Girando liberamente per la blogosfera ci siamo recentemente imbattuti in una vera e propria bufala di traduzione: la teoria, invero piuttosto immaginifica, secondo cui la First Lady, Michelle Obama potrebbe addirittura essere un travestito o un transessuale.
Siamo abituati, in politica, ai colpi bassi più incredibili rivolti a questo o quel personaggio: l’agone politico, in fondo, non gioca con le regole di De Coubertin, ma dinanzi a bufale del genere il restare interdetti per un attimo è logico, ammissibile e ci prepara a porci le necessarie e doverose domande. Recita il testo che leggiamo
È da qualche mese che conosco quest’informazione e cioè che Michelle Obama, moglie del Presidente USA Barack, è un transex: era un uomo. La domanda che mi sorge è sempre la stessa: fino a che punto negare l’evidenza solo perché ci sembra troppo pazzesca?
Nel video alla fine dell’articolo, infatti, vengono riportate quelle che sembrano essere incontrovertibili prove, in questo caso, fisiche.
“Michelle Obama, First Lady degli Stati Uniti, era Michael LaVaughn Robinson, nato a Chicago, Illinois, il 17 gennaio del 1964. Era il secondogenito di Fraser Robinson III, conosciuto delinquente e commerciante di cocaina per il Mr Crime/sindaco Richard J. Daley, e Marian Shields Robinson, una prostituta di strada alla quale fu diagnosticato il virus HIV nel 1998.
Era un atleta popolare al liceo e nel 1982, accettò una borsa di studio per giocare presso gli Oregon State Beavers. Dopo aver terminato una stagione da rookie di tutto rispetto con 88 tackle e 7,5 sacchi, improvvisamente si ritirò dalla scuola. Fellow Robinson ha notato che lui, regolarmente, si lamentava di come “si sentiva una donna intrappolata nel corpo di un uomo”, e il 13 gennaio 1983, subì un intervento chirurgico per la riassegnazione del sesso presso la Facoltà di Medicina della Johns Hopkins.”
“Per nascondere la vergogna della sua nuova identità, Michael lasciò lo stato dell’Oregon per frequentare l’Università di Princeton, sotto il suo nuovo nome legale di “Michelle Robinson”.
“Anni dopo, incontrò Barry Obama Jr., un immigrato del Kenya che in seguito realizzò la “vera” identità di Michelle. Successivamente i due si sono sposati ed hanno adottato due figli. Infatti, per loro, non esiste il certificato di nascita.”
La “fonte” infatti è un blog americano, “Christwire”, noto per essere un sito di satira, nello stile di Lercio.it e NotizieFacebook da noi, che riporta esclusivamente notizie inventate, satiriche, esasperate e costruite per essere il motteggio e lo sberleffo del linguaggio di un ipotetico “TeoCon” Americano, i “Cristiani conservatori” visti, nell’immaginario dei loro oppositori, come persone che riuniscono i lati peggiori del bigotto e del conservatore, ripiegato su se stesso e capace di vedere il male ed il perverso in tutto ciò che non fa parte del suo universo.
Un controllo sul resto del sito ci mostrerà infatti che le notizie su Michelle Obama sono in ottima compagnia: fiancheggiate da titoli roboanti come Obama infetta i Cristiani con l’Ebola per distruggere Gesù e cominciare una nuova era di Oscurità Liberale, Nintendo rivela Pokémon Omega Rubino e Alpha Zaffiro dopo aver evocato i giochi in una cerimonia pagana e Come difendervi da spaventosi pistoleri di colore.
Notizie che, francamente, a questo punto temiamo di rivedere sul nostro monitor tradotte in italiano, identificate come vere e pertanto inserite nella nostra coda di notizie da “sbufalare”.
Tornando alla notizia, era evidente a tutti, tranne a chi ha preferito viralizzarla, per non aver identificato la sua natura bufalesca o, peggio, per desiderio di acchiappare clic facili o suscitare un attimo di imbarazzo negli “avversari” politici dell’altra parte della barricata, che la notizia fosse una beffa, un meme asceso.
Il testo in originale infatti gioca col razzismo attribuito all’autore della beffa al “TeoCon Grottesco” di cui si vorrebbe fare parodia, costruendo un mondo immaginario dove tutti gli uomini di colore sono perversi criminali depravati, tutte le donne di colore sono prostitute malate di HIV, e la notizia si conclude con una strizzatina d’occhio alla controversia, introdotta proprio dall’ala oltranzista Repubblicana parodiata, relativa al certificato di nascita di Obama.
In realtà, per essere una “identità segreta ed inventata”, Michelle Obama ha lasciato diverse tracce della se stessa ragazzina in giro per la Rete e per l’America tutta, compreso un suo ritratto affisso tra i memorabilia alla scuola elementare Bouchet, scuola pubblica di Chicago frequentata quasi esclusivamente da scolari di colore di reddito medio-basso tra la 73rd e la Jeffery, dove Michelle viene ricordata come una scolaretta brillante, anticipataria e additata come esempio di scolaretta destinata a successi, con tanto di foto disponibili a ritrarla negli anni dell’infanzia.
A onor del vero non solo le fonti Italiane, ma anche diverse fonti americane hanno contribuito a popolarizzare e viralizzare questa vero e proprio meme asceso, con commentatori di area conservatrice pronti a cavalcarne il testo (anche a fini di facili ironie e delegittimazioni) e le cosiddette “prove fisiche”, da semplici pieghe nel vestito che dovrebbero essere genitali a prove addirittura meno conclusive, se non afflittive della dignità del lettore prima che di Michelle Obama stessa, basate sulla sua mancanza di avvenenza fisica.
Secondo tali tesi, insomma, una donna alta e robusta e che non abbia lineamenti da fotomodella di Postalmarket non può che essere un transessuale.
È evidente che tali tesi non siano condivisibli: problema è che simili accuse per essere verosimili, anche se non provenissero da siti satrici, dovrebbero quantomeno essere sostanziate da elementi ben più forti, quali ad esempio un test del DNA.
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