Ci è stato segnalato il seguente articolo, targato Corriere del Mattino, riportante la notizia del rapimento del reporter della trasmissione di Infotainment Le Iene da parte dei terroristi di ISIS:
La notizia è stata appena pubblicata dell’autorevole fonte di informazione.it e la riportiamo integralmente, riservandoci di aggiornarvi con ulteriori dettagli e conferme.
SIRIA – Secondo il sito http://www.rtv.gov.sy (General Organization of Radio and Tv – Syria), già in precedenza fonte della quale l’isis si è servita per diffondere i suoi comunicati, Il noto giornalista televisivo stava preparando un servizio per Le Iene, con il quale continua a collaborare nonostante sia passato al timone di alcuni importanti reportage per La7, quando è stato catturato da un commando di militanti dello Stato Islamico.
Il servizio avrebbe trattato proprio argomenti legati all’organizzazione terroristica del Califfato Islamico. Infatti, prevedeva un’intervista ad una donna curda che vive nei pressi di Kobanè, città siriana a maggioranza curda a ridosso del confine turco, sotto assedio da settimane da parte degli jihadisti dell’Isis.
Durante le riprese, la sua troupe sarebbe stata allertata dai militari siriani, che avrebbero dato ordine di lasciare immediatamente il luogo per rifugiarsi presso il vicino consolato italiano, ma il giornalista avrebbe preferito restare lì da solo, facendosi cedere addirittura la videocamera dall’operatore, per continuare a filmare, probabilmente speranzoso che un tale scoop lo avrebbe portato sempre più vicino a vincere il tanto agognato premio Pulitzer.
Sarebbe stato quindi raggiunto dai terroristi, che lo avrebbero immediatamente portato via con un fuoristrada.
Non si conoscono attualmente le condizioni dell’uomo, ma il rapimento è stato rivendicato dal Califfato Isis, con un videomessaggio pubblicato sullo stesso sito siriano, in cui figura come portavoce il noto esponente Al Hermesh Abu Mayoli Qah (vedi foto), rimasto illeso nonostante il raid aereo Usa di qualche giorno fa.
Il testo è evidentemente una bufala.
Gli elementi preliminari di cui si sarebbe dovuto tenere conto prima di regalare il testo alla viralità sono tanti, possiamo elencare rapidamente:
Infine, abbiamo il parere dello stesso Pablo Trincia, che riportiamo in integrale per dirimere completamente la questione.
Secondo qualche squallido sito online di “informazione” (che non cito per non fargli pubblicità), io attualmente sarei nelle mani dell’Isis dalle parti di Kobane.
In genere non do importanza a queste idiozie, ma purtroppo qualcuno sta condividendo questa roba su Facebook.
Perciò, a questi imbecilli che scherzano su questioni così serie e delicate mando un sereno “vaffanculo” dalla bellissima Sicilia.
La stessa autorevole fonte Informazione.it è in realtà una pagina Facebook usata per la diffusione di bufale virali già nota ai nostri affezionati lettori: ad esempio per aver riportato la bufala del collasso nervoso di Sgarbi.
Vi invitiamo dunque alla massima cautela per distinguere una beffa (sia pure ben riuscita) da una vera notizia, ricorrendo ai social dei VIP interessati come controllo preliminare.
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