BUFALA PUTIN impone il maiale agli islamici in Russia: “È la nostra cultura, adattatevi o andate via” – bufale.net
Il Patriota, noto portale “satirico” (ovvero, camera dell’eco per diverse bufale virali), chiude l’anno con l’ennesimo caso di Putin che fa cose, regalandoci una vera e propria Bufala Voltron composta assemblando diversi personggi del folklore bufalesco nella figura del leader russo, personaggio ormai adorato dai viralizzatori
Il presidente Russo Vladimir Putin avverte i migranti: “In Russia abbiamo una cultura a cui dovete adattarvi”.
Vladimir Putin, politico russo.Un uomo dipinto come un nuovo Zar, ma anche capace di ridare dignità al popolo russo. “L’uomo più forte che la Grande Madre Russia abbia mai avuto”. Così viene definito dai suoi connazionali. Da leader russo ha governato il Paese in un periodo di forte crescita economica, con la nascita di un ceto medio diffuso, la lotta alla povertà e all’alcolismo, la riappropriazione delle risorse energetiche, la liquidazione degli oligarchi, l’intervento in Crimea. Dare un giudizio su tutto questo meriterebbe un’approfondita conoscenza della Russia, della sua cultura e della sua gente.
In questi giorni il capo del Cremlino ha riconquistato le prime pagine dei giornali per una nuova polemica diretta, questa volta, contro gli immigrati musulmani che arrivano nel Paese.Immigrati che, secondo Putin, devono adattarsi alla cultura occidentale anche in quegli aspetti più ostici per l’integrazione. A partire dal consumo di alcol e carne di maiale.
“Chi arriva in Russia deve adattarsi alla nostra società – ha scritto il ministro in un post che ha spopolato sui social network – “Qui mangiamo il maiale, beviamo alcolici e andiamo in giro a volto scoperto. Devi aderire ai nostri valori, alle nostre leggi e regole se vuoi venire qui.”
Le affermazioni dello Zar, riferisce il quotidiano britannico The Mirror ha raccolto oltre duecentomila consensi ma anche molte critiche. Molte associazioni dei musulmani in Russia, infatti, hanno protestato contro quelle che ritengono essere frasi razziste e divisive.
Da più parti sono anche state richieste le scuse del ministro, che però per il momento sembra ben intenzionato a non tornare sui suoi passi.
Questa bufala brilla tra tutte come cartina di tornasole di quanto sia caduto in basso il pubblico medio delle bufale.
Se infatti è uso in molte bufale che abbiamo affrontato inserire fonti inattinenti, prelevate da testi simili o del tutto inventate, in questo caso il viralizzatore si è limitato ad un asfittico riferisce il quotidiano britannico The Mirror buttato lì, a caso, senza alcun collegamento, link o testo di riferimento, ottenendo dal Popolo della Rete una credenza nell’autorità del testo redatto che rasenta il fanatismo religioso, invertendo il mantra dell’utente resposabile, #ioverifico, nella versione virale dell’I want to Believe di Fox Mulder davanti agli UFO.
La narrazione si presenta come un Voltron della bufala del ministro australiano unita alla bufala delle Brigate Pecorine, da cui riprende le parole del presunto appello.
Ma non verificare porta sempre al sonno della ragione.
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