Bufala su Bruno Maggio, avvocato di 41 migranti sulla nave Diciotti per il risarcimento: “Paghino gli italiani”
Si torna a parlare oggi 21 febbraio della nave Diciotti ed in particolare di una bufala che investe tale Bruno Maggio, presunto avvocato di 41 migranti pronti a chiedere un risarcimento danni per il trattamento subito da Salvini e più in generale dall’Italia. A tal proposito, c’è un post Facebook che mette in evidenza una presunta dichiarazione da parte dello stesso avvocato, di quelle che per intenderci fanno infuriare il popolo. Una bufala bella e buona, con almeno tre buoni motivi per non cascarci.
Partiamo col dire che l’avvocato dei 41 migranti presenti sulla nave Diciotti avrebbe affermato: “I miei assistiti non hanno i documenti, adesso chiederemo i danni. Tanto pagheranno gli italiani“. Potete facilmente immaginare la rabbia con la quale i cosiddetti analfabeti funzionali hanno ricondiviso il post in questione per esprimere tutto il proprio dissenso. Peccato solo che non esista alcun avvocato Bruno Maggio e che quello ritratto nella foto sia piuttosto Brian May dei Queen.
La fonte della bufala riguardante la nave Diciotti e i migranti pronti a chiedere il risarcimento (notizia vera quest’ultima, emersa oggi come riporta Repubblica, ma in modalità ben diverse rispetto a quelle emerse con il post Facebook in questione) è la pagina “Non cielo dicono”. Si tratta di satira, come sempre avviene all’interno di questa community, motivo per il quale non è mai esistito un Legale arrivato a rilasciare dichiarazioni di questo tipo.
Insomma, la solita bufala sulla questione Diciotti, un po’ come quando mesi fa vi abbiamo riportato la fake news sulle presunte condizioni agiate per i migranti presenti all’interno dell’imbarcazione, come avrete notato dal nostro approfondimento di allora. In attesa di sapere come andrà a fine la storia del risarcimento danni richiesto dai 41 migranti della nave Diciotti, occorre dunque ricordare che quella dell’avvocato Bruno Maggio pronto a far pagare gli italiani è la classica bufala da social.
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