Il mondo ancora piange e trema per la lunga scia di sangue lasciata dai miliziani dell’Isis. C’è del macabro, poi, nella sorte di padre Jacques Hamel, 86 anni, sgozzato da due assalitori nella chiesa di Saint-Etienne-du Rouvray vicino a Rouen, in Normandia. Accadeva il 26 Luglio 2016.
Vittime indifese e carnefici spietati, come sempre. A questi si aggiungono preti inesistenti che rilasciano dichiarazioni altrettanto inesistenti. A fare da megafono è voxnews, in un articolo pubblicato l’1 Agosto. La notizia si presenta con un’immagine, un collage che ritrae a sinistra lo sventurato padre Jacques Hamel e a destra un Papa Bergoglio intento a baciare i piedi a un uomo africano. Un accostamento tendenzioso, ovviamente: Jacques Hamel muore per mano dello Stato Islamico, Papa Francesco bacia i piedi agli africani.
“Tu mi ammazzi un parroco e poi ti inviti la settimana dopo nella mia Chiesa a pregare la tua religione. Anche le altre chiese del mondo oggi saranno invase da musulmani senza che nessuno li abbia invitati”.
Inizia così, la lettera di protesta di un prete cattolico contro la pagliacciata degli islamici nelle chiese, dopo che due immigrati islamici di seconda generazione hanno sgozzato padre Jacques Hamel nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray. Che definisce come “l’ennesimo atto di prepotenza dell’islam”. “Se c’è proprio una cosa che noi temiamo è vederci arrivare i ‘turchi’ in chiesa…”, scrive il prete che ha chiesto alla redazione di garantirgli l’anonimato per evitare l’esposizione mediatica. “Se lo avessi fatto io, non in Egitto, ma qui a Milano, di presentarmi in una moschea dicendo che mi sono autoinvitato a pregare, mi avrebbero lasciato alla porta – continua – e se avessi insistito sarebbe scoppiata la rissa col coltello”.
“Certo – continua il prete – tutti pregheranno oggi: i cristiani di non trovarsi qualche terrorista vicino. (Non esisterà, tra l’altro, alcun sistema di controllo e sicurezza, se non quelli di default nelle chiese più grandi…)”. E ancora: “Certo, tutti oggi ringrazieranno Dio: i cristiani di poter essere usciti vivi e incolumi dalla propria chiesa. Nessun vescovo farà sentire la sua voce dicendo che la cosa andava almeno concordata insieme”. Quindi, conclude la lettera condannando apertamente l’islam e definendolo “prepotente e invasore, anche quando vuole farsi apprezzare come misericordioso e gentile”. “Se ci entrano in chiesa quando vogliono fare la pace – tuona – pensa che cosa possono fare quando sono leggermente alterati… eh, lo sappiamo cosa, tra l’altro…”.
A tentare in modo maldestro di dare veridicità alla dichiarazione dal prete – che per puro caso ha richiesto l’anonimato – è un video che riporta il testo del messaggio recitato da una voce di redazione. Vi sono inoltre riferimenti all’incontro tra fedeli cristiani e musulmani avvenuto il 31 Luglio in alcune chiese italiane, per prendere le distanze da ogni terrorismo e ogni violenza.
Ancora si parla di invasione, e ancora alla violenza dell’Isis si risponde con la violenza di una disinformazione fuori controllo e infondata. Perché diciamo questo? Perché di questa dichiarazione da parte del prete indignato non esiste traccia nè riferimento in testata ufficiale alcuna.
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