BUFALA Nel 1968, quando il Ponte Morandi fu costruito, non vi erano case di sotto – bufale.net
La mefitica combinazione tra ignoranza e sciacallaggio non avrà mai fine, specialmente per quanto riguarda tragedie recentissime come il Ponte Morandi. Forse l’Aristotele che dichiarava la scrittura un evento negativo per i giovani filosofi, che a suo dire avrebbero imparato a prendere appunti ma non a memorizzare, non aveva tutti i torti.
La chiave del cosiddetto analfabetismo funzionale è proprio questa: abbiamo tutte le informazioni a portata di mano, ma non siamo in grado di usarle e creiamo mostri e sfondoni.
In questo caso, ci viene segnalata un’immagine del “presunto Ponte Morandi”
Nel 1968 quando il Ponte Morandi fu costruito non c’erano case sotto di esso (vedasi foto ). Come mai sono state date autorizzazioni a costruire ?? …da ************ *******
Seimila condivisioni e rotti e nessuno che abbia pensato di controllare che quello, effettivamente fosse il Ponte Morandi di Genova, quando si tratta invece del Ponte Morandi di Catanzaro
In realtà infatti quella è una foto del Ponte Bisantis di Catanzaro, altrimenti detto Viadotto Bisantis, oppure Ponte Morandi, Viadotto sulla Fiumarella o, in dialetto catanzarese, “U ponta ‘e Catanzaru” o “U ponta subb’a Hjumareddha”.
Il Viadotto Bisantis è infatti stato costruito su progetto dello stesso ingegnere del Ponte Morandi di Genova, l’Ingegner Riccardo Morandi dalla SOGENE (Società Generale di lavori di pubblica utilità) tra il 1959 ed il 1962.
Il Viadotto Bisantis, ovvero il Ponte Morandi di Catanzaro, può essere considerato un fratello maggiore dell’ora più celebre Ponte Morandi a noi noto, eretto tra il 1963 ed il 1967 a Genova, del quale, come si vede in questa serie di immagini è stato costruito intorno alle case.
Le ipotesi sono due: un viralizzatore desideroso di click facili che ha mistificato e corrotto la realtà esibendo coscientemente foto del Viadotto Bisantis per raccogliere link e condivisioni, oppure una mano frettolosa e ignorante delle vicende storiche che, desiderosa di link e condivisioni, ha fatto una ricerca su Google Images con le keyword “Ponte Morandi” inserendo nel suo testo le prime immagini grossomodo adatte a giustificare la sua teoria.
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