Ci hanno segnalato un post su Facebook, pubblicato il 6 settembre 2014, con il seguente testo:
QUESTE SONO LE PERRERAS!!!!!! Lo agguantano in due!!!! Serrano la bocca con un nastro e poi nel sacco nero in attesa del forno crematorio! Le sue orecchie sono abbassate! Lui sa cosa sta accadendo ma non può far niente!!!!!! MALEDETTI ASSASSINI
Il post ha raggiunto oltre 1700 condivisioni.
Nessun riferimento a quale “perrera”, ossia “canile” in spagnolo, si tratta. Spagna? Messico? Colombia? Perù? Cile? Dai commenti si presume dalla Spagna.
Tra i commenti c’è chi non crede a tale barbarità, ma l’autore del post insiste:
Parliamo, quindi, delle foto. Queste non hanno nulla a che vedere con la Spagna e con qualsiasi altro Paese ispanico o latino. Le foto sono state scattate ad Austin, Texas (Stati Uniti).
Una delle due foto pubblicate su Facebook è stata modificata, e ve lo dimostriamo pubblicando le foto originali.
Come possiamo vedere nella prima immagine, il cane è tenuto fermo, con la bocca legata, da una delle due dipendenti del Town Lake Animal Center, mentre l’altra effettua l’iniezione letale. La foto successiva è stata scattata ad avvenuto decesso e il famoso “nastro” che serra la bocca non c’è più (cosa che non si vede nella foto su Facebook).
Non possiamo sapere se la foto sia stata trovata dall’autore del post già tagliata. Di certo possiamo dire che le due foto pubblicate su Facebook fanno parte dello stesso screenshot ritagliato in due parti.
In merito alla veridicità delle fote, come richiesto dall’autore del post su Facebook, possiamo tranquillamente affermare che non hanno niente a che vedere con i canili spagnoli e che è scorretto affermare che tali foto testimonino una cremazione dal vivo dell’animale.
In merito alla storia della cremazione da vivo, già nel 2013 l’associazione spagnola “Asociacion Malaga Perruna” aveva smentito la notizia riguardante la cremazione dal vivo dei cani ospitati all’interno della perrera di Alhaurín de la Torre. Gli animali venivano uccisi con iniezione letale e successivamente al decesso venivano cremati.
In Rete è possibile trovare numerose iniziative, tra cui petizioni e gruppi di protesta, contro i canili spagnoli che uccidono gli animali dopo un determinato periodo di tempo. Non neghiamo questo fatto, non possiamo affermare che i cani vengano cremati vivi con assoluta certezza, tuttavia l’utilizzo di certe immagini, per di più modificate, non fanno altro che generare bufale e disinformazione.
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