I bufalari non hanno fantasia. Non devono averne, non è richiesta nel loro vero e proprio mestiere.
Possono rifriggere la stessa bufala all’infinito, troveranno sempre orde di indinniati, gli analfabeti funzionali dalla personalità risssosa, volatile ed ignorante pronti a fomentarsi per la stessa menzogna ripetuta più volte, un’empia favoletta moderna per un pubblico dotato della personalità infantile del bambino che richiede la stessa fiaba ripetuta all’infinito ma i beceri istinti di un adulto.
In questa mattinata elettorale ci è stata inviata la seguente notizia, preparata dalla finta testata Il Fatto nella serata di ieri e ridiffusa giusto oggi:
In Sicilia sono state trovate 500 mila schede elettorali per le elezioni politiche che si terranno nella giornata di domani 4 marzo, già precompilate con il simbolo del PD. Il plico e’ stato trovato nei pressi di Via Europa,a Palermo un altro plico invece è stato rinvenuto a Messina, nei pressi del liceo Maurolico, ancora molti dubbi sulla provenienza delle schede, le autorità stanno facendo il possibile per capire chi le ha lasciate lì, e a cosa sarebbero dovute servire. Di certo c’è che da quelle parti non si fa mistero su chi sia il partito che i poteri forti vogliono al governo. Shock ed incredulita tra tutti i candidati e i cittadini Siciliani, per il ritrovamento accertato dalla sezione Polizia elettorale.
Sono state infatti trovate ben 500 MILA schede elettorali compilate con il simbolo del PD già sbarrato, le schede erano talmente tante che per contarle sono intervenuti diversi impiegati dell’ufficio elettorale. A trovare le schede è stato Marcello, un operaio di 44 anni che si stava recando a casa dopo la sua giornata di lavoro nella città di Palermo, a Messina invece sono state le forze dell’ordine a rinvenire il plico.
Ci racconta Marcello “quasi non ci credo, stavo rientrando a casa quando ho visto li per terra un pacco trasparente pieno di schede elettorali, credevo fossero state smarrite e andassero consegnate alle varie sezioni per le operazioni di voto di domani così ho chiamato i vigili per comunicarlo, ma mentre li aspettavo ho dato una sbirciatina e ho visto che le schede erano già tutte segnate con il SIMBOLO DEL PD già sengato, è uno schifo, la Sicilia non cambierà mai”
Il magistrato si incarichera’ delle indagini inerenti a questo ritrovamento. Intanto gli inquirenti sospettano che potrebbero esserci altri ritrovamenti e quindi invitano la popolazione a segnalare atti sospetti che potrebbero inquinare il risultato di queste votazioni.
Ricordete senz’altro il testo: la pagina Il Fatto, connessa allla pagina Facebook La Voce del Popolo, che ha ottenuto circa 3500 condivisioni in poche ore (archivieremo qui)
si è limitata a riciclare, pari pari e cambiando solo il nome dei protagonisti della vicenda, una bufala già in circolo dalle elezioni regionali di Novembre del 2017, omettendo il finale messo dagli originali viralizzatori di Sky24Ore per cercare di evitare le responsabilità del caso:
ULTIMO AGGIORNAMENTO: Gli inquirenti hanno svelato il mistero delle 500mila schede trovate abbandonate. Appartengono al signor Guido Monsumeli, impiegato di una tipografia. Raggiunto dai giornalisti ha spiegato cosa è successo: “Mi sono ritrovato un fac-simile delle elezioni regionali e per gioco volevo farne una in cui mettere il mio nome. L’avrei incorniciata e appesa nella parete della mia stanza. Al momento di fare la fotocopia è successo qualcosa, non so, si sarà inceppata la fotocopiatrice e sono uscite fuori 500.000 schede. Non sapevo che farmene e le ho abbandonate. Chiedo scusa per quanto successo”
Ecco risolto il dubbio. Ora si capisce anche il perché nelle schede ci fosse il nome di Monsumeli, che come è noto non risulta essere il candidato di alcuna lista.
Una sorta di lieto fine posticcio aggiunto a posteriori nella bufala originale e rimosso nell’epigona.
La Voce del Popolo sceglie invece la “foglia di fico” della “presunta satira”, dichiarando che
Il Fatto non è una testata giornalistica a tutti gli effetti, e non viene aggiornato quotidianamente. Alcune delle notizie riportate potrebbero essere inesatte o inventate a scopo satirico, per far riflettere o semplicemente per divertire.
In questo caso il divertimento è ben poco, e non possiamo far nostro l’appello di alcuni commentatori, non indinniati ma indignati, che chiedono severe sanzioni per la pagina.
Inoltre, amor di precisione ci consente di rilevare come l’originale bufala poteva funzionare nel previgente sistema elettorale: il viralizzatore avrebbe potuto quantomeno impegnarsi, dato che il grosso della storia era già stato scritto, ad aggiornare la bufala alla vigente normativa, la quale prevede che ogni scheda distribuita al seggio sia munita di un apposito bollino anti-frode, rendendo così la possibilità di stampare un numero di copie così ingente di schede elettorali falsificate, ove anche fosse stato possibile produrle, del tutto inutile.
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