Ricorderete tutti che giusto questa mattina avevamo puntato l’attenzione su un esperimento sociale lanciato da un profilo utente “con l’intento di far riflettere”.
Il problema è che siamo su Internet, dove nessuna azione, buona o cattiva che sia, passa impunita.
Il problema degli “esperimenti sociali” è che non solo qualcuno potrebbe crederci seriamente, ma che regalano ai viralizzatori di professione munizioni per la loro “arte”.
Arriva così a gamba tesa il portale La Nozione, pronto ad imbastire sulla stessa immagine virale un’intero raccontino strappalikes
È passata la legge che prevede l’inserimento del gatto tra gli animali commestibili. Usanza molto antica e sviluppata in Veneto, la cultura del mangiare gatti ha ripreso spazio in Italia, e sono molte le persone che quotidianamente ne consumano la carne. Da oggi, per seguire questa tendenza, l’Italia si è adeguata con una legge che ne prevede la commercializzazione per tutte le cucine d’Italia.
Si pensa che questo sia dovuto alla forte presenza in Italia di diverse etnie che vedono nella propria cultura il gatto come un comunissimo animale da mangiare, al pari di vacche e agnelli. Forte approvazione arriva dall’associazione “Cinesi in Italia”, il cui presidente afferma: “Finalmente anche in questo paese, dove la cucina è tenuta in altissima considerazione, si potrà godere di certe squisitezze.
Su tutte le furie gli animalisti che minacciano scioperi, mobilitazioni, e atti che “potrebbero risultare fuori controllo, e spinti dalla rabbia”.Voi come la pensate: è giusto mangiare i gatti, o dobbiamo continuare a rispettare la nostra cultura e tradizione, che li vede come preziosi alleati contro i topi, e ottimi animali da compagnia? Il dibattito è lungo, e ognuno vorrà dire la sua! Facci sapere come la pensi nell’apposita sezione!
Noterete come il viralizzatore è riuscito a ribaltare del tutto il senso che l’autore dell’esperimento sociale voleva dare alla sua creazione: laddove l’originale creatore voleva “sensibilizzare sul concetto di animali da reddito”, ponendosi quindi in un’ottica eminentemente animalista, la Nozione arriva a suscitare diffidenza verso gli animalisti stessi, descritti come probabili autori di atti “fuori controllo e spinti dalla rabbia”.
E il risultato, purtroppo, era palese nel momento in cui la prima provocazione è apparsa sulla Rete: molte bufale nascono come memes ascesi. Provocazioni sfuggite di mano ai loro autori, creature impazzite e mutanti che si trasformano di passaggio in passaggio diventando mostri che nessuno, neppure il loro creatore originale è in grado di fermare.
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