BUFALA Scusate, mi ero dimenticato di scrivere: successo in Siria a questa ragazza cattolica da parte dei Musulmani – bufale.net

Le bufale del Giustiziere non cambiano mai: una ricetta per l’indignazione facile ed a basso costo di sicuro successo.

Basta al viralizzatore inventare sul posto le gesta di un cattivissimo, generalmente uno staniero o altro soggetto inviso alla “plebe degli indinniati” (ove non sia straniero, fanno brodo anche nomadi e personaggi politici) che infligge gravi sofferenze ad una vittima a noi affine (generalmente una donna o un bambino di razza caucasica, punti extra se cattolico), e descrivere con morboso dettaglio le mutilazioni e lesioni che il cattivo patisce a cagione della sua malvagità.

In assenza, basta lamentare che il cattivo non è mai stato punito, eccitando la violenza degli “indinniati” per rivolgere (anche un po’ vigliaccamente, oseremmo dire) la loro giustizia da angeli vendicatori verso la categoria contigua a quella dei cattivissimi.

Vigliaccamente perché l’ira degli indinniati a questo punto si spinge non già verso un colpevole inventato (e la vittima inventata diventa giusto “parte del pacchetto”), ma verso intere categorie di esseri umani, oggetto di ogni brutale minaccia da tastiera per la sola colpa di appartenere alla razza, al credo o all’etnia di un malvagissimo inventato.

Un po’ come fomentarsi dopo la visione del Padrino ed andare a dare del mafioso al tuo vicino di casa.

Ci segnalano così quest’immagine virale

SCUSATE MI ERO DIMENTICATO DI SCRIVERE : SUCCESSO IN SIRIA A QUESTA RAGAZZA CATTOLICA DA PARTE DEI MUSULMANI

Abbiamo naturalmente censurato il sordido dettaglio del presunto cadavere riverso su un letto, squartato e con una croce infilata in bocca.

La parola chiave è presunto: parola chiave che alla luce di quanto diremo e delle 1466 raccolte ad oggi ci consente di dire che potremmo scusare l’anonimo solo se cancellasse il suo post, sostituendolo con 1466 scuse e facendo sincera ammenda per aver mentito (in buona fede o no, non ci è dato sapere, ma le bufale fanno comunque deprecabile danno di cui doversi scusare).

Avevamo già affrontato questa bufala nell’ormai lontano 2014, due volte per essere precisi, ma evidentemente non è bastato.

O qualche furbetto ha pensato che data la memoria da pesce rosso dell’indinniato medio il 2017 fosse un’anno eccellente per far cassa su una bufala d’annata.

Già da anni la stessa ragazza circolva come (Attenzione: qui le immagini impressionanti non sono censurate, NSFW) la “vittima di 20 musulmani stupratori che l’hanno uccisa in nome della Sharia”.

Tanti paroloni per esprimere solo razzismo e menzogne: scopriamo da una mera ricerca su Google Immagini infatti che:

The original is the work of Canadian special effects artist Remy Couture, who in 2012 was tried (and acquitted) of violating that country’s obscenity laws.

L'[immagine] originale è opera dell’artista esperto in effetti speciali Remy Couture, Canadese, che nel 2012 fu processato (ed assolto) per violazione della normativa locale sul buoncostume.

Insomma, la foto della ragazza, a tutt’oggi viva ed in ottima salute era parte di una serie di scatti e filmati di modelle, tutte giovani ed attraenti, ritratte nei panni di vittime di un malvagio e perverso serial killer, assemblate in un sito web/mostra che prende le sembianze dell’album fotografico di questo personaggio immaginario.

Il riferimento alla scena della ragazza e del Crocefisso è esplicito nel commento ai filmati contenuti nella galleria virtuale (di cui su Snopes è possibile vedere un estratto):

The films, titled Inner Depravity I and II, feature Couture in the role of a serial killer who hacks off limbs and performs sex acts on his victims. Couture says the films are meant to depict the life of a serial killer, assisted by a 10-year-old boy, whose tendencies lead him to also have sex with his dead female victims. One sequence shows a woman bleeding after a crucifix was shoved down her throat. 

I film, con titolo “Depravazione Interiore I e II”, raffigurano Couture nel ruolo di un serial killer che mutila le sue vittime e compie atti sessuali su di loro. Couture dichiara che i film sono la rappresentazione della vita di un serial killer, assistito da un bambino decenne, le cui tendenze lo portano ad avere rapporti sessuali con le sue vittime ormai morte. In una sequenza si vede una donna che sanguina dopo che un crocefisso le è stato conficcato in gola.

Il serial killer efferato e perverso interpretato e ritratto da Couture è un personaggio immaginario, reale tanto quanto i “venti arabi stupratori” delle versioni passate e il malvagio siriano della versione corrente ma portato alla vita per creare arte (per quanto molto discussa), e non per suscitare livore xenofobo.

Dobbiamo anche dissentire dai commenti, che non vi riporteremo, di gente che, colta in fallo mentre condivide bufale, dichiara di farlo con gioia per dimostrare il suo punto di vista.

Un punto di vista basato sull’aumentare la violenza globale inventando violenze inesistenti per sentirsi “giusti e retti” mentre si minaccia violenza ad altri non merita di essere difeso.

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