BUFALA Roma miracolo Giovanni Paolo II : “nonna grida disperata durante il funerale del nipotino, poi dalla bara un pianto” – bufale.net
In uno sketch della serie televisiva I Griffin
viene mostrato uno Stephen King ormai arrivato alla boa del 307mo libro cercare di rivendere un’idea trita e scontata, riciclata sul posto al suo editore, per essere accolto con un sarcastico
Non ci provi neanche più Stephen, vero?
La stessa fatica esistenziale ormai coinvolge anche i viralizzatori di “mestiere”, che hanno smesso di provarci da un po’ e, quando non sono occupati a cavalcare il tormentone del momento, tirano avanti nei momenti di magra riciclando bufale ormai arcaiche.
Ci segnalano quindi l’ennesima bufala da Il Quotidiano, blog, come abbiamo visto, specializzato in
bufale vecchie e nuove, il cui intento è dichiarato e palese sin dal campo informazioni
Alcune delle notizie riportate potrebbero essere inesatte o inventate a scopo satirico, per far riflettere o semplicemente divertire
Questa volta la storiella è ambientata a Roma, un canovaccio da Libro Cuore pieno di nonne piangenti, miracoli e papi
E’ un miracolo quello che è accaduto in provincia di Roma questa mattina. In una chiesetta di provincia della capitale infatti, si celebravano i funerali di Mirko, un bimbo di 4 anni strappato alla sua giovane vita da malformazione cardiaca. La nonna, la signora Caterina, una giovane donna devotissima a Papa Wojtyla non si è data pace, tormentata dal proprio dolore ha passato gli ultimi mesi cercando conforto nella preghiera. Questa mattina alle 10 circa è iniziata la celebrazione dei funerali del piccolo Mirko, una cerimonia in cui si sono uiti tutti i compagnetti dell’asilo e a cui tutta la città ha voluto presenziare per stare vicina alla famiglia. Ad un tratto proprio mentre il sacerdote era impegnato nell’omelia, qualcosa è accaduto.Un pianto, che con il passare del tempo si fa sempre più forte ed intenso, Caterina non aspetta un secondo di più e si precipita sulla bara del piccolo Matteo, solleva il coperchio e scoppia in un pianto di gioia, il suo nipotino è vivo, le sue preghiere sono state ascoltate. Il miracolo di Giovanni Paolo Secondo. I medici del policlinico Gemelli di Roma, dove il bambino era in cura da più di un anno, non sanno come spiegare la vicenda. “La grave malattia di Mirko è letale, il suo cuore gravemente malato aveva smesso di battere, il suo elettrocardiogramma era piatto, adesso invece il bambino sta meglio e non vi sono segni di malattia, forse siamo davvero di fronte ad un miracolo“.
Il Professor Rodomonti esperto di paranormale ha spiegato che fenomeni del genere sono stati riscontrati anche in passato, ma in questo caso oltre al risveglio c’è stata anche la guarigione dalla malattia.
Le parole del Proffessor Rodomonti:
“Di solito noi avevamo studiato casi di persone che erano morte e si erano semplicemente risvegliate, cioè quello che in medicina viene chiamato “Lazarus Effect”, ovvero il fenomeno per il quale una persona dichiarata clinicamente morta torna in vita diverse ore dopo. Detto in questi termini sembra un qualcosa di impensabile; eppure l’effetto Lazzaro esiste e ne sono stati documentati centinaia di casi in tutto il mondo. Il termine venne coniato nel 1993; ma i primi casi sono riportati diversi anni prima: nel 1977 la dottoressa Later Deathy dichiarò di essere morta e tornata in vita per 3 volte. Anche in questo secolo i casi riportati dalla letteratura medica sono molti, alcuni dei quali decisamente inquietanti; nel 2007 un uomo venezuelano dichiarato morto si è svegliato durante l’autopsia e nel 2012 un bambino nato prematuro e dichiarato morto viene messo nella cella frigorifera dell’obitorio dove è stato ritrovato vivo 10 ore dopo”.
Ricorda niente?
A noi sì: i nostri amici viralizzatori hanno semplicemente cambiato tutti i nomi da una bufala in circolo da agosto 2017, spostando il luogo da Palermo a Roma, sfrattando Santa Rosalia dal ruolo di ente miracoloso per assegnarlo a Papa Giovanni Paolo II, ribattezzando il piccolo Matteo in “Mirko” e sostituendo la figura della madre affranta con “nonna Caterina”, nonché mutando il dottor Bernarducci in “Rodomonti”.
Il frettoloso lavoro dei nostri viralizzatori ha creato peraltro una serie di errori di trascrizione al limite del grottesco (come se la scelta di tirar su due clic con la morte non lo fosse a sufficienza): se nella versione di agosto aveva senso, a fine di captatio benevolentiae, descrivere la madre di Matteo come una giovane donna sconvolta per la perdita del suo primogenito, in questo caso parlare di giovane nonna aggiunge uno stadio di grottesco alla storia.
Il fatto poi che il piccolo Mirko cambi nome in Matteo quando l'”autore” si è dimenticato di rileggere quanto ricopiato aggiunge credito ulteriore a quanto detto, reso ulteriormente tragicomico dal fatto che anche la bufala di agosto 2017 era un riciclo.
A sua volta di un testo di aprile del 2017, dove immutato il nome del piccolo Matteo, spettava alla madre Vanessa piangere la morte di suo figlio a Napoli chiedendo l’intercessione di San Gennaro.
L’unica cosa certa è che a volte anche i viralizzatori finiscono le idee.
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