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BUFALA Popolo Unico: l'"Evoluzione" dell'OPPT – Bufale.net


Abbiamo più volte parlato del concetto di “bufala riciclata”. Vecchie bufale, già trattate in passato, vengono periodicamente riciclate sulla blogosfera, confidando che il ricambio dei lettori o la catena delle condivisioni, o i pochi dettagli inseriti per “svecchiarle” le riportino sulla cresta dell’onda.
Quando ci è stato quindi prospetto un link sul “Popolo Unico“,  un progetto a parole diverso dall'”One People Trust” ma di fatto ad esso perfettamente sovrapponibile, ci siamo ricordati di aver dedicato già in passato un articolo completo e complesso, cui rimandiamo per la lettura, al tema, e quando abbiamo notato che il portale “Popolounico.it” faceva riferimento alla bufala dello “Stato Italiano e dei cittadini come valori iscritti al SEC” ci siamo immediatamente ricordati di aver… trattato anche quello.
Siamo pertanto di fronte ad una “bufala combinata”: due vecchie bufale, zoppicanti e manchevoli singolarmente, vengono combinate e rimescolate per creare una “superbufala” che, ad una prima battuta, colmi le manchevolezze reciproche sembra finalmente solida ma, ad una seconda lettura meno superficiale, evidenzia le debolezze di entrambe.
Senza ripeterci, possiamo quindi, brevemente, riassumere i punti salienti delle nostre precedenti sbufalate, autentici “capitoli precedenti” di una trilogia basata sull’inganno e sul wishful thinking, “il pensiero magico” che vorrebbe la creazione di vere e proprie formule magiche per sottrarsi dai debiti e dagli obblighi sociali.

  1. La Securities and Exchange Commission (Commissione per i Titoli e gli Scambi) è l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori, analogo all’italiana Consob. Sarebbe bastato un controllo su Wikipedia per accertarsene, come per capire che qualunque società, o ente che compra e vende sul mercato locale (statunitense per la SEC, italiano per la CONSOB) viene sottoposto a vigilanza.  È ovvio quindi che iscritti al SEC ci siano anche Stati ed Enti: lo Stato è infatti prima di essere collettività Ente, che ha bisogno di acquistare beni e servizi sul mercato per sopravvivere. Forniture, utenze, cancelleria, servizi di vario genere… ogni Stato,  ogni Ministero, ogni agglomerato sociale, nella sua veste di ente, ha bisogno di approvigionarsi dei beni per la propria utilità e per la propria sopravvivenza, e se decide di intrattenere rapporti commerciali con altri enti, imprese, società e ditte deve farlo secondo le regole di vigilanza di ogni altro ente.
  2. La teoria secondo cui inserendo i “codici militari della Tessera Sanitaria” su alcuni siti riporti il “Valore azionario” del cittadino è stata già da noi debunkata. Quello che si ottiene non è il “nostro valore azionario” ma, comprensibilmente dato che stiamo immettendo numeri a caso in un motore di ricerca, un messaggio di errore equivalente al “Forse cercavi…” di Google!
  3. Come l’OPPT che ritengono, “a parole superato”,  i fautori di Popolo Unico vi propongono un sistema in cui dall’oggi al domani, un soggetto possa sostanzialmente diventare CURATORE e attivatore ( con accordo privato ) dell’essere umano (sic!) Pensate, per comprendere come dalla base già sbufalata dell’OPPT, meramente “aggiornata” alle ultime “scoperte” di cui ai punti 1 e 2, all’idea di un soggetto che, autonomamente e senza alcuna formalità, decida nel corso della notte e con una scrittura privata con se stessa, dichiararsi “un trust di se stesso” e conferirsi i suoi stessi averi per renderli in qualche modo inattaccabili da legittime azioni di recupero crediti è impossibile. Riflettete bene su questa frase ed ipotizzate un soggetto che, dovendovi dei soldi, dichiari di essere nullatenente perché nel corso della notte ha avuto l’idea di costituire un rapporto di garanzia disciplinato da normative inesistenti nel nostro panorama giuridico così “intestando” ad un ipotetica persona giuridica coincidente con se stesso ogni proprio bene (ma senza alcun atto formale a dimostrarlo perché non può procurarsi tali formalità). Questa personaha deciso di dichiarare pertanto “performativa” e quindi cogente una situazione giuridicamente inesistente, formalmente nulla e di fatto kafkiana. Quel soggetto dispone dei beni. Li usa, se ne serve abitualmente, eppure, con un colpo di mano, dichiara che gli stessi non sono aggredibili ed invoca uno stato che ha definito essere “una società pignorata” perché difenda il suo diritto a fingersi una società per non pagare i propri debiti. Inutile dire che, tale posizione, portata innanzi ad un Tribunale non porterebbe affatto al riconoscimento dell’ipotetica “Persona Giuridica di se stessi” e non renderebbe i beni del debitore meno aggredibili in sede civile
  4. Ricordiamo che tale soggetto ha infatti deciso dall’oggi al domani di dichiarare performativa, quindi “portare ad esistenza” una situazione inesistente senza alcuna autorità per farlo) quegli averi a se stesso medesimo, ma sotto forma di un Trust immaginario.

Ricordiamo inoltre il triste corollario a cui porterebbe inevitabilmente il desiderio di ipotizzarsi e fantasticarsi “persona giuridica con controllo di se stessa” per non dover assolvere ai propri doveri nei confronti dello stato.
Il testo che ci viene proposto sostanzialmente tende a questo, definendo arbitrari, ad esempio, articoli della Costituzione come l’articolo 42, desiderando la tutela della proprietà privata da cui al primo comma, ma aborrendo i limiti sociali di cui ai commi due e tre, e “sostituire l’autorità dello Stato” comunque godendone ogni beneficio.
Ritenete forse le strade crescano da sole, oppure riconoscete che dal conributo di tutti i cittadini allo Stato derivano tutti i servizi ad esso connessi?
Sia il vetusto OPPT, che il “nuovo” Popolo Unico, sostanzialmente, si palesano come tentativi magici di godere dei benefici della vita sociale senza comparteciparne agli oneri, in violazione dell’antico brocardo cuis commoda, eius incommoda, ovvero la semplice cognizione che ad ogni diritto fa da contraltare un dovere. E che chi gode di scuole, strade, forze di polizia, assistenza sanitaria ed altri prodotti della società, deve contribuire ad essa senza potervisi sottrarre con una fictio iuris inesatta ed inefficace.

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