Alcune sono bufale in tutto e per tutto: notizie grottesche, tese a suscitare emozioni forti e desiderio di condivisioni nel lettore, il tutto per portare a chi le scrive un po’ di likes.
Altre sono notizie troppo belle per lasciarle sfuggire, fatti veri che vengono depurati di ogni riferimento spazio-temporale, riambientate in un eterno presente per essere riciclate alla bisogna o, peggio, munite di riferimenti spaziotemporali vicini a noi.
Il fatto diventa “quasi vero”, dato che che troverete riferimenti all’evento in sè ma non alla data ed al posto.
Ci segnalano quindi i nostri lettori questo articolo, targato Res Publica
A Orosei, in provincia di Nuoro, è stato ritrovato un capretto con le sembianze umane. A vederlo per primo, un pastore della zona, che ha lanciato la segnalazione alla protezione civile la quale ha inviato il corpicino all’unità veterinaria. Il capretto non sarebbe nato morto: i veterinari del luogo hanno effettuato delle analisi e hanno sancito che fosse sano al momento della nascita. A quanto pare la madre, vedendolo diverso, lo avrebbe rifiutato e non lo avrebbe allattato. Insomma, è morto perché non è stato nutrito. Adesso verranno fatti ulteriori esami per stabilire quale sia il suo assetto genetico, e per capire cosa ci sia dietro a questo singolare fenomeno.
Come potete ben vedere dalla foto, il capretto ha le fattezze di un bambino. La faccia ricorda più un volto umanoide che quello di un ovino, e anche le zampe ricordano piuttosto gli arti di un bipede piuttosto che quelli di un quadrupede.
È indubbiamente una bufala: a Orosei non si è mai presentato questo fenomeno, ed il richiamo all’assetto genetico della creatura richiama turpi battute sulla zooerastia.
Ma è una bufala ottenuta rimaneggiando e ritraducendo una notizia vera: la creatura nella foto è, effettivamente, un agnellino deforme con deformità tali da dargli aspetto quasi umanoide, e, effettivamente, c’è stato un pastore, tale Ibrahim Basir che, pur avendo ricevuto del denaro per vendere la creatura che ha ribattezzato “un fauno” (con riferimento ai satiri della leggenda) ha preferito inviare il corpo della creatura alle unità veterinarie locali.
Peccato che il sig. Basir sia un malese, e che l’evento misterioso sia avvenuto il mese scorso nel villaggio di Felda, in Malesia.
Il sig. Basir risporta che, a suo dire, il cucciolo è stato schiacciato alla nascita dalla madre, e che ha provveduto ad allestire una scatola di polistirolo espanso piena di ghiaccio per consegnare il corpo alle autorità veterinarie il più intatto possibile.
Con un piccolo cambio di data e località, una notizia può essere riciclata praticamente all’infinito.
Dopo le bufale herpes, siamo alla frontiera delle Bufale Perlana.
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