È accaduto a Roma la sera di domenica 17 aprile. Una tranquilla giornata di Pasqua passata con i rispettivi genitori e suoceri è appena finita e Giorgio V., 49 anni, si apprestava ad uscire di casa per incontrare degli amici che non vedeva da tanto tempo. Prima di uscire ha detto alla moglie (Teresa M., 37 anni) che sarebbe tornato il giorno successivo, perché avrebbe dormito a casa di uno dei suoi amici.
Giorgio avrà pure passato la sera con i suoi amici, ma durante la notte è andato a prostitute, come ormai era solito fare da diverso tempo. Era un cliente abituale delle prostitute in zona Eur, ma per quella notte ha deciso di cambiare ed andare sulla via Cristoforo Colombo.Alla vista della prima sagoma femminile si ferma e abbassa il finestrino della propria auto per chiedere alla donna il prezzo della prestazione, ma scopre con orrore che quella donna in minigonna con la borsetta e i tacchi a spillo è proprio sua moglie. Pare che la donna, infatti, svolgesse quest’attività da diverso tempo, approfittando delle continue assenze del marito. Immediatamente l’uomo scende dalla macchina e comincia ad aggredire verbalmente la consorte, gli animi si scaldano e l’uomo inizia ad aggredirla anche fisicamente fin quando non vengono separati dai carabinieri, avvertiti dai passanti che non avevano avuto il coraggio di intervenire. La voce della vicenda si è sparsa a Roma e ha suscitato anche una certa ilarità.
Ma che ne pensa la gente, effettivamente ? Ecco cosa hanno risposto in merito alcune persone. Carlo, pensionato di 73 anni, dice: “Solo un vile picchia una donna. E’ anche vero che la botta per lui deve essere stata proprio forte. Insomma, ha scoperto che la moglie fa la prostituta. Ma in fondo anche lui si meritava il tradimento della moglie, perché lui a prostitute ci andava. Chi di prostitute ferisce di prostitute perisce“.
Lorenza, 36 anni, dice: “Se la sono cercata entrambi. Certo, lui ha anche picchiato la moglie, però ha capito di essere stato tradito in continuazione da lei, e questo per lui sarà stato un duro colpo. Però è anche vero che lui andava regolarmente a prostitute, quindi in fondo ben gli sta“.
Una sola, ma precisa, correzione: ciò che viene descritto non è mai accaduto. Ci troviamo di fronte ad una delle ennesime bufale del Giornale Italiano, che con la scusa di “far divertire” diffonde testi che di divertente hanno ben poco.
Questa volta hanno lasciato stare i morti, per tirare fuori un canovaccio così trito che persino Pirandello ne aveva fatto oggetto di una narrazione: al pari dei sei personaggi in cerca d’autore, anche qui abbiamo un padre di famiglia con l’abitudine di frequentare prostitute che si imbatte con suo orrore in familiare (lì la figlia, qui la moglie).
Condisce al gusto del pruriginoso proibito tra sesso e tradimento una spolverata di demagogico populismo ruffiano ed acchiappalikes, che si spinge ad inventare delle interviste di raro cerchiobottismo in cui tradimento, violenza sulle donne e prostituzione vengono buttati nello stesso becero calderone.
Ancora una volta, siamo estremamente delusi.
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