Ci è stata richiesta indagine su una “nuova” bufala comparsa nel panorama internettiano. Varie foto di fette di cipolla infilate sotto calze infilate a piedi seminudi vengono accompagnate da testi che magnificano le lodi della cipolla come “metodo per guarire dall’influenza”.
Per quanto ci faccia piacere essere considerati un’entità virtuale adatta a dirimere il dubbio tra vero e falso, dobbiamo purtroppo ammettere che questo è uno di quei casi in cui il ricorso alla nostra indagine si palesa inutile: è lapalissiano che questo “metodo curativo” sia una bufala priva di ornamento logico e scientifico.
In realtà abbiamo parlato più volte in passato di come una bufala più volte smentita raramente sparisca del tutto: il bufalaro di turno, preso atto della “sconfitta” preparerà immediatamente una nuova versione della stessa falsità cambiando gli elementi ritenuti “deboli” per reimpacchettarla in una forma nuova.
Così è stato per la bufala della cipolla panacea di ogni male, bufala che esisteva in precedenza basata sulla narrazione di un medico condotto che, nel 1919, avrebbe incontrato una famiglia di contadini pronta a spergiurare di essere sfuggita all’Influenza (morbo letale all’epoca) abbandonando cipolle aperte in giro per la propria dimora.
Questo medico condotto, nella formulazione originale della bufala, avrebbe affettato una di quelle cipolle notando come ogni fetta avesse intrappolata in sé i pericolosi virus dell’influenza, batteri ed altre “non meglio precisate tossine”
Cosa, ricordiamo impossibile: sia perché virus e tossine non funzionano come le zanzare, attirate ed intrappolate dalle apposite gabbie, sia perché nel 1919 non erano disponibili, quantomeno alla portata di un povero medico condotto, strumenti in grado di individuare virus intrappolati in fette di cipolla.
Ciò portò ad una rapida disaffezione verso la bufala originaria, che però già nel 2014 tornò in auge nella sua nuova attuale forma.
Come ricorda Hoax-Slayer, i bufalari decisero di aggiornare il loro testo con due fondamentali correzioni:
Tutti gli elementi sono altrettanto fallaci. Come tutti sanno, un leggero stato febbrile guarisce spontaneamente: un raffreddore leggero può o non può essere curato con un blando antibiotico, dell’influenza possiamo trattare solo i sintomi, lasciando che il corpo combatta il virus influenzale da sé.
Nel caso tipico del “Bambino che aveva l’influenza da tanti giorni, e poi è guarito mettendosi fette di cipolla sotto i piedi”, ammettendo la buona fede del narratore, ci sarebbe semplicemente da chiedersi se non sia stato il decorso di quei “tanti giorni” e, magari, il tempo speso a riposo in un letto caldo la cura.
Inoltre, un qualsiasi cibo abbandonato in frigo dopo un certo periodo di tempo si deteriora: il freddo rallenta il processo, ma non lo arresta del tutto.
Nondimeno Hoax Slayer riporta i pareri degli esperti:
Dr Joe Schwarcz of McGill University’s Office for Science and Society notes:
The most fascinating thing about the email that circulates about the curative properties and dangers of onions is that some people give it credence.
[…..]
Is it plausible that an onion can draw “germs” out of the body? Of course not.
[…..]
[T]he terminology that onions are “bacterial magnets” makes no sense. No food attracts bacteria, although of course some are more likely to support bacterial multiplication once infected.
Il Dott Joe Schwarcz del dpartimento per la scienza e società dell’Università McGill nota:
La cosa più affascinante della email che circola sulle capacità curative e sui pericoli della cipolla è che vi è gente che ci crede
[…]
È possibile che una cipolla possa estrarre “germi” dal corpo? Naturalmente no.
[…]
La terminologia secondo cui la cipolla è un “magnete batterico” non ha senso. Non esistono cibi che attraggono i batteri, anche se in alcuni casi è probabile che diano supporto ad una proliferazione batterica dopo l’infestazione.
An article on The Chemist’s Kitchen website about the onion’s supposed ability to attract bacteria concurs with Dr Schwarcz’s view, noting:
Nothing is a bacteria magnet. Firstly, bacteria have minimal mobility. They usually travel in water droplets, if at all. Sneezes, for example. Moulds can release spores which get blown around but bacteria usually grows in moist environments and are slimy, making getting airborne difficult. Secondly, if there was such a thing as a ‘bacteria magnet’ it would be enormously useful in the medical field for drawing bacteria away from the ill and infirmed. Not such use has been made of onions.
Un articolo sul “The Chemist Kitchen” riguardante le capacità della cipolla di attirare i batteri concorda con le idee di Dr. Schwarcz, aggiungendo:
Niente è un “magnete batterico”. I batteri hanno motilità minima. Si muovono in gocce d’acqua, se lo fanno. Gli starnuti ad esempio. O le muffe possono rilasciare spore che vengono diffuse nell’ambiente. Ma sono viscide, e ciò rende la diffusione aerea difficile. Infine, se ci fossero “magneti batterici” sarebbero utilissimi nel campo medico per attirare i batteri lontano da malati ed infermi. Ma nessuno ha mai fatto un simile uso della cipolla.
Possiamo quindi concordare sul fatto che la notizia è, incontrovertibilmente un falso, e la cipolla, sia affettata ed infilata sotto i piedi, che lasciata in giro per casa, non ha proprietà miracolose e curative.
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