Tutto era nato da una lettera scritta da una mamma pubblicata su ItaliaOggi lo scorso 16 dicembre:
Sono reduce dalla prima riunione, da mamma, nell’asilo nido pubblico dove ho mandato mio figlio pagando una retta elevatissima (visto che sono una contribuente che nulla ha da nascondere agli occhi del Fisco). Faccio questa premessa retorica e leziosa perché, dopo essere stata resa edotta su progetti educativi, su orari di pappe e di nanne, su abituare i bambini al riordino e a fare la differenziata, mi è sorta spontanea una domanda sul perché, tra gli addobbi del nido, non vedessi il presepe. Mi è stato risposto che “si fa soltanto l’albero di Natale”, ho ribattuto che lo avevo visto bene, ma volevo sapere il perché. La direttrice si è schermata dietro una precisa direttiva del comune di Milano. “Quindi”, le ho chiesto, “mi sta dicendo che avete ricevuto direttive dal comune di Milano di non fare il presepe nelle scuole”. “Sì”, è stata la risposta. Sorvolo sui commenti di altre mamme infarciti di una retorica su “la nuova società”, “mancanza di rispetto nei confronti di altre culture” e forme di non meglio specificata invadenza. Potrebbe darmi una valida ragione del motivo per cui dovrei continuare a contribuire con il mio carico fiscale così elevato a mandare avanti una giunta così?
Giovanna di Paola
La lettera venne rimbalzata su Facebook dal vicepresidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato.
La notizia è stata smentita dal Comune di Milano con il seguente comunicato:
Il Comune di Milano non ha mai vietato la realizzazione di presepi natalizi nelle scuole. È, quindi, totalmente infondato il contenuto della lettera pubblicata dal quotidiano Italia Oggi e ripreso dal consigliere De Corato in relazione a fantomatiche direttive dell’Amministrazione in tal senso. Basta fare un giro nelle scuole milanesi per vedere come siano stati allestiti bellissimi presepi in tanti istituti. Dirigenti scolastici e personale educativo sono ovviamente liberi di decidere come addobbare gli spazi per le feste natalizie. Lo rende noto l’Ufficio Stampa del Comune che ha già provveduto a inviare una precisazione al quotidiano.
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