Ci segnalano i nostri contatti la seguente “notizia”, che forniremo in forma archiviata per non dare visibilità al viralizzatore di turno
MILANO: Ennesimo scandalo in italia, poliziotto denunciato per aver sparato ad un ne**o, per abuso sessuale nei confronti di una tredicenne, in pieno giorno nei pressi del parco Valentino Bompiani.
Ore 14:30 presso il parco Valentino Bompiani di Milano le urla strazianti di una bambina richiamano l’attenzione di una volante della polizia che avvicinandosi, scoprono una violenza in pieno giorno da parte di un senegalese ubriaco, il poliziotto accecato dalla rabbia spara un colpo e colpisce alle gambe il senegalese e comincia a prenderlo a calci nello stomaco ripetutamente rompendogli due costole. Ora rischia l’allontanamento dall’arma per il suo comportamento violento.
La bambina sotto shock in una pozza di sangue viene trasportata d’urgenza all’ospedale San Giuseppe con una lacerazione interna, le condizioni sono critiche.
I genitori affermano di volersi vendicare e di salvare il poliziotto che rischia di perdere la carriera solo perchè ha fatto la cosa giusta.
Trattasi di un caso da manuale di bufala del giustiziere, quell’odioso genere di bufala indinniata ed indinniante che ha il raro pregio di riuscire a rendere irreversibilmente una persona peggiore chiunque la legga. Il trito canovaccio è sempre lo stesso:
Tizio è un soggetto italiano, affine al popolo degli indinniati, che un giorno si avvede che un soggetto debole a scelta (donne, bambini, piccoli animali domestici, pensionati, “italiani che non arrivano a fine mese”) viene vessato da un soggetto inviso al Popolo della Rete (generalmente uno straniero, un VIP o un personaggio politico). Tizio, all’improvviso, cala come un angelo vendicatore infliggendo al malvagio di turno una serie di brutali sevizie che il viralizzatore descrive con grafico compiacimento e brutale quanto infantile approvazione, fomentando il lettore in un desiderio di carne e sangue più affine ad un bruto che ad un essere umano.
Placata un’orgia di sangue e violenza da poliziottesco anni ’70, la storia si conclude con Tizio che viene severamente punito dall’Ordine Costituito (fin’ora assente o ignaro delle vicende) e l’invito del viralizzatore a condividere la storia esprimendo approvazione e donando catarsi a Tizio, eletto a boia brutale ed efficiente dei livori popolari ora ed in perpetuo.
Capirete che costringersi ad inventarsi una storia di stupro solo per poter sognare la scena di un poliziotto brutale che spezza a calci e pugni le ossa di uno straniero, descritto per altro con accenti xenofobi, è più che sufficiente a descrivere chiunque diffonda, a qualsiasi titolo, questa storia, e che simili pensieri andrebbero rinchiusi nel profondo del proprio animo con la vergogna e la paura di essere, giustamente, additati come alienati nel provare ed esprimere piacere dinanzi a testi che farebbero rabbrividire di sdegno il Marchese De Sade ed ogni serial killer esistente o immaginario.
Difatti, tale storia non è mai esistita, ed inventato è l’agente/giustiziere/ammazzasette assetato di sangue di ne**o.
Persino il luogo del misfatto sembra essere un’empia crasi tra il Giardino Bompiani ed il contiguo parco Vergani, perché, come è evidente, chi ha redatto questa storia conosce bene i suoi lettori e sa benissimo che eccitati dal sangue gli indinniati raramente guardano ai dettagli.
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