Lucca: davvero triste la storia che ha portato, purtroppo, all’arresto di Anna Maria Frangioni. Pochi giorni prima, infatti, la banca aveva pignorato la casa dei due genitori disabili. In particolare la madre, la signora Carla Perla, 82 anni, non è in grado di deambulare autonomamente, e, ormai alla fine della sua vita, ha vissuto con enorme dolore tutto l’accaduto.
Nella giornata di ieri, Anna Maria Frangioni si è recata in banca a chiedere un po’ di comprensione, e anche un accordo diverso, per garantire ai suoi genitori una fine dignitosa. Ma, come tutte le altre volte, si è vista sbattere la porta in faccia. Per questo, in un impeto di follia, è tornata con un bidone pieno di benzina e, dopo averla sparsa un po’alla rinfusa, ha appiccato un incendio che si è rapidamente propagato all’interno della banca. Due persone sono rimaste lievemente ustionate, grazie anche all’intervento dei vigili del fuoco non c’è stata alcuna grave conseguenza.La donna è stata arrestata , e su di lei pendono accuse gravissime, come incendio doloso e tentato omicidio. Il giudice ha stabilito gli arresti domiciliari in attesa di istituire il processo.
Un’altra vittima del nostro folle sistema bancario che tutela come sempre le banche e non le persone. Come la pensi? Faccelo sapere.
Vi avevamo già parlato della bufala del Giustiziere, lo strumento più rapido ed efficace per eccitare ed attizzare la brutale sete di violenza degli Indinniati.
Il canovaccio è sempre lo stesso:
Tizio è un cittadino italiano, che assiste ad un grave torto subito da un soggetto debole (donna, bambino, disabile, piccolo animale domestico…), naturalmente italiano o, se animaletto, di proprietà di un italiano, in danno di soggetti “indesiderabili” (stranieri, politici, banche, ricchi…). Tizio, pervaso da un sacro furore vendicavo, come l’eroe di un poliziottesco infligge gravi danni economici o fisici ai soggetti colpevoli della sua sofferenza, mentre il narratore con fascino quasi puerile indulge nella descrizione di atti di violenza e brutalità. Nel finale le autorità, assenti dalla storia, appaiono per punire il “vendicatore”, suscitando l’indignazione del “Popolo della Rete”, e la preghiera di cliccare, condividere ed “indinniarsi” per vendicare tale affronto
È un genere di bufale, abbiamo sempre detto, assai pericoloso, e si lascia dietro orde di commenti che non ripeteremo per non dare loro visibilità. Commenti brutali, che ti fanno provare sincero timore che la persona apparentemente gentile che imbusta la tua spesa e pompa benzina nella tua macchina possa essere segretamente un criminale latente con la bava alla bocca che sogna sgozzamenti, sangue, atrocità e si vede ardere vivi uomini e donne incapace di provare la minima empatia come il peggiore dei sociopatici.
Anche in questo caso la storiella inventata è una bufala palese: Anna Maria Frangioni è un personaggio inventato, ottenuto storpiando il nome della più famosa Anna Maria Franzoni, e le foto prese dall’articolo di un incendio, accidentale e non doloso, avvenuto alla BPer di Benevento nel 2016.
Nè al bufalaro è venuto in mente di individuare la banca: per il suo pubblico di indinniati le banche sono infatti una congerie da sottoporre alla loro brutalità immaginaria, e lo sforzo successivo non era necessario.
Come evidenziato da Protezione Hoax la bufala apparve la prima volta su News 24 Italia, portale lesto a nascondersi dietro la misera foglia di fico della “satira”, come si evince dal loro disclaimer
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Inoltre, nonostante il paradosso di ritenersi legalmente in grado di scaricare foto, testi ed immagini da altri portali per creare le loro viralità, si dimostrano poco inclini a condividere, obbligando chi volesse a loro volta copiare da loro a “citare espressamente la fonte”.
Cosa che non è avvenuta: il 15 ottobre il citato portale “Siamo Rimasti Soli” ha deciso di dare ai “colleghi” un assaggio della loro stessa medicina e considerare sia la foto (di seconda mano, come abbiamo vista) che il testo “di pubblico dominio” e servirsene per viralizzare un po’ anche loro.
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