Oltre 9 mila condivisioni per l’articolo “RUINI SHOCK: Ho dato io l’assoluzione a Vittorio Casamonica. Ora è un’anima candida” pubblicato il 21 agosto 2015 dal noto sito “satirico” Lavocea5stelle, conosciuto anche come “L’osservatore politico”:
Nel dibattito in corso in queste ore assumono un peso particolare le parole di don Giancarlo Manieri, parroco della chiesa di Don Bosco (la parrocchia che negò le esequie a Piergiorgio Welby ma dove nessuno disse no ai funerali di Enrico De Pedis, considerato uno degli esponenti di spicco della banda della Magliana). Don Manieri ribadisce la propria posizione a SkyTg24: “Rifarei il funerale di Vittorio Casamonica? Probabilmente sì, faccio il mio mestiere. Io qui ho fatto il prete, non spettava a me bloccare un funerale. La chiesa può dire no a un funerale? – si chiede rispondendo a una domanda -. Ecco, questo è un problema. Le scomuniche del Papa ai mafiosi? Bisogna chiederlo in alto, non a me. L’esponente di un clan è comunque dentro la Chiesa…”.
Qualche ora più tardi, è sul sito web della basilica di Cinecittà che il Card. Ruini in persona apre una rubrica ad hoc per rispondere alle critiche e rivolgersi ai fedeli. E’ qui, su questo blog che precisa un aspetto importante della questione: “Ho assolto io il sig. Casamonica. E’ venuto da me a confessarsi. Ora è un’anima candida. A dispetto del funerale faraonico per il boss, i parenti di Casamonica hanno dato alla parrocchia un’offerta di 50 euro. Tanto per rispondere a certe insinuazioni sui soldi. Quanto devo? Può fare un’offerta, se vuole. L’offerta è stata 50 euro, cinquanta… non cinquemila”. Poi, sempre via web, il parroco prosegue: ” Molti mi hanno rimproverato di non aver bloccato il funerale a un boss che ne ha combinate più che Bertoldo. Ma se era così fuori norma, perché mai era a piede libero? Hanno aspettato la sua morte sperando che lo “arrestasse” il parroco? Mio dovere è distribuire misericordia, m’insegna Papa Francesco. Ed è quello faccio. Sono un parroco, non un poliziotto”. Comunque no, scherzi a parte, è una bufala satirica, che rispecchia l’attenzione che ha la Chiesa verso i casi “etici” tipo Welby e se ne frega dei mafiosi che fanno il bello e il cattivo tempo.
L’articolo non è altro che un copia-incolla modificato di quello pubblicato da Repubblica.it intitolato “Funerale Casamonica, il parroco: “Lo rifarei”. Nipote capo clan: “Giudica Dio, non la politica”“:
Nel dibattito assumono un peso particolare le parole di don Giancarlo Manieri, parroco della chiesa di Don Bosco (la parrocchia che negò le esequie a Piergiorgio Welby ma dove nessuno disse no ai funerali di Enrico De Pedis, considerato uno degli esponenti di spicco della banda della Magliana). Don Manieri ribadisce la propria posizione a SkyTg24: “Rifarei il funerale di Vittorio Casamonica? Probabilmente sì, faccio il mio mestiere. Io qui ho fatto il prete, non spettava a me bloccare un funerale. La chiesa può dire no a un funerale? – si chiede rispondendo a una domanda -. Ecco, questo è un problema. Le scomuniche del Papa ai mafiosi? Bisogna chiederlo in alto, non a me. L’esponente di un clan è comunque dentro la Chiesa…”.
Qualche ora più tardi, è sul sito web della basilica di Cinecittà che don Manieri apre una rubrica ad hoc. Per rispondere alle critiche (tante ne sono piovute sulla pagina Facebook della parrocchia) e rivolgersi ai fedeli. E’ qui, su questo blog che precisa un aspetto economico della questione: “A dispetto del funerale faraonico per il boss, i parenti di Casamonica hanno dato alla parrocchia un’offerta di 50 euro. Tanto per rispondere a certe insinuazioni sui soldi. Quanto devo? Può fare un’offerta, se vuole. L’offerta è stata 50 euro, cinquanta… non cinquemila”. Poi, sempre via web, il parroco prosegue: ” Molti mi hanno rimproverato di non aver bloccato il funerale a un boss che ne ha combinate più che Bertoldo. Ma se era così fuori norma, perché mai era a piede libero? Hanno aspettato la sua morte sperando che lo “arrestasse” il parroco? Mio dovere è distribuire misericordia, m’insegna Papa Francesco. Ed è quello faccio. Sono un parroco, non un poliziotto”.
Ricordiamolo ancora una volta il disclaimer del sito in questione:
“Blog satirico, a volte serio, spesso satirico”. L’osservatore politico è un blog satirico, dunque articoli o titoli contenuti al suo interno possono essere totalmente o parzialmente inventati e/o manipolati, a fini esclusivamente goliardici.
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