Il 4 dicembre 2015 il sito Italiapatriamia.eu pubblica un articolo dal titolo “La Sgrena: non paragonatemi ai Marò, sono due delinquenti. E il web la impallina“. Attenzione però, questo è il secondo articolo, identico, pubblicato dal sito Italiapatriamia: guardando l’url dell’articolo notiamo un “2” finale (http://italiapatriamia.eu/la-sgrena-non-paragonatemi-ai-maro-sono-due-delinquenti-e-il-web-la-impallina-2), ridigitandolo senza ci appare un articolo pubblicato il 19 settembre 2015.
Riportiamo il testo del 4 dicembre 2015:
La Sgrena: «Non paragonatemi ai Marò, sono due delinquenti». E il web la “impallina”
BUFALA SMENTITA DALLA STESSA SGRENA,MA COMUNQUE RIPORTATA DAI QUOTIDIANI NAZIONALI
Che la compagna Giuliana Sgrena non sia mai stata un mostro di simpatia è scontato. Che non abbia fatto nulla per diventare quantomeno digeribile è altrettanto scontato. Ma che continui a fare la doppia parte di vittima e di eroina è intollerabile. Coccolata dalla sinistra, destinata a finire come immagine sulle magliette dei militanti dei centri sociali, si sta illudendo di essere la nuova Che Guevara e crede di poter dettar legge manco fosse Giulio Cesare.
Questo atteggiamento, un mix di prevaricazione e di supponenza, non è passato inosservato e la Sgrena è diventata subito un bersaglio del popolo del web, un popolo difficilmente condizionabile dalle regole del politicamente corretto imposto dai salotti della sinistra nostrana. Fioccano vignette e manchette, commenti di fuoco e sfottò. Le parole pronunciate sui marò pesano ancora come pietre, non possono essere cancellate con un colpo di spugna. Per lei, è umiliante essere paragonata ai due militari italiani. Noi diciamo che è umiliante il contrario, e cioè che i militari italiani siano paragonati a lei. Veniamo ai fatti. Dopo la vicenda tragicomica di Luxuria in Russia, la Sgrena ne ha approfittato per mettersi in mostra, naturalmente a modo suo: «È sciocco ma ancor più umiliante che Vladimir Luxuria, nella sua disavventura russa sia stato paragonato al caso dei due marò, cosa che mi lascia totalmente basita e più che altro inorridita dell’accostamento in quanto si tratta di casi totalmente differenti. Aggiungerei inoltre che sono stanca io stessa di venir sempre paragonata al caso dei militari italiani. Sia io che Vladimir infatti non abbiamo nulla da spartire con questi due individui, noi eravamo in missione di pace, Vladimir poi, che conosco bene, è persona di pace e andava semplicemente a far valere dei diritti che in quel paese ancora mancano, i tanto decantati marò invece sono due assassini che devono ancora essere giudicati per un reato grave di cui l’Italia, colpevolmente, non vuole farsi carico. È vergognoso che due virtuali delinquenti ci vengano affiancati in maniera così ossessiva». Inutile aggiungere un commento, la Sgrena ha mostrato il meglio di sé. E se questo è il meglio…
La frase “Bufala smentita dalla stessa Sgrena, ma comunque riportata dai quotidiani nazionali” non è presente nell’articolo precedente. Si tratta si di una bufala, ma molto vecchia e il fatto che sia stata riportata dai quotidiani nazionali non dimostra alcun valore di veridicità. Il titolo e l’obiettivo del sito è evidente: condivisioni, visite e conseguente monetizzazione.
Il sito Italiapatriamia.eu, consultandone il whois (che riportiamo qui sotto), notiamo essere associato all’email “vicid86@virgilio.it” già nota a Bufale.net: l’email risulta essere di Vincenzo Diovisalvi, il quale risulta essere il Segretario Nazionale del partito “Adesso Italia” e già associato al sito Italiachedimentica.com.
L’articolo continua con:
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