BUFALA “Questa è la condivisione per cui mi hanno bloccato l’ultima volta: rendetela virale” – bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti l’account di un tale, cui non daremo visibilità, contenente una serie di immagini sanguinolente (motivo probabile per il suo blocco iniziale) e un accorato appello in lingua iberica, malamente tradotto da Facebook Translate, che ricorreggeremo

Voy a volver a hacer la misma publicacion por la cual me bloquearon la ultima ves . Haganla viral por favor compartan todos , para que él mundo sepa que se esta llevando a cabo un genocidio blanco en Sudafrica .
Esto es lo que sufren los ciudadanos blancos en Sudafrica por parte de los Sudafricanos Negros , a los ciudadanos blancos en Sudafrica se los ostiga se los persigue se los golpea y ultraja , se los asesina y violan a las mujeres y a los niños les desfiguran el rostro por el simple hecho de ser blancos .
Entre las fotos pueden ver la de una bebe con un corte en su cabeza , una bebe recien nacida , su madre dio testimonio y dijo lo siguiente : Rompí fuente y fuimos al hospital mi bebe estaba por nacer , ellos son un matrimonio blanco y esta es su primer hija ,cuando llegaron al hospital todo el personal que los atendio era de raza negra , ella nos cuenta que desde que llegaron fueron humillados y tratados de la peor manera al esposo no se le permitio acompañar a su mujer en el parto , la mujer conto que la maltrataron todo el parto y que insultaban a su bebe , cuando por fin termino el calvario y la niña nacio no se la dieron a la madre se la llevaron a otra habitacion y la devolvieron con una cicatriz en su cabecita , una bebe recien nacida . Una criatura indefenza que no entiende absolutamente nada . Creo que no hay mucho para agregar . Saquen sus propias concluciones y hagan viral esto . Los blancos también tenemos derechos.

Faro ‘ la stessa pubblicazione per cui mi hanno bloccato l’ultima volta. Fatela virale per favore condividete tutti, affinché il mondo sappia che si sta svolgendo un genocidio bianco in Sudafrica.
Questo è quanto soffrono i cittadini bianchi in Sudafrica da parte dei sudafricani neri, ai cittadini bianchi in Sudafrica si i ostiga si li insegue si li picchia e oltraggia, li uccide e stuprano le donne e i bambini li deturpano il Volto per il semplice fatto di essere bianchi.
Tra le foto potete vedere quella di una bambina con un taglio in testa, una bambina appena nata, sua madre ha dato testimonianza e ha detto: ho rotto fonte e siamo andati in ospedale il mio bambino stava per nascere, loro sono un matrimonio bianco e questa è La sua prima figlia, quando sono arrivati in ospedale tutto il personale che li ha curati era di razza nera, lei ci racconta che da quando sono arrivati sono stati umiliati e trattati nel modo peggiore al marito non gli è stato permesso di accompagnare la moglie durante il parto, la donna Ha detto che l’hanno maltrattata per tutto il parto e che ha rapito il suo bambino, quando finalmente ha finito il calvario e la bambina nata non l’hanno data alla madre l’hanno portata in un’altra stanza e l’hanno riportata con una cicatrice sulla sua testolina, una bambina appena Nata. Una creatura indefenza che non capisce assolutamente niente. Credo che non ci sia molto da aggiungere. Tirate fuori le vostre concluciones e fate virale questo. Anche noi bianchi abbiamo dei diritti.

Ritradurremo il contenuto in un Italiano meno raffazzonato ed automatico

Ripeterò la stessa condivisione per cui mi hanno bloccato l’ultima volta: rendetela virale per favore, condividetela tutti, affinché il mondo sappia che si sta svolgendo un genocidio bianco in Sudafrica.
Questo è quanto soffrono i cittadini bianchi in Sudafrica da parte dei sudafricani neri: i cittadini bianchi in Sudafrica vengono discriminati, inseguiti, picchiati ed oltraggiati, li si uccide, stuprano le donne e i bambini e gli deturpano il volto per il semplice fatto di essere bianchi.
Tra le foto potete vedere quella di una bambina con un taglio in testa, una bambina appena nata. Sua madre ha dato testimonianza e ha detto: “Mi si sono rotte le acque e siamo andati in ospedale, il mio bambino stava per nascere”. Lei è sposata con un bianco e questa era la sua prima figlia, e quando sono arrivati in ospedale tutto il personale era di colore, li hanno umiliati e maltrattati e non hanno consentito al marito di accompagnare la moglie durante il parto. Sempre la donna riferisce di essere stata maltrattata per tutto il parto, che hanno rapito sua figlia, l’hanno portata nell’altra stanza e quando finito il calvario la bambina è stata portata in un’altra stanza è poi tornata con uno sfregio sulla testolina, ed era una bambina appena nata. Una creatura indifesa che non capisce niente. Credo non ci sia molto da aggiungere. Tirate le vostre conclusioni e rendete questo contenuto virale. Anche noi bianchi abbiamo dei diritti.

In questo caso il diritto ad inventarsi storielle virali mai avvenute per raggiungere fama, fortuna e 13mila condivisioni del tutto inventate in un soffio.

Esiste un’opera letteraria di Italo Calvino molto nota ed apprezzata, chiamata Il Castello dei Destini Incrociati in cui una serie di personaggi della letteratura e dell’immaginario, ritrovatisi tutti assieme in un castello (nella prima parte) ed in una taverna (nella seconda) e scoprendo di aver perso l’uso della parola nel corso del viaggio decidono di raccontare le loro storie senza ricorrere al linguaggio dei gesti ma adagiando sul tavolo le carte dei tarocchi ed indicandole.

Il nostro buon viralizzatore ha fatto la stessa cosa, cercando delle immagini da Internet particolarmente turpi e sanguinolente e usandole per costruire una storiella del tutto falsificata ed inventata, sull’eterno modello della Bufala del Giustiziere.

Abbiamo quindi il padre di famiglia massacrato e maltrattato, che in realtà è un tizio derubato nel 2016.

Abbiamo anche la povera bambina sfigurata in un ospedale pieno di medici cattivi di colore!!!!! che, in realtà è una bambina nata col cesareo, d’urgenza, nel 2015 e accidentalmente ferita nelle concitate fasi del difficile parto.

Abbiamo infine un melange di varie foto sanguinolente, e del tutto inattinenti con la vicenda prese a caso da Google Images e scelte per il contenuto disturbante e sanguinolento.

Ma si sa, il Popolo della Rete non controlla mai quello che ricondivide: basta che gli sia chiesto con sufficiente ruffianeria.

Quindi auspichiamo chi riceva questa violenta catena di S. Antonio di segnalarla in modo che sia bloccata per la seconda, e, speriamo, definitiva volta.

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