Ci segnalano i nostri contatti il seguente articolo, targato Gazzetta24
MAGENTA: nella scorsa notte, A.F. cittadino Albanese irregolare e già noto alle forze dell’ordine, ha tentato di scavalcare una recinzione di una villa di proprietà di un noto industriale. La villa si trova in zona Cascina Preloreto, qui abita l’industriale con la famiglia. Al momento del tentato furto l’industriale era in casa con la moglie e le due figlie di 8 e 12 anni.
L’Albanese ha raggiunto la villa assieme a dei complici che sono fuggiti dopo l’incidente. Mentre stavano scavalcando la recinzione in ferro battuto, provvista di punzoni nella parte superiore, l’uomo è, molto probabilmente, scivolato rimanendo trafitto. I complici lo hanno abbandonato e si sono dati alla fuga.
L’industriale ha sentito le urla e la richiesta d’aiuto, affacciatosi alla finestra, ha visto la scena raccapricciante e ha immediatamente allertato i soccorsi. I vigili del fuoco hanno lavorato dalle 02,15 alle 4,30 per liberare l’uomo e poterlo consegnare ai militi della pubblica assistenza. Pare che l’uomo abbia un polmone bucato, le sue condizioni sono critiche, ma a parere dei medici non è in pericolo di vita.
Indagini sono in corso per rintracciare i complici dell’uomo.
E se indagini ci fossero, durerebbero molto a lungo e senza risultati, dato che la notizia non solo non esiste, ma è il riciclo di una vecchia bufala del 2014, all’epoca riportata dai sitiriportano News24italia, Mafia capitale, Gazzetta della sera e Italiapatriamia, come riportato da Protezione Hoax.
La storia è il solito canovaccio costruito intorno alla struttura tanto cara ad un pubblico incline all’indignazione ed alla viralità:
Tizio è uno straniero, un nomade o altra categoria sociale invisa agli Italiani. Tizio compie un atto dannoso nei confronti di Sempronio, Italiano, mettendo in pericolo la sua incolumità e quella di altri soggetti “deboli” (bambini, donne, animali domestici…) e per questo soffre gravissime conseguenze. Le autorità, che non erano intervenute per punire Tizio, salvano Tizio dalle gravissime conseguenze causando indignazione e bisogno di clic.
Se i commentatori che hanno invocato morte e menomazioni a mezzo condivisione virale per il presunto rapinatore si fossero fermati a verificare, ad esempio inserendo l’immagine del presunto albanese su Google Immagini, avrebbero trovato una diversa storia, raccontata nel 2009 dal Daily Mail.
Nella reale storia il camionista Jason Ripley, recandosi al lavoro, è stato trafitto nel petto da una barriera stradale danneggiata nascosta e tenuta insieme da un cespuglio finché il camionista non vi è passato accanto col suo mezzo.
Col sangue freddo tipicamente associato agli abitanti di Albione il Ripley ha inizialmente telefonato al lavoro per dire:
Ho avuto un leggero incidente, potrei avere un piccolo problemuccio
per poi, una volta ricontattato dal suo datore di lavoro per maggiori dettagli, rispondere con
Non era uno scherzo: penso di stare per morire.
A dispetto delle sue gravi condizioni (cassa toracica danneggiata ed un polmone perforato), non solo Jason Ripley, tempestivamente soccorso, è riuscito a realizzare il suo desiderio di poter parlare un’ultima volta coi suoi cari prima di essere portato in sala opratoria, ma si è quasi del tutto ripreso, perdendo solamente una costola (con altre due costole legate insieme per compensare) e riportando una leggera ma permanente minorazione alla spalla.
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