak nel 1994. Dvorak dichiarò che il Congresso Statunitense stava valutando una norma per rendere illegale navigare su Internet da ubriachi, o discutere di faccende riguardanti il sesso su reti pubbliche. Naturalmente la norma sarebbe entrata in vigore perché, scrisse Dvorak, “Chi vuole farsi avanti per difendere il diritto ad essere sbronzi e fare sesso al computer?” La bufala era così convincente da generare una serie di telefonate iraconde al Congresso, costringendo il senatore Ted Kennedy a rilasciare una dichiarazione formale per negare le voci relative alla presunta norma.
11. Gattini nei vasi (Bonsai Kitten)

Nessuna lista di bufale è veramente completa senza i Bonsai Kitten. Uno studente universitario riuscì a convincere il mondo mediante il sito web bonsaikitten.com che era possibile – o desiderabile – allevare un gattino in un vaso di vetro e quindi deformarne le ossa in modo da assumere la forma del vaso mentre il gatto cresceva, esattamente come un bonsai riceve la sua forma mediante potatura.
Il sito generò furore quando alcuni utenti se ne lamentarono con associazioni animaliste, che si lamentarono del fatto che “Se da un lato è chiaro che il contenuto del sito è falso, dall’altro il problema è che il suo contenuto potrebbe generare violenza verso gli animali”, secondo la Società del Michigan per la Prevenzione della Crudeltà contro gli animali. La bufala era così convincente che l’FBI pose sotto indagine i fondatori del sito per accertare le accuse di crudeltà verso gli animali.

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