RAPALLO (GENOVA) – Tre italiani di 24, 36 e 38 anni sono indagati per il tentato omicidio del cittadino marocchino di 39 anni massacrato di botte sul lungomare di Rapallo.
Secondo quanto confessato dai tre ai Carabinieri, avrebbero aggredito l’uomo perché colpevole di molestie nei confronti di una giovane ragazza. Il marocchino, venditore abusivo di merce contraffatta, avrebbe molestato una ragazza.
I fatti, la ragazza passeggiava in compagnia di un’amica su lungomare, curiosando la merce del nordafricano, il venditore si è avvicinato con avance e allungando le mani, palpando la ragazza sul seno.°° La ragazza è immediatamente fuggita, raggiungendo il proprio ragazzo che immediatamente ha radunato 2 amici ed organizzato il raid punitivo.
I tre Italiani, due operai ed un artigiano edile, tutti incensurati, avrebbero preso a pugni, calci e bastonate l’africano, lasciandolo poi a terra e scappando via. Il marocchino si trova tutt’ora in ospedale a Chiavari in condizioni gravissime. L’uomo ha diverse ferite, contusioni e fratture: un trauma cranico e vari tagli a braccia e gambe, alcuni profondi.Secondo gli investigatori, scrive Repubblica, si sarebbe trattato di un vero e proprio “raid punitivo”
Cercando riscontri sul web ci imbattiamo solamente in siti dei quali più volte ci troviamo a smentire i contenuti. Tra i risultati troviamo, infatti, Repubblica24 e Mafia Capitale. Nonostante l’articolo faccia riferimento a Repubblica – forse per darsi un tono di attendibilità – né sul quotidiano citato né sulle altre testate nazionali è presente alcun riscontro.
Una lieve somiglianza si trova con questo articolo del Giornale, risultato ottenuto digitando “marocchino – palpeggia – raid punitivo”, in cui si racconta di un gruppo di ragazzini che nel mese di Ottobre 2016 aveva preso d’assalto un centro di accoglienza nel Salernitano. A scatenare la spedizione punitiva sarebbe stato un episodio di sguardi insistenti e palpeggiamenti da parte di un marocchino verso una 14enne del posto. Il marocchino era ospite in un centro Sprar gestito dall’Arci e i ragazzini avevano tentato di sfondare l’ingresso per aggredire il presunto molestatore.
La vicenda, in realtà, si era consumata già nel Gennaio 2016.
Il Mattino, infatti, riportava l’accaduto ma senza parlare di palpeggiamenti. Può sembrare una bufala ispirata da un fatto parzialmente accaduto e totalmente rielaborato, ma ancora non è esatto. Su Butac infatti leggiamo che la bufala è stata tramandata con un copia-incolla da un articolo di Blitz Quotidiano del 2012, ora offline. Nessuna rielaborazione e nessuna ispirazione, dunque.
Nell’assenza di riscontri ufficiali abbiamo a che fare con una bufala nello stile del giustiziere, formula oltremodo ricorrente tra i siti menzogneri.
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