Condividiamo questo messaggio con tutti i nostri amici. Per chi non lo sapesse da oggi in poi sia in farmacia sia nei negozi allimentari e supermercati e in vigore la legge che obbliga l’aquisto dei sacchetti biodegradabili per frutta ,verdura ,carne ,pane ogni sacchetto può costare dai 3 cent ai 7cent , sara elencato nello scontrino come prodotto aquistato e non può essere sostituito con altro e o riusato si pagano ….questa legge e stata fatta su ordine di Renzi i primi di agosto scorso e applicata da Gentiloni e favorisce un amica di Renzi che e l unica che produce quel tipo di sacchetti biodegradabili ……. se vogliamo sperare di ottenere che la legge venga ignorata dalle autorità ,occorrerebbe stare un mese senza,servirsi di prodotti che necessitano l’uso dei suddetti sacchetti ……. FATE GIRARE
Citando il Luke Skywalker dell’ultimo film della fortunata saga di Guerre Stellari, è incredibile come ogni parola contenuta in quel testo sia sbagliata.
Partiamo dall’orgine smontando questo pietoso scartafaccio
Ovviamente, non puoi fare su e giù dalla cassa strappando e reincollando i sacchetti, ma nessuna legge potrà mai impedirti di riciclare un sacchetto da pesa in altri modi: ad esempio come un economico succedaneo dei kit “sacchetto e paletta” per pulire le deiezioni di piccoli animali domestici, o per la conservazione di minuterie, o per il bidoncino delle immondizie da bagno, o altri mille utilizzi che una persona di ordinaria avvedutezza conosce.
Un format molto famoso nel mondo dei Reality è quello di Non sapevo di essere X, ovvero trasmissioni dove persone vengono ritratte all’alba di un momento importante della loro vita, nel momento in cui ancora non ne erano a conoscenza, come ad esempio giovani donne seguite nel momento in cui scoprono che un ritardo nel ciclo era, effettivamente, l’inizio della loro maternità eccetera.
In questo caso il titolo potrebbe riassumersi in Non sapevo di essere così importante, dato che improvvisamente Renzi viene promosso da ex Presidente del Consiglio di una singola nazione in Europa ad una sorta di burattinaio occulto in grado di manipolare l’economia e le decisioni dell’intera Eurozona: converrete che una semplice applicazione della logica porterebbe il latore di un simile potere ad usarlo in modo ben più rilevante che lucrare due spicci su un paio di buste della spesa (dato ulteriormente falso, come vedremo) ed avrebbe potuto, ad esempio, cementare la sua carriera politica impedendogli quantomeno il tracollo patito dallo scorso ottobre.
In realtà abbiamo già trattato le origini di questa norma, ed abbiamo recentemente replicato l’articolo di cui trattasi. Dubitiamo (eufemismo) che Renzi infatti abbia avuto la minima facoltà decisionale nella redazione delle Disposizioni di attuazione della direttiva (UE) 2015/720 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2015, che modifica la direttiva 94/62/CE per quanto riguarda la riduzione dell’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero, e della relativa Procedura d’infrazione n. 2017/0127.
Il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) prevede infatti per l’Unione Europea il diritto di irrogare sanzioni ai paesi inadempienti, in modo da assicurare la cogenza del diritto sovranazionale (già recepito da noi in base all’art. 10 di una Costituzione che molti conoscono solo di vista).
Sostanzialmente, gli stati membri sono tenuti a recepire le direttive dell’Unione Europea, caso noto, ma a recepirle senza “fare i furbetti”. E giusto l’anno scorso ci siamo trovati bacchettati e dall’altro parte di un procedimento sanzionatorio proprio per aver provato a “fregare il sistema”, nello stile tipico dei “simpatici scugnizzi” decantati dal mai troppo compianto Antonio “Totò” De Curtis, il Principe della Risata.
La procedura di infrazione infatti si basa su un simpatico abuso interno: la citata direttiva UE impegnava infatti le nazioni aderenti alla riduzione dell’inquinamento mediante la transizione a imbustaggi biodegradabili ed a basso impatto ambientale, ma la risposta Italiana è stata decisamente furbetta e lassista. Abbiamo cioè reso obbligatori gli imbustaggi per uso esterno, ma non gli imbustaggi “temporanei” usati per pesare le merci.
Fatta la legge, trovato l’inganno: i simpatici scugnizzi che oggi propongono pittoresche forme di ribellione e risparmio basate su follie come pretendere di etichettare ogni singolo frutto, ortaggio o prodotto alimentare (buona fortuna nel tentare di applicare adesivi su una bistecca e mangiarla…) avevano semplicemente deciso di emulare la goffa “furbizia” decatantata dal compianto Totò uscendo dagli esercizi commerciali con merce malamente imballata nelle bustine e nelle plastiche per uso interno.
E siccome tale sciatta furberia era stata consentita da una carente recezione della direttiva Europea, l’Europa stessa con la procedura di Infrazione 2017/0127 si è fatta viva per esprimere il più vivo disappunto.
Siamo dunque all’applicazione più stolida del principio Post hoc, ergo propter hoc, ovvero l’uso “fesso” della fallacia di prossimità.
“L’altro giorno sono scivolato e mi sono rotto il naso, il mio vicino mezz’ora prima mi aveva salutato, il mio vicino è un potente stregone col potere di maledire le persone e devo metterlo al rogo”.
In questo caso il criterio logico seguito dai nostri amici bufalari è siccome nel 2015 esisteva l’Unione Europea e Renzi era Presidente del Consiglio, allora la Direttiva 2015/720 e successiva applicazione è colpa di Renzi.
E poco cala se in realtà il “guaio” in cui ci troviamo deriva dal fatto che la direttiva citata era stata applicata in modo sin troppo morbido consentendo agli scugnizzi in cerca di cavilli facili di risparmiarmiare pochi centesimi con soluzioni a metà tra il life hack e la grottesca tirchieria, poco importa se le procedure di infrazione Europee vengono decise ad un livello ben più alto che la presidenza del Consiglio di un paese singolo: in base al principio per cui Renzi esisteva nel periodo storico in cui è esistita ed esiste l’Unione Europea, tutto può essere attribuito a chiunque.
Posate le torce ed i forconi, che la fantomatica storia dell’amica di Renzi nasce per il tramite di alcune Echo Chamber a noi note. Una nostra vecchia conoscenza infatti ha deciso di promuovere l’amministratore delegato di Novamont, ditta di eccellenza Italiana che detiene il brevetto sul MaterBi, una buona plastica biodegradabile a “manager Renziana” per la colpa di aver fatto un intervento, del tutto slegato, alla Leopolda del 2011.
Chiunque sappia come funzioni la politica sa benissimo che di tanto in tanto questo o quell’imprenditore può partecipare a riunioni di questo o quel partito: fa parte della vita politica italiana, anche l’imprenditore è un essere umano, vota e quant’altro.
Novamont sarà una ditta importante, e Catia Bastioli (che a cagione di questa bufala è stata resa oggetto di insulti inenarrabili da persone che, magari, per tutto il resto dell’anno si compiacciono di aver condiviso #metoo ed altre iniziative contro la violenza sulle donne, salvo descriverne, usarne e minacciarne nei confronti delle donne quando non concordano con la loro visione del mondo…) una manager in grado di compiere il suo lavoro, ma capirete che con colossi come la BASF, detentori di loro brevetti su altre bioplastiche l’Italia è, veramente, una piccola provincia nell’Impero, e figurarsi se la BASF è intimidita da noi.
Dovremmo postulare quindi che Renzi, per l’effetto, abbia deciso addirittura di fare un dispetto ai “manager Renziani” creando non già una normativa nazionale (che quindi avrebbe relegato l’iniziativa alla sola Italia, dando alle ditte Italiane interessate una piccola aia), ma facendo lobby a livello Europeo per buttarli contro la concorrenza dei colossi Europei della chimica, alcuni in attività dal 1800?
Propter hoc, post hoc: come asserire che siccome nel 1700 non c’era l’effetto serra ma i pirati scorrazzavano per i mari, potremo risanare l’ambiente facendo solcare gli oceani da pittoresche navi col teschio bianco su sfondo nero e corpulenti omaccioni con un uncino al posto della mano, un occhio bendato ed una sciabola stretta nel pugno rimasto.
Beh, contenti voi se volete nutrirvi di scatolette per mesi e mesi sperando che l’Unione Europea decida di venire incontro alla vostra tirchieria dandovi la libertà di disseminare materiali inquinanti per l’ambiente.
Sono certo che vi ascolteranno…
Inoltre, vi faremmo sommessamente notare come, in molti supermercati, il costo del sacchetto è inserito nella tara: ogni volta quindi che, nel corso della vostra opera di boicottaggio, chiedete una nuova etichetta adesiva oltre che inzaccherare di colla del cibo che poi mangerete state pagando un sacchetto “virtuale” che non userete.
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