BUFALA Reggio Calabria Ritrovato primo esemplare di FATA VIVENTE. Ora in laboratorio – bufale.net
Ci segnalano i nostri contatti il seguente articolo, targato il Fatto Quotidaino:
Primo esemplare di fata ritrovato a Reggio Calabria. Se fino a poco tempo fa, in molti han creduto che non esistessero queste strane creature, adesso tutto è cambiato. In un bosco calabrese della zona, infatti, sono stati ritrovati ben 6 esemplari, ancora vivi, di queste particolari creature.
Ora gli esperti stanno analizzando in laboratorio le sembianze dei particolari esseri. In molti, compreso il team di ricerca natural-antropologica, non credevano ai propri occhi. Così ha parlato il professore Mario Sofia: “Quando ho vista quelle fate, ho creduto si trattasse di uno scherzo. Ma poi, tutto si è rivelato reale. Non ho paura di dire che siamo di fronte a un bivio della storia dell’umanità e degli animali della Terra. Ora le creature che tutti hanno finora reputato solo mitologiche si sono rivelate realmente esistenti. E se, un giorno, scoprissimo, ovviamente con prove alla mano, che anche i draghi sono esistiti? Mi ha già chiamato un collega di Boston, domani arriverà in Italia, c’è molto entusiasmo in tutto il mondo accademico e non solo”. Le fate, portate in laboratorio, hanno risposto positivamente alla terapia di ripresa. Sembrano star bene, emettono strani versi e non sono aggressive, come alcuni credevano.
Ad analisi fatte, ci si è resi conto che il loro sangue corrisponde a sangue umano, qualcuno è quindi portato a credere ad una forma di reincarnazione, ma c’è chi è pronto a scommettere che siano frutto di esperimenti genetici del dopoguerra. Per adesso molti quesiti son rimasti senza risposta, solo nelle prossime ore, gli scienziati che stanno lavorando al caso potranno dirci di più.
Come al solito, il nom-de-plume corrispondente ad Alvaro Porfido ci delizia con una nuova bufala, questa volta ottenuta riciclando una recente bufala estera: nella fattispecie, messicana.
Sta circolando infatti in vari siti legati al mondo del complotto statunitense, come questo, l’apparizione della misteriosa creatura, che indica l’origine nel blog di tale L.A. Marzulli, il quale dichiara che il bizzarro esserino è stato trovato da un tredicenne messicano e potrebbe essere una delle locuste demoniache descritte nel libro dell’Apocalisse come le servitrici del demone Sterminatore
7 Queste cavallette avevano l’aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d’oro e il loro aspetto era come quello degli uomini. 8 Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni. 9 Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all’assalto. 10 Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. 11 Il loro re era l’angelo dell’Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore.
Ma in realtà, basta guardare il filmato presente sul sito di Marzulli e che raffigura un’esame a raggi X dell’esserino, per rivelare, come evidenzia il debunker Jason Colavito, che:
An x-ray of the so-called fairy reveals bright spots that appear similar to the brightness under x-ray of pins, wires, or other artificial joints that are used in taxidermy.
Un’esame a raggi X della cosiddetta fata dimostra dei puntini brillanti che hanno aspetto simile a chiodi, fili e giunti artificiali usati solitamente in tassidermia fotografati ai Raggi X.
Siamo dunque ad una bufala nella bufala: Alvaro Porfido ha evidentemente riciclato un testo Americano, ambientato in messico, spostando il ritrovamento in Italia.
Inoltre, ha anche omesso di precisare come il misterioso esserino ha tutte le caratteristiche di antiche bufale come la Sirena delle Fiji: un assemblaggio di diverse piccole creature i cui cadaveri mummificati (e tutt’altro che “viventi”) sono stati ricomposti in una forma spaventosa e terrorizzante.
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