BUFALA Non accettare la richiesta di amicizia di M. L. C. È un hacker

Sì, ci risiamo. Abbiamo speso il nostro tempo, grazie alle vostre preziose segnalazioni, a trattare i precedenti casi dell’hacker misterioso di cui il viralizzatore fa nome e cognome. È servito a poco, e possiamo affermarlo non tanto dall’insistenza dei perditempo che creano tempestivamente queste catene snervanti e illogiche, consapevoli della bufala che vanno a diffondere, quanto per l’ostinazione che una certa fetta di utenza impiega nel credere e diffondere questi messaggi privi di fondamento. “Non si sa mai, io inoltro”, dicono.

Dì a tutti i contatti della tua lista di Messenger di non accettare la richiesta di amicizia di M******* L****** C*********. È un hacker e ha collegato il sistema al tuo account di Facebook. Se uno dei tuoi contatti lo accetta, verrai attaccato anche tu, quindi assicurati che tutti i tuoi amici lo conoscano. Inoltralo come ricevuto.

Tieni premuto il dito sul messaggio. In basso al centro si presenterà l’icona di “inoltra”. Clicca sopra e si presenterà la lista dei tuoi contatti. Clicca sul nome, invia. Grazie.

Il fenomeno resta lo stesso: l’hacker di turno è in grado di seminare il panico tra i profili Facebook. Se anche uno solo dei vostri contatti accetta la sua richiesta di amicizia è la fine anche per voi. Un vero peccato per il buonsenso, se consideriamo che lo stesso messaggio riguardava una volta J.K.S, una volta Tizzanini, un’altra Jitou e via discorrendo. Si tratta dunque dell’ennesimo falso messo in rete per motivi ancora da chiarire.

Dietro il viralizzatore potrebbe nascondersi un semplice burlone, ma anche una persona realmente intenzionata a scatenare una caccia all’uomo contro qualcuno con il quale ha avuto dei dissapori e sul quale intende dunque vendicarsi. Sì, perché noi omettiamo il nome della persona spacciata per hacker, ma la Catena di Sant’Antonio fa il giro del web senza censure e dunque con il nome posto in chiaro. Per esperienza possiamo sostenere – e la maggior parte di voi può darci ragione – che diffondere le generalità di una persona attribuendole fatti riprovevoli non è solo un atto vile, bensì è anche pericoloso per l’incolumità e del soggetto nominato dal viralizzatore e dei suoi omonimi. I creatori di questo genere di bufale, poi, chiedono sempre l’inoltro o il copia-incolla del loro messaggio, così da rendersi irraggiungibili quando scattano le ricerche dell’origine della catena.

Vi consigliamo, ancora una volta, di ignorare messaggi che riportano nomi e cognomi di persone di cui non avete prova delle loro faccende, se non un semplice testo inoltrato da un vostro contatto.

Condividi
Pubblicato da

Articoli recenti

La foto di Amelia Carter bruciata viva da un immigrato e il MemeCoin

Ci segnalano i nosti contatti un post Facebook che parla di Amelia Carter, bruciata viva da un immigrato descritto derisivamente…

3 ore fa

La “Moneta da 7 Euro” non c’entra niente col Bancomat

Ci segnalano i nostri contatti una serie di "pubblicità sponsorizzate" che rimandano ad un articolo che parla della "moneta da…

6 ore fa

L’assurda clickbait di “Meloni se la prende con gli anziani, addio patente a 65 anni”

Ci segnalano i nostri contati l'ennesimo "post terrorismo" sulla riforma del Codice della Strada, per cui ci sarà un addio…

7 ore fa

Arrestata in Iran Cecilia Sala: il giornalismo non è un reato

Arrestata in Iran Cecilia Sala: questo il caso del momento, e un momento che pone in pericolo le fondamente delle…

8 ore fa

Malintesi sul padre di Cecilia Sala e sul compagno Daniele Raineri: non è la figlia di Beppe

Occorre una smentita a proposito del padre di Cecilia Sala, giornalista di 29 anni scomparsa in Iran negli ultimi giorni,…

9 ore fa

E voi lo sapete il nome della Signora Natale?

E voi lo sapete il nome della Signora Natale? Spoiler: abbiamo messo questa notizia tra le false credenze perché la…

22 ore fa