Ricorderete come su WhatsApp la Lega del Filo d’Oro sia stata descritta come una società del male che avvelena la gente per divertimento sadico, o gli infiniti messaggi di amici di amici di commissari e finanzieri pronti ad annunciare attentati terroristici
Ci è stato inoltrato l’ennesimo, lunghissimo messaggio WhatsApp:
PRIVILEGI DEI PARLAMENTARI
Sull’Espresso di qualche tempo fa c’era un articoletto che spiegava che il Parlamento aveva votato all’UNANIMITA’ e senza astenuti (ma và?!) un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa 1.135€ al mese.
Inoltre la mozione é stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.
STIPENDIO: 19.150€ AL MESE;PORTABORSE: circa 4.030€ al mese (generalmente parente o familiare);
RIMBORSO SPESE AFFITTO: circa 2.900€ al mese;
INDENNITA’ DI CARICA: (da 335€ circa a 6.455€);
TUTTI ESENTI DA TASSE
piùTELEFONO CELLULARE: gratis;
TESSERA DEL CINEMA: gratis;
TESSERA TEATRO: gratis;
TESSERA AUTOBUS gratis;
METROPOLITANA: gratis;
FRANCOBOLLI: gratis;
VIAGGI AEREO NAZIONALI: gratis;
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE: gratis;
PISCINE E PALESTRE: gratis;
FS: gratis;
AEREO DI STATO: gratis;
AMBASCIATE: gratis;
CLINICHE: gratis;
ASSICURAZIONE INFORTUNI: gratis;
ASSICURAZIONE MORTE: gratis;
AUTO BLU CON AUTISTA: gratis;
RISTORANTE: gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per 1.472.000€).
INOLTRE: Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a oltre 40 anni di contributi ( per ora!!!);
Circa 103.000€ li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: hanno a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l’auto blu ed una scorta sempre al loro servizio);
La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino 2.215€ al MINUTO !!Far circolare……. promoviamo un referendum per l’ abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari e di tutti i consiglieri regionali………… queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani……
PER FAVORE CONTINUARE LA CATENA!!!
Per favore, vi diciamo noi, interrompete la catena: ne va della vostra reputazione in quanto state diffondendo una bufala così herpes da essere un dinosauro delle bufale.
L’inesistente Espresso di qualche tempo fa infatti veniva citato sin dal 2001, su Usenet (una Internet di solo testo, antenata dei forum e di Facebook) con un identico messaggio (ancorchè in lire) arricchito di un grottesco disclaimer:
Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei
verbali ufficiali
L’equivalente virtuale di me lo ha detto mio cugino, che purtroppo ora è morto e non può venire a confermartelo.
Anche volendo tralasciare il grottesco dettaglio di una “votazione supersegreta che esiste solo sulle pagine patinate di un giornale”, ed anche volendo interrogarsi sulle differenze tra “stipendio base” e “stipendio” e perchè la voce sia quindi duplicata nell’appello, possiamo passare a ricordare come Paolo Attivissimo, noto debunker e decano tra noi, si stia scontrando con questa bufala praticamente dal 2008 senza alcuna interruzione o soluzione di continuità.
Dal momento in cui qualcuno ha aggiornato la bufala della “votazione segretissima” in euro, la stessa si è palesata in svariate forme, passando da Usenet alle e-mail, da file di solo testo a PDF, e, infine, sbarcando sui cellulari.
Nel 2004 la stessa Camera dei Deputati decise di confutare uno per uno i dati indicati nell’appello
Trattamento economico
La prima voce è l’indennità, quella che nel linguaggio comune è definita “stipendio”, seguono la diaria e i rimborsi: per le “spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori”, per le spese accessorie di viaggio e per i viaggi all’estero, per le spese telefoniche.
Completano la scheda le voci sull’assegno di fine mandato, le prestazioni previdenziali e sanitarie e sui trasporti.
Indennità parlamentare
L’indennità, prevista dalla Costituzione all’art. 69, è determinata in base alla legge n. 1261 del 31 ottobre 1965. È fissata in misura non superiore al trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate.
L’indennità è corrisposta per 12 mensilità. L’importo mensile è pari a 5.941,91 euro, al netto delle ritenute previdenziali (€ 833,10) e assistenziali (€ 559,54) della quota contributiva per l’assegno vitalizio (€ 1.069,35) e della ritenuta fiscale (€ 4.030,42).
Diaria
Viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base della stessa legge n. 1261 del 1965.
La diaria ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma viene ridotta di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell’Assemblea in cui si svolgono votazioni, che avvengono con il procedimento elettronico.
È considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell’arco della giornata.
Rimborso per spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori
A titolo di rimborso forfetario per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, al deputato è attribuita una somma mensile di 4.190 euro, che viene erogata tramite il gruppo parlamentare di appartenenza.
Ai deputati non è riconosciuto alcun rimborso per le spese postali a decorrere dal 1990.
Spese di trasporto e spese di viaggio
I deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale.
Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza, ed a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km.
I deputati, qualora si rechino all’estero per ragioni di studio o connesse all’attività parlamentare, possono richiedere un rimborso per le spese sostenute entro un limite massimo annuo di 3.100,00 euro.
Spese telefoniche
I deputati dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche. La Camera non fornisce ai deputati telefoni cellulari.
Assistenza sanitaria
Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 4,5 per cento della propria indennità lorda, pari a 559,54 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario.
Assegno di fine mandato
Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 6,7 per cento della propria indennità lorda, pari a 833,10 euro. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l’assegno di fine mandato, che è pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).
Assegno vitalizio
Anche in questo caso, il deputato versa mensilmente una quota – l’8,6 per cento, pari a 1.069,35 euro – della propria indennità lorda, che viene accantonata per il pagamento degli assegni vitalizi, come previsto da un apposito Regolamento approvato dall’Ufficio di Presidenza il 30 luglio 1997.
In base alle norme contenute in tale Regolamento, il deputato riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. Il limite di età diminuisce fino al 60° anno di età in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti.
Lo stesso Regolamento prevede la sospensione del pagamento del vitalizio qualora il deputato sia rieletto al Parlamento nazionale ovvero sia eletto al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale.
L’importo dell’assegno varia da un minimo del 25 per cento a un massimo dell’80 per cento edell’indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare.
E si prega di notare come, oltre un decennio dopo, i dati indicati nell’appello bufala non si avvicinino per niente alla realtà dei fatti, che i miscredenti potranno reperire qui per la Camera e qui per il Senato.
Nel mezzo, una lunga querelle che vede la bufala destarsi dal suo sonno, essere controbattuta e poi rimanifestarsi come un herpes sul volto della virtualità.
Dati immaginari che, ove veri, apparirirebbero in Gazzetta Ufficiale, non su un messaggino WhatsApp che cita un numero inesistente di una rivista che descrive votazioni “segretissime”.
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