Misterioso fascio di luce immortalato a Bolzano. Non è la prima volta che si registrano fenomeni simili dalle piramidi Maya al vuoto cosmico nei pressi della ISS.
L’articolo di Segni dal Cielo ci stupisce per la particolare densità di svarioni fotografici, che potremmo definire in un certo senso “storici”. Questa potrebbe essere un’occasione didattica importante per spiegare alcuni concetti importanti della fotografia digitale.
«In questi ultimi tempi accadono misteriosi fenomeni nei cieli di tutto il globo e spesso vediamo comparire strane sfere luminose, oggetti che cadono dal cielo, sfere incandescenti e raggi laser sparati nello spazio. a volte registrati anche dalle telecamere (canale live streaming NASA) in diretta dalla ISS. Qual è il loro significato e perché si verificano questi insoliti fenomeni?».
Segni dal Cielo non si lascia certo sfuggire “notizie” del genere, infatti pubblicò nel Dicembre 2014 un articolo riguardante una misteriosa sfera rossa in grado persino di sparare raggi laser. La fonte dell’interpretazione ufologica è una nostra vecchia conoscenza, Ufo Sighting Daily.
Il fenomeno è stato spiegato da Matthew Abrahamson, responsabile del Optical Payload del Very Large Telescope nell’ambito del European Southern Observatory. Infatti il filmato è stato registrato lo stesso giorno in cui, a scopo sperimentale, i responsabili di questo progetto hanno proiettato un raggio laser nel cielo, allo scopo di simulare una stella.
Non di meno Segni dal Cielo si riferisce anche ad altri casi, tutti ampiamente documentati. Segnaliamo due filmati a titolo di esempio: Link1 & Link2. Questi fenomeni si spiegano con le particolari condizioni in cui è possibile fare delle riprese nello spazio, ovvero con un imperante sfondo nero ed una luce proveniente dal retro o a lato dell’inquadratura. Non esiste al di fuori una atmosfera che permette la diffusione ed il Sole se si trovasse di fronte non permetterebbe alcuna ripresa. I puntini o sfere luminose che appaiono fluttuando durante questi filmati si spiegano così come frammenti di ghiaccio fluttuanti attorno al veicolo spaziale. Basti pensare che questi razzi sono alimentati a idrogeno e ossigeno liquidi. Questo comporta che prima della partenza questi contengono materiale raffreddato circa 250 gradi sotto zero. Una spiegazione più dettagliata potete leggerla in questo articolo di Luca Boschini che si avvale di una robusta sitografia.
Quando il fenomeno viene visto solo dopo la realizzazione del filmato/foto e mai ad occhio nudo, le probabilità di trovarsi di fronte a cose che non esistono sono molto alte. Specialmente oggi nell’era della fotografia digitale, che curiosamente si deve proprio all’esplorazione spaziale. Suggeriamo a tal proposito la visione del convegno di Paolo Bertotti, Inganni della Fotografia Digitale.
Fatta questa “premessa alla premessa” di Segni dal Cielo, che ci sembrava doverosa, in quanto presentando dei precedenti come misteri insoluti potrebbe predisporre i lettori a ritenere ancor più veritieri quelli esposti nell’articolo vero e proprio.
«Un esempio di ciò che sta accadendo e nessuno sa il motivo, sono le ormi famose “colonne di luce”, tipicamente osservate nelle regioni polari,ma ora sono state segnalate anche a latitudini più basse in occasione di temperature fredde. La maggior parte di questi fasci di luce sembrano essere sparati dal basso verso l’alto, generando strisce verticali di luce non molto densa. Ad esempio nessuno è riuscito a spiegare il famoso raggio di luce che è stato visto sprigionarsi dalla punta della Piramide Kukulkan, fotografata da Hector Siliezar il 24 luglio 2009, mentre era in vacanza in Messico con la famiglia».
Natalie Wolchover pubblicò già nel 2012 su Live Science un articolo in proposito, dove non sembra ci sia gran che di “misterioso”. Innanzitutto il fenomeno viene visto solo nella foto, scattata con un iPhone. La Wolchover si rivolge ad un esperto, Jonathan Hill, tecnico che si è occupato delle videocamere impiegate nelle missioni NASA su Marte.
In sostanza si tratta di un classico artefatto fotografico, dovuto al modo in cui le videocamere riflettono la luce in entrata. Tipico quando nei dintorni si avvista un fulmine. Infatti è proprio questo che si vede nell’unica foto scattata da Siliezar in cui è presente il fascio di luce. L’intensità del lampo ha sicuramente sovraccaricato il CCD della fotocamera provocando un’intera colonna di pixel per compensare i loro valori.
Se si esegue una ulteriore analisi con Photoshop scopriamo che il fascio è perfettamente verticale nell’immagine. Come se l’autore della foto fosse in grado di azzeccare una inquadratura precisamente parallela rispetto alla colonna di luce.
«Sembra improbabile che tutte queste colonne luminose possano essere attribuite solo a dei fenomeni naturali, al malfunzionamento della fotocamera o a un problema tecnico della sensore digitale della fotocamera. Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che la radiazione solare, interagendo con il campo magnetico terrestre, possa creare un campo di ionizzazione quando questa aderisce alle linee magnetiche del pianeta, trasformandosi cosi in ciò che vediamo come un raggio di luce, costituito appunto da particelle ionizzate cariche e che vengono trasportate dal vento solare fino nella nostra atmosfera. Per il fisico Slobodan Mizdrak che si interssa delle piramidi in Bosnia, asserisce che questi fasci di luce, non sono altro che fasci di energia che arrivano dall’alto verso il basso, ovvero dallo spazio, e come si avvicinano alla Terra, questi si amplificano di più aumentando la loro potenza».
Infatti un artefatto di questo tipo non è dovuto a niente di quanto elencato. Semplicemente il CCD di una videocamera non può supportare tutte le intensità di luce e ragiona in base a determinati algoritmi. Ogni volta che arrivano segnali fuori portata scatta il “mistero”, dovuto al “malfunzionamento” di chi non consulta un fototecnico prima di sparare a zero su cose che non conosce.
Nella raccolta di foto pubblicata da Segni dal Cielo vediamo altri casi.
Anche in queste immagini è possibile vedere un fulmine associato al fascio di luce e in quelle dove non è visibile (stiamo parlando di un collage con immagini parziali a bassa risoluzione) il contesto non è certo quello di una giornata serena.
Veniamo dunque alla foto del fascio di luce fotografato a Bolzano.
Indovinate un po’… cosa si vede affianco?
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