I parenti dei politici sono al centro della fantasia dei viralizzatori, che creano questa tipologia di contenuti servendosi di immagini con scritte sovrimpresse (leggi la nostra guida utile) e prive di fonti, ma che fanno gola ai condivisori compulsivi.
Il fenomeno di oggi, con nostro stupore, ha come obbiettivo il Movimento 5 Stelle e la cantante italiana Orietta Berti:
Secondo il testo contenuto nell’immagine, Orietta Berti sarebbe zia di Jacopo Berti, consigliere regionale veneto del Movimento 5 Stelle.
Inoltre, la cantante italiana avrebbe acquistato – sempre secondo il viralizzatore – uno yacht del valore di 2 milioni con i denari dei rimborsi. L’imperativo categorico condividi se sei indignato, ovviamente, trova obbedienza. Ciò che accade, in realtà, è che non esistono prove che sostengano il messaggio diffuso.
Partendo dal 2015, Orietta Berti aveva dichiarato di percepire una pensione di 900 euro mensili:
Molti contributi non mi sono stati versati. Sono andati perduti quelli dal 1965, quando ho cominciato a cantare professionalmente, fino a quelli dei primi Anni Ottanta. Quando facevi le serate quasi nessuno ti versava i contributi: era prassi. La tv, per fortuna, si comportava diversamente quindi quelli non li ho persi.
In nessuna fonte, dunque, esiste alcun riferimento all’acquisto di uno yacht. Ancora meno si trovano riscontri sulla parentela con Jacopo Berti. Il vero cognome della Orietta, infatti, è Galimberti, ridotto in Berti per ragioni artistiche.
Per concludere, la manifestazione di stima della cantante verso il Movimento 5 Stelle risale al gennaio 2018, quando aveva annunciato di voler dare il suo voto durante la trasmissione Un giorno da pecora in onda su Radio1:
Nel corso della puntata di Un Giorno da Pecora, poi, Giorgio Lauro e Geppi Cucciari hanno chiesto alla Berti di modificare il testo del suo grande classico ‘Finché la Barca Va” adattandola, ironicamente, alla situazione Boschi-Banche, e inserendo queste due parole nel testo. La cantante è stata al gioco e ha intonato il brano in questa nuova veste.
Dopo la sua dichiarazione, il deputato PD Sergio Boccadutri aveva annunciato di voler presentare esposto all’Agcom per ragioni di par condicio.
Sfruttando l’episodio e il cognome in comune (ribadiamo: si tratta di un cognome d’arte), il viralizzatore di oggi ha creato la bufala.
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