BUFALA Prenestina, chiude l’asilo nido: diventerà un centro per immigrati – Bufale.net
Ci segnalano i nostri amati lettori una notizia apparsa originariamente su alcune fonti online e rapidamente ascesa su Internet secondo cui l’Asilo Nido Prampolini in Roma, locato tra la via Prenestina e la Casilina, variamente descritto come “un asilo di eccellenza”, un “fiore all’occhiello” sarebbe stato chiuso per diventare un “centro per immigrati”.
La notizia ha creato, come usualmente suole, gran scalpore e condivisioni furiose contro gli immigrati e l’amministrazione locale del Municipio V, colpevoli i primi di subire un “trattamento di favore” rispetto agli abitanti di Roma privati di un asilo di eccellenza, o quantomeno necessario ai loro bisogno, ed i secondi in qualche modo di “favorire gli immigrati”.
Come purtroppo troppo spesso accade tale interpretazione della vicenda è una bufala, ed il ricorso alla stampa locale ci consentirà di inquadrare la questione nel modo migliore.
Apprendiamo infatti dal quotidiano CentoCelle Today, collettore delle parole del sindaco del Municipio V Giammarco Palmieri, che
Nessun centro di accoglienza temporaneo, né nessuna scuola di formazione per immigrati ha scalzato un asilo nido – prosegue Palmieri -. Molto semplicemente l’amministrazione comunale non ha la disponibilità delle risorse necessarie per aprire quest’anno l’asilo nido nella struttura “Prampolini”, e quindi, al fine di evitare di lasciarla incustodita alla mercé di chiunque, il Municipio Roma V ha affidato per un anno la struttura stessa al quinto Centro Territoriale Permanente – Ic via Tor de Schiavi 175, una scuola pubblica finalizzata all’educazione degli adulti.
E’ giusto sottolineare che, per lo stesso motivo, già lo scorso anno il Ctp ha operato all’interno di quei locali – afferma ancora Palmieri – . Fare confusione tra un Ctp ed un centro di accoglienza denota, nella migliore delle ipotesi, una scarsa conoscenza della realtà, per cui ci viene in mente che chi ha redatto l’articolo e chi lo ha sollecitato trarrebbero enorme giovamento dall’iscriversi loro stessi al Ctp per imparare un po’ di cose. I numeri di telefono si trovano su Internet. Ciò non toglie, naturalmente, che l’impegno dell’amministrazione debba essere quello di aprire l’asilo nido, così come più volte sollecitato dal Municipio Roma V, e ci auguriamo che i tempi siano maturi per superare tutte le difficoltà legate al reperimento delle risorse necessarie”.
Abbiamo quindi un edificio scolastico già abbandonato in passato, per carenza di fondi, del quale il Centro Territoriale Permanente di Via Tor de Schiavi si è “preso cura”, chiedendo di poterlo usare per un anno per attività di formazione per gli adulti.
Adulti, si badi, non solo stranieri, ma anche Italiani, in quanto:
È dunque doveroso sottolineare che i CTP non sono una scuola per soli immigrati ma più genericamente scuole per l’educazione per adulti. A quanto siamo riusciti ad apprendere il centro di via Collatina ospita effettivamente un corso di italiano per stranieri, mentre altri corsi (informatica, inglese, corsi per badanti) sono aperti a tutti.
Come si legge sullo stesso sito Internet del centro i CTP offrono dei corsi a prezzi “estremamente ridotti e concorrenziali grazie ovviamente al contributo essenziale dello Stato Italiano sia per la fornitura delle strutture quali aule, edifici o laboratori linguistici e di informatica, sia per la retribuzione del personale docente”.
Per quanto lo scrivente possa concordare con l’utilità che un asilo nido assolve in una piccola comunità gettare sul piatto della discussione rigurgiti xenofobi ed il sentimento anti-immigrazione è una grossolana mistificazione della realtà che, giustamente, il Municipio V rigetta con forza.
Vieppiù che, come insegna la tradizione di programmi culturali come Non è mai troppo tardi, l’educazione professionale e culturale per adulti in condizioni di disagio, o anche solo di inferiorità culturale è altrettanto importante, e dunque è lodevole l’azione di chi, usando edifici che altrimenti sarebbero stati consegnati all’incuria ed al degrado dalla crisi economica che costringe a ridurre i fondi disponibili all’interno di una comunità, usa gli stessi per aiutare persone in condizioni di svantaggio sociale, a prescindere dalla loro provenienza razziale o sociale.
Richiamando le parole del Palmieri:
Le parole hanno un peso – ha affermato il minisindaco – e quindi chi ha il ‘potere’ di poterle scrivere su organi di stampa che vengono letti dai cittadini dovrebbe essere ben attento a come le usa. L’articolo apparso nei giorni scorsi su Libero, dal titolo ‘Scuola di immigrati scalza l’asilo nido’, è un ottimo esempio di come si possano usare le parole per dire cose in alcuni casi assolutamente false ed in altre come un racconto parziale dei fatti possa portare a facili e demagogiche conclusioni.
Speriamo anche noi che la confusione emarginata dal “popolo della rete” tra Centro Territoriale Permanente e Centro di Accoglienza sia stata solamente un errore dovuto alla mancata conoscenza del territorio e dei meccanismi di assistenza sociale: in ogni caso la conseguenza evidente è stata il fomentare una “guerra tra poveri” inesistente tra immigrati e locali.
Sia gli immigrati, mediante l’accesso al corso di italiano, che gli abitanti locali, mediante l’accesso a tutti gli altri corsi trarranno infatti enorme profitto da un presidio del CTP in zona, e la speranza della stessa amministrazione è, reperiti i fondi necessari, riportare l’asilo nido in zona in un edificio in perfetto stato, “accudito” ad interim da professionisti del servizio alla collettività.
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