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BUFALA Profughi con l'iPhone, tutto il giorno sulla panchina – bufale.net


Ci segnalano i nostri lettori, sempre solerti nel rintracciarci mediante l’account gMail o la pagina social relativa a questo portale, il seguente appello, condito da una foto di persone di colore sedute con cellulari

Questa foto ritrae il duro lavoro giornaliero di alcuni cosiddetti profughi in fuga dalla guerra, e approdati in Friuli. Dove vengono stipendiati a 35 euro al giorno più paghetta giornaliera di 2,5 euro per gli stravizi.
E come si vede, i soldi vanno in smartphons e tablets.

La condivisione è recente, essendo partita proprio in questi giorni, ma la “notizia”, approfittando del piccolo shock preparata dalla foto, in realtà è un medley di bufale ben più vecchie e già affrontate su questa pagina. Rimandiamo pertanto per una completa disamina ai testi da noi già esposti, che cogliamo l’occasione di elencare brevemente.
Abbiamo già dimostrato in passato che né lo status di rifiugiato, né la protezione umanitaria postulano la “fuga dalla guerra” come unica condizionebensì

particolari condizioni di vulnerabilità dei soggetti, quali per esempio motivi di salute o di età, ma anche una grave instabilità politica del paese di origine, episodi di violenza o insufficiente rispetto dei diritti umani verificatesi nello stato di provenienza, carestie, disastri naturali o ambientali,

ovvero 

atti di violenza fisica o psichica, compresa la violenza sessuale provvedimenti legislativi, amministrativi, di polizia e\o giudiziari, discriminatori per loro stessa natura o attuati in modo discriminatorio azioni giudiziarie o sanzioni penali sproporzionate o discriminatorie rifiuto di accesso ai mezzi di ricorso giuridici e conseguente sanzione sproporzionata e discriminatoria azioni giudiziarie o sanzioni penali come conseguenza del rifiuto di prestare servizio militare in un conflitto, quando questo comporterebbe la commissione di crimini o reati atti specificamente diretti contro un sesso o contro l’infanzia

Parimenti abbiamo dimostrato che per l’esule lo smartphone non è un costoso orpello, ma un necessario strumento, ausiliario della loro sopravvivenza durante il viaggio e punto di contatto con la loro vita ed i loro cariInoltre, il costo di un cellulare di tipo Smartphone, come già dimostrato in quell’articolo, può scendere fino ai 100 euro, escludendo “cloni made in Dubai” ancora meno costosi. E ricordiamo che non è detto che un immigrato nasca povero, ma può esserlo diventato a causa dei suemarginati disordini.
Abbiamo già affrontato il tema dei “35 euro al giorno”, pubblicando una completa ed esauriente guida tesa a dimostrare come quei 35 euro coprano le spese necessarie ai centri di assistenza per il ricovero dei migranti, e non siano certo uno stipendio che essi ricevono. Ci chiediamo inoltre con un certo scetticismo quali “stravizi” possano essere coperti da un pocket money di € 2,5 che comunque l’immigrato spenderebbe all’interno del tessuto sociale che lo ospita… di sicuro non tablet e smartphones.
Infine, unico elemento davvero nuovo di questa disamina, chiediamo a voi lettori in base a quale criterio una foto che raffigura alcune persone di colore con un telefonino in mano dovrebbe essere inequivocabilmente la foto di un gruppo di immigrati che hanno comprato quegli strumenti coi soldi datigli dagli Italiani.
Una persona di colore con uno smartphone in mano è semplicemente… una persona di colore con uno smartphone in mano. Nessuno può distinguere, tra diverse persone di colore con un cellulare, e guardandone solo l’immagine, quali di quelle persone siano rifugiati, profughi, immigrati o cittadini, e come siano venuti in possesso di quei cellulari. Riteniamo impossibile dedurre ogni altro dato e questo, unitamente agli articoli già da noi formulati, ci porta a risolvere il vostro quesito in senso affermativo. Quindi sì, quell’immagine e la sua didascalia sono bufale.

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