E’ convinzione che l’alcol bevuto venga rilevato dalle apparecchiature per l’alcol test (o anche dal semplice test del palloncino) perché rileverebbe l’alcol ancora presente nello stomaco. Ma questo è assolutamente errato.
L’aria che viene analizzata dallo strumento non proviene dallo stomaco quando si espira, ma bensì dai polmoni: all’altezza degli alveoli polmonari, dove i capillari procedono con lo scambio di gas con l’ambiente alveolare, vi passa anche una certa quantità di etanolo (o alcol etilico ed è questo che causa lo stato di ebrezza). Tale composto tende a passare spontaneamente allo stato gassoso e nell’ambiente alveolare, dove non ve n’è traccia, ci passa molto velocemente poiché favorito dal gradiente di concentrazione (il principio l’avevamo già spiegato nell’articolo sul sale, quando abbiamo parlato del principio su cui si basa lo Scambio in controcorrente). E, più etanolo si ha nel sangue, maggiore sarà la presenza di quest’ultimo nell’alveolo, che poi verrà espirato e rilevato dalle apparecchiature.
Passiamo ora alla pratica in merito al “tampax alcolico“, di cui si è recentemente parlato negli articoli di LiberoQuotidiano e Terlizziviva.it in merito allo “spaccio” di questi tamponi. Non andremo a verificare se ci sia effettivamente lo spaccio, ma analiziamo se tale pratica permette di ottenere i risultati previsti e se ci sono effetti collaterali.
Il tampax (“tampone”) in condizione di saturazione diventa difficilmente inseribile all’interno dell’orifizio in questione. Dobbiamo tenere in considerazione che i tampax, per assorbire i fluidi, devono espandere il loro volume per consentire l’ingresso di questi. Pertanto, diventa problematico il suo inserimento.
Anche ammesso che ci si riesca, viene inserito nella vagina. Cosa accade? Chi lo ha testato, come la giornalista Danielle Crittenden, la sensazione è stata quella di un forte bruciore nell’area interessata. Ecco come Danielle descrive i fatti:
Reaction:
Oh sweet mother of Jeez—-
Owwwwww…..
Absolut… firewater!!!!!!! Holy sheeeeeeeee…
Questo perché l’alcol ha il grosso svantaggio di denaturare le glicoproteine (proteine a cui è legata una molecola di glicano, un carboidrato complesso costituita da più molecole di carboidrati come glucosio) e scoprire le cellule che venivano protette da esse. Queste glicoproteine costituiscono il muco che serviva per proteggere la cute interna della vagina e l’alcol, togliendo questa protezione, è andato poi ad irritare il tessuto.
Questo gioco vale la candela? Per i motivi sopracitati, di sicuro no. Soprattutto se si tiene in considerazione che l’alcol assorbito sarebbe stato comunque troppo poco per raggiungere lo stato di ebrezza, se non, addirittura, che non venga per nulla assorbito.
Negli articoli sopra citati si riporta anche la pratica per via rettale:
…ragazzi e ragazze imbevono di vodka gli assorbenti, l’indossano per via vaginale (le donne) o rettale (gli uomini) e assumono l’alcol in questa folle maniera…
Esiste la pratica chiamata Alcohol enema che consiste effettivamente nell’inserzione di alcolici direttamente nell’ano. Si tratta di una tecnica altamente pericolosa che sconsigliamo di praticare per i seguenti motivi: l’alcol ingerito normalmente, e dunque per via orale, arriva nello stomaco dove incontra degli enzimi, delle Alcol-deidrogenasi gastrica, che si occupano in un primo momento del suo smaltimento, o quantomeno dello smaltimento di una buona parte affinché non vada ad intaccare le mucose gastriche dello stomaco. La porzione che rimane passa all’intestino dove verrà assorbito e passerà al fegato dove incontrerà altre alcol-deidrogenasi che metabolizzeranno in un buon 90% l’etanolo assorbito, mentre ciò che rimane continua a circolare nel sangue, provocano lo stato di ebrezza. In caso di consumo eccessivo nel breve tempo, l’organismo ricorre al vomito per espellere l’alcol in eccesso ed evitare l’intossicazione da alcol. Ma quest’ultima strategia di difesa dell’organismo viene meno con questa pratica pratica e il fegato non arriva a eliminare l’eccessiva quantità di alcol che è stata assorbita dal retto e si incorre in intossicazione da alcol, con rischio di morte.
Introdurre alcolici per via rettale è il metodo più veloce per rischiare l’intossicazione da alcol, siccome viene assorbito direttamente. La pratica del “clistere alcolico” registra un caso di morte avvenuto nel 2005.
Evitate assolutamente queste pratiche.
Questa storia del “tampax alcolico” gira da diversi anni ed era stata già trattata anche da Snopes.
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