Il canovaccio della bufala del Giustiziere è eterno e collaudato:
Tizio, cittadino o persona umile, assiste ad un grave torto compiuto da parte di Caio, un soggetto inviso al “Popolo della Rete” (generalmente, un politico, uno straniero, un immigrato, un nomade o un VIP). Tizio, assalito da una furia omicida, brutalizza Caio con gesti di violenza graficamente descritti dal viralizzatore in ogni dettaglio sordido e compiaciuto, con descrizione puntuale e quasi medioevale delle gravi menomazioni che Tizio infligge a Caio con forza inusitata. Al termine della brutale e descritta violenza, Tizio viene punito dalle stesse autorità che a, dire del popolo della Rete, avrebbero dovuto partecipare al brutale pestaggio di Caio, e il viralizzatore implora il popolo della Rete di diffondere la storia di Tizio, elevandolo da boia brutale e violento ad Eroe Civico, come forma di risarcimento postumo
Passiamo ora al testo diffuso da “Cittadino Informati – Informazione Sardonica a 5 Stelle”, che, sinceramente, non ha niente né di Sardonico e né di politico (anzi, riteniamo necessario un intervento per spogliare la Camera dell’Eco dei simboli che usa, evidentemente impropriamente, per cercare di vendere il suo messaggio)
Franco Roviani, parlamentare di Forza Italia, è stato aggredito stamattina da una folla di persone inferocite davanti all’ingresso di Montecitorio. Roviani verso le 9 di mattina stava uscendo dall’edificio dopo aver completato la sua ora di seduta giornaliera nella camera dei deputati. Oggi, in particolare, sì è discusso per 30 minuti sulla modifica della legge Cirinnà, al fine di consentire le adozioni per le persone dello stesso sesso. Franco Roviani ha votato favorevolmente, insieme ad altri parlamentari del suo partito e del PD, ma veniamo al dunque: dopo aver varcato la soglia di Montecitorio, Roviani ha sentito chiaramente degli insulti pronunciati da un signore sulla settantina nei suoi confronti. L’anziano accusava il parlamentare di percepire uno stipendio eccessivo rispetto al lavoro svolto in parlamento. Nei social network (in particolare su Facebook) si è diffuso infatti in modo virale un link in cui viene spiegato che il politico guadagna 10 000 euro netti al mese, a fronte di un lavoro effettivo di un’ora al giorno, esclusi i giorni festivi e il Venerdì. Il parlamentare ha provato ad ignorare le accuse (accompagnate tra l’altro da insulti piuttosto pesanti come “bastardo” o “figlio di puttana”), avviandosi presso la propria Mercedes. Nel frattempo, però, attorno al vecchietto si era già radunata una folla di curiosi che hanno cominciato a dare manforte alle accuse del pensionato, attaccando Roviani con accuse molto pesanti. In breve tempo si è formata una calca di 60 persone intorno al parlamentare: tutti individui pacifici che hanno semplicemente chiesto a Roviani delucidazioni riguardo ad uno stipendio ritenuto eccessivo rispetto al lavoro svolto, eccetto due cittadini italiani rispettivamente di Napoli e Sorrento che hanno cominciato a spintonare il politico. Roviani, forse per legittima difesa, ha allora sferrato un pugno dritto al volto del contestatore napoletano che è finito a terra col naso sanguinante.
La rabbia del popolo, in quel momento, si è quindi scatenata e quattro persone, si sono avventate contro Roviani prendendolo a calci e pugni. In breve tempo gli aggressori si sono duplicati, complice forse la reazione aggressiva del parlamentare alle accuse giustificate dei cittadini nei suoi confronti. Dopo una decina di minuti le forze dell’ordine sono riuscite a calmare gli aggressori e a separarli dal parlamentare. Roviani è stato poi trasferito all’ospedale s. Eugenio con una prognosi di un mese. Il politico, oltre al volto completamente tumefatto, ha subito la privazione di un dente (probabilmente per via di una ginocchiata di uno dei primi contestatori), la rottura del setto nasale e l’incrinatura di una costola. Gli aggressori si sono infatti serviti di varie cinghie di cinture che sono servite come supporto durante gli scontri.
Poche ore fa sono state rilasciate le prime dichiarazioni dal parlamentare che, lo ricordiamo, si stava recando presso la propria abitazione, prima di essere insultato e poi aggredito da alcuni contestatori, presso Montecitorio.
Ecco le prime dichiarazioni rilasciate dal malcapitato: “Non riesco ancora a farmi una ragione di tutto ciò. Non capisco i motivi di questa aggressione ad un cittadino onesto come il sottoscritto. Ho sempre cercato di svolgere il mio operato da deputato della camera, con la massima professionalità e con tutto l’impegno di un buon padre di famiglia. Ora: io posso comprendere le proteste dei cittadini, riguardo agli orari lavorativi di noi parlamentari, ma non è certo colpa mia, dovrebbero prendersela con chi ha istituito i regolamenti parlamentari e con chi è al governo.”
“Come risponde a chi, come i violenti di stamattina, la accusa di percepire uno stipendio troppo alto?”
“Il mio stipendio può sembrare eccessivo, ma voi avete idea dei sacrifici che ho fatto per arrivare alla politica? Ho dovuto lavorare ben 5 anni prima di essere eletto deputato. Io ho una famiglia di quattro persone da mantenere e i soldi non posso certo crearli. Mi creda l’invidia fa brutti scherzi, ma non pensavo che gli italiani arrivassero a questi punti.”
Restiamo in attesa di ulteriori aggiornamenti.
La bufala è un deprecabile medley di tutte le parole chiave che potrebbero portare l’utente medio ad imbattercisi con una ricerca su internet: Cirinnà, adozioni dello stesso sesso, Forza Italia, PD, privilegi, pensioni, Facebook, social network… proponendo un canovaccio ruffiano ed affascinante in cui un “anziano pensionato”, elevato al rango di sacerdote di nuove conoscenze esoteriche dalla “controinformazione” che, mediante Internet, gli ha svelato i “segreti della Casta”, arringa ed affabula le folle contro il “malvagio deputato Roviani”, il quale, descritto come un protervo servitore dell’Invisa Casta, sferra un pugno all’anziano suscitando una grafica ribellione in cui il “popolo” viene descritto in una sordida gara a chi fa scempio del nemico nel modo più grafico e splatter possibile.
Siamo al Giacobinismo 2.0: laddove ai tempi della Rivoluzione Francese il Giacobino infliggeva pesanti sanzioni corporali al suo nemico, i Giacobini 2.0, i rancorosi ribelli da tastiera, si limitano ad eccitarsi e fomentarsi nel chiuso delle loro camerette sognando atti di violenza efferata quanto immaginaria.
Taceremo su cosa tutto questo dica non solo su chi trova satira e divertimento immaginare un turpe teatrino di violenza, denti ed ossa rotte, sangue, menomazioni e persone che sfigurano un nemico a colpi di cinghia, ma su chi trova interessante divulgare questo apologo, ritenendolo reale o peggio, confidando che lo diventi, ma ci limiteremo a far notare come il rabbioso condivisore medio, ridotto ormai ad un’entità ferina e pavloviana eccitata dal sangue virtuale, non abbia neppure realmente letto l’articolo che condivida, limitandosi a osservarne le parti più grafiche e violente e lasciarle entrare nei suoi sogni di rivalsa e brutalità.
Infatti negli ultimi giorni non c’è stata alcuna violazione sulla Cirinnà, ovviamente, e l’elenco completo dei Deputati non riporta alcun Franco Roviani, o anche solo un deputato con un nome simile.
La foto inoltre è di Paul Kohler, docente universitario londinese che nel 2014 è stato pesantemente sfigurato durante un tentativo di rapina, brutalmente percosso, ed ha riportato danni all’ossatura del volto ed agli occhi tali da richiedere diversi interventi chirurgici
Ci siete cascati: e nel farlo siete diventati persone peggiori.
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