BUFALA Poletti choc: ‘Imprenditori dovrebbero assumere più cinesi, almeno loro non si lamentano di lavorare nelle feste’ – bufale.net
Non abbiamo neppure fatto in tempo a digerire il cenone e terminare il periodo di manutenzione eccezionale dei nostri server (motivato dal fatto che, si suppone, almeno a Natale i viralizzatori di professione auspichiamo dedichino un po’ di tempo ai loro affetti, se non alla ricerca di un metodo migliore e più etico per sbarcare il lunario) che gli amici di Adotta anche tu un analfabeta funzionale ci hanno segnalato il ritorno in pompa magna di una pagina a voi nota.
Libero Giornale infatti, a dispetto del clamore mediatico dedicato alla sua chiusura, ha riaperto i battenti riciclando, in forma solo leggermente alterata, la bufala di Gentiloni che gli è costata la chiusura.
Ora l’interprete della “bufala choc” è il ministro del lavoro Giuliano Poletti, ed il testo è una buffa via di mezzo tra la bufala di Gentiloni e le controversie sugli italiani all’estero che hanno infiammato i social in questi giorni, con una spruzzata di sinofobia che fa molto Yellow Peril dei fumetti pulp degli anni ’50:
Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, sotto le feste dà il meglio di sé. Sarà il vino delle cene natalizie, ma le ultime dichiarazioni rilasciate alla nostra Redazione sono quantomeno bizzarre.
“Perché vedete… Gli italiani si lamentano troppo, che cosa c’è di male a lavorare nel periodo festivo? Io l’ho sempre fatto e sempre lo farò, ora sto rilasciando queste dichiarazioni e anche questo fa parte del mio lavoro. Ogni mattina mi alzo e leggo migliaia di mail di insulti nei miei confronti, francamente non riesco a capire il perché, ma è lavoro anche questo. Certo, un opraio si sporca le mani, ma io non faccio opraio, e non mi sporco le mani perché sono già nero.”
Le critiche che mi sono state rivolte – continua il Ministro del lavoro – sono ingiustificate. L’unica cosa giusta – al momento – è che gli imprenditori assumano più cinesi possibili: se ne stanno zitti, non assillano il datore di lavoro per essere pagati regolarmente, se muoiono li puoi sostituire tranquillamente che nessuno se ne accorge. Mica come gli italiani.
Parole forti, che non placheranno di sicuro le critiche nei confronti di Poletti.
Ovviamente, non esiste alcuna redazione di Libero Giornale, ma solo l’anonima mano di un bufalaro che, oltre agli elementi citati, non si è peritato di nascondere una citazione a Bello Figo Gu, altro personaggio di cronaca consegnato ai giornali per aver interpretato, nella sua carriera da rapper su YouTube, il personaggio del cantante svogliato ed arruffone, moderna cicala in un mondo che dichiara essere di formiche ma evidentemente è più composto da bufale.
Libero Giornale si ritiene evidentemente al sicuro ritirando fuori il solito disclaimer-foglia di fico che invoca un presunto diritto alla satira.
Satira evidentemente assente in quella che, a tutti gli effetti, è una bufala come tutte le altre.
I nostri amici di Adotta ci segnalano un florilegio di commenti sulla pagina Social, che riportiamo per darvi una proporzione del fenomeno:
Dimissioni subito, nn voglio più che le mie tasse servano per pagargli lo stipendio!!!!!!!!
Io ti metterei a lavorare in una catena di montaggio o in una fonderia così dimagrisci “tu nella tua vita non hai mai lavorato ” per farlo ti sei messo a fare il sindacalista più consigliere e poi ministro. Hai sudato poco forse solo per mangiare hai sudato
Che faccia da maiale!! Io lo manderei a lavorare in miniera altro che ministro del lavoro.
Questo demente non fa altro che disprezzare il popolo italiano… appunto, “la coop sei tu” …..
Nooooo! Se lo ha detto davvero, allora è proprio scemo!!
Sarà anche una bufala, ma da questo tizio mi aspetto questo ed altro!
ma anche questa sciocchezza è stato capace di dire??? ma allora cos è……….a tutti voi la risposta!!!!
Tra un po’ ci vai tu a lavorare tutti i giorni. …ai lavori forzati e catene ai piedi traditore
Poletti dovresti dimetterti gli italiani non meritano un pezzo di merda come te a governarli
A parte i soliti commenti di pancia che fanno un minestrone di presidenza del Consiglio e ministeri al solo scopo di avere qualcuno da odiare, segnaliamo il ritorno del “Sarà anche una bufala ma condivido…”
Questo è il motivo per cui le bufale si diffondono. Potremmo anche censire ogni singolo bufalaro, ma finché non interverremo sull’atteggiamento compulsivo di chi prima condivide e poi pensa, appariranno sempre nuovi siti-bufala per attingere dal ricco trogolo della falsità e della “presunta satira”, spesso con compiacimento.
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