Ci segnalano i nostri contatti un nuovo articolo relativo al referendum del 17 Aprile, targato Il Fatto Quotidaino e “distribuito” dalla pagina social La Rebubblica:
A poche ore dal referendum sulle trivellazioni ha parlato il petroliere Igor Tyrella, uno dei più noti al mondoper carriera e “soldi”.
“Non ho paura di passare per antipatico. Ma insomma, io sono petroliere, imprenditore e, nella vita, ho imparato ad essere molto dinamico, diplomatico con tutti. Eppure stavolta un appunto va fatto. So in parte di parlare contro i miei stessi interessi, ma insomma faccio il petroliere, mi sembra, non avrei potuto votare diversamente. Scusate la definizione, ma gli italiani sono “ottimi idioti”. Qui mi son sempre trovato bene per i miei affari imprenditoriali. Anche stavolta si farà tutto come sempre”.
Le parole di Tyrella non si fermano qua: ” Non ho detto nulla di male, mica ce l’ho con gli italiani, anzi, come dicevo l’astensionismo è fondamentale perché permetterà a tutti noi di guadagnare molto”. Poi continua, dopo la domanda su dove e quando trivelleranno prossimamente “Beh, chi lo sa. Ormai trivellare per trovare petrolio è la prassi. Non sappiamo ancora quali siti potrebbero rivelarsi redditizi in questo senso. Di certo, vedrei bene uscire dalle trivellazioni unicamente in mare per trivellare anche sulla terraferma. Mi pare ovvio che l’oro nero vada cercato ovunque e non solo sui fondali marini. Per il resto proprio non saprei, credo che bucheremo il suolo avellinese e pugliese che, secondo i nostri esperti, sono molto ricchi di materia prima, ma questa è un’altra storia, per ora trivelliamo il mare, in futuro chissà, POTREMMO TRIVELLARE TUTTO”.
La frase sa quasi di minaccia. L’intervista ha già fatto il giro del Paese e su facebook molti son quelli che si son lamentati per l’esito del referendum. Qualcuno invece si pente amaramente di non aver espresso la sua preferenza. Ma purtroppo, come spesso capita, le cose importanti, in Italia, sono percepite sempre dopo. E adesso anche Tyrella viene a deriderci e a cantarcene quattro. Speriamo solo che il nostro bel paesaggio non sia deturpato per sempre.
Ovviamente il Fatto QuotiDAINO (da non confondersi col Fatto QuotiDIANO) è da sempre “garanzia” di meme ascesi e notizie – farsa confezionate in modo da evolvere rapidamente in bufale viralizzate.
Naturalmente non esiste nessuna intervista ad Igor Tyrella, “famoso per carriera e soldi” e, in una moderna versione della beffa del Lorenzo Van Matterhorn descritta nel serial televisivo How I met your mother, non esiste neppure Igor Tyrella, creato per l’occasione.
Ma come il personaggio televisivo di Barney Stinson, creando l’identità virtuale di Lorenzo Van Matterhorn, ricco industriale superdotato ed amante dell’avventura riusciva ad ottenere alto gradimento con le sue conquiste, il Fatto Quotidaino, viralizzando il fantomatico quanto inesistente Tyrella (nome che riecheggia la parola trivella, ovviamente) è riuscito ad ottenere risultati del tutto insperati anche per i loro standard.
In primo luogo, in meno di 48 ore hanno sfondato la barriera dei 7000 share, destinata a crescere in quanto molti dei loro lettori hanno creduto alla beffa, esprimendo vocalmente ed appassionatamente il loro dissenso e la loro volontà di viralizzare l’articolo, con pochi utenti a richiamarli alla natura farsesca del brano.
Impossibilitati a riportare tutte le condivisioni ed i commenti, vi rimandiamo alla pagina Social de La Rebubblica (dove l’articolo è stato posto come post sticky, primo post fisso) indicandovi un piccolo florilegio di commenti:
Indubbiamente, tra insulti al petroliere inesistente, strali lanciati al popolo degli astensionisti e flame (scontri verbali) sorti tra gli stessi utenti del social l’obiettivo dello scrittore dietro il nom de plume Alvaro Porfido è stato raggiunto: click e condivisioni facili, con incrementati accessi alla pagina.
Tutto grazie all’abitudine di condividere senza cliccare, di indignarsi preventivamente prima di leggere, e di “informare” un clic alla volta.
Quasi dimenticavamo: la foto del famoso petroliere?
Appartiene a Carlos Slim, presidente del colosso delle Telecomunicazioni Am,erica Movil e incoronato Uomo più ricco del mondo da Forbes.
Non grazie alle trivelle, sicuramente.
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