Ci segnalano un articolo pubblicato il 20 giugno 2017 sul sito di bufale Speed24News (archive.is):
Finalmente una buona notizia sul conto dell’uomo che ha segnato l’era d’oro della Ferrari, arrivata dopo un lungo silenzio da parte dei canali mediatici ufficiali che avevano dato spazio ad un pessimismo sempre più diffuso
Dalla paura alla speranza. A 169 giorni dall’incidente sugli sci a Meribel che lo aveva ridotto in fin di vita, Michael Schumacher è uscito dal coma in cui era sprofondato. Importante passo avanti verso un ritorno alla vita che ha convinto medici e familiari a trasferirlo dall’ospedale francese di Grenoble, dove era ricoverato dallo scorso 29 dicembre, in un Centro ospedaliero universitario del Vaud a Losanna nel quale il sette volte campione del mondo di Formula 1 proseguirà la sua lunga fase di riabilitazione.
Finalmente una buona notizia sul conto dell’uomo che ha segnato l’era d’oro della Ferrari, arrivata dopo un lungo silenzio da parte dei canali mediatici ufficiali che avevano dato spazio ad un pessimismo sempre più diffuso. Solo pochi giorni fa le parole di Flavio Briatore, il padre sportivo di Schumi fin dai primi tempi alla Benetton, non aveva lasciato molte speranze: «non ci sono news – aveva detto l’ex manager Renault – anche perché la famiglia è molto chiusa, non comunica. Sicuramente non essendoci news non è una good news». Ancor più nero vedeva Gary Hartstein, ex delegato medico per la F1 della Fia, secondo il quale «mai più» sarebbero giunte buone notizie sullo stato di salute di Schumacher.Presentimenti e illazioni volte al peggio spazzate via dall’annuncio della storica portavoce dell’ex pilota tedesco, Sabine Kehm, che ha ridato fiato a tifosi e appassionati del mondo di motori che sognano di rivedere al più presto il loro idolo. E pensare che secondo quanto scrive la Bild «Michael riesce a comunicare con la moglie e i figli». Famiglia Schumacher che, dopo aver lasciato l’ospedale di Grenoble, ha voluto «ringraziare espressamente i medici, gli infermieri e l’amministrazione dell’ospedale di Grenoble, oltre ai primi soccorritori arrivati sul luogo dell’incidente. Tutti hanno fatto un lavoro lodevole in questi primi mesi». E ora che ad attendere il 45enne ex pilota sarà un’altro duro e lungo step, la sua portavoce torna a chiedere «a tutti di rispettare il fatto che la sua lunga fase di riabilitazione si svolga solo in un contesto privato».
Una ripresa, quella dell’ex ferrarista, che avverrà a fari spenti senza quelle luci lo avevano accompagnato nel corso della sua fortunata carriera in Formula 1 che lo ha visto vincere due campionati del mondo con la Benetton (1994 e 1995) e ben cinque con la scuderia di Maranello (dal 2000 al 2004). Alla fine del 2006 si era ritirato per poi ritornare a correre con la Mercedes senza grandi risultati dal 2010 al 2012. «È l’inizio di un risveglio – ha affermato Giulio Maira, direttore dell’Istituto di Neurochirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – e speriamo si possa arrivare ad una ripresa completi, ma questo lo si potrà sapere solo con il tempo. Il primo segno importante e basilare per ogni successivo miglioramento è, però, la ripresa della coscienza che, nel caso di Schumacher – ha concluso il neuropsichiatra – lascia dunque ben sperare.
Moderata fiducia accompagnata da un certo entusiasmo riscontrato sui social network dove i fan di Schumi non hanno nascosto la loro gioia. Tra i vari tweet, naturalmente, anche quello della Ferrari: si tratta di «notizie incoraggianti che ci danno speranza». Al messaggio della Rossa si aggiunge quello del pilota spagnolo della scuderia di Maranello, Fernando Alonso: «Buon inizio di settimana con la notizia di Michael! Sono molto felice che le cose stiano andando nella giusta direzione». Ed il presidente della Fifa, Sepp Blatter, su twitter ha scritto «continua a lottare Michael».
Ritornare su una notizia già smentita dai fatti e dall’assenza di riscontri è abitudine dei creatori di bufale, che fanno leva sull’ingenuità dei lettori più distratti. L’articolo cita come fonte JuveNews.eu, ma l’articolo di riferimento non è più visitabile né rintracciabile nella cache di Google. In realtà l’intero testo è un copia-incolla da una notizia pubblicata da La Stampa il 16 giugno 2014 e ripresa da altre testate ufficiali italiane quali il Corriere e Libero Quotidiano. La bufala già 3 anni fa diede false speranze ai fan del pilota, caduto in coma a seguito di un incidente sugli sci avvenuto il 29 dicembre 2013 (Ansa).
Del falso risveglio di Michael Schumacher ci eravamo già occupati nel febbraio 2016 e, più recentemente, nel mese di maggio per un tentativo di clickbait. La bufala più clamorosa sul risveglio del campione risale tuttavia al 22 dicembre 2015, quando la rivista tedesca Bunte si trovò a dover corrispondere 50.000 euro alla famiglia Schumacher per aver pubblicato la falsa notizia sul risveglio dal coma.
Oggi, la bufala copiata da La Stampa è ripresa anche da ArticoloTre. A tradire la falsità dell’articolo è soprattutto un dettaglio:
A 169 giorni dall’incidente sugli sci a Meribel che lo aveva ridotto in fin di vita, Michael Schumacher è uscito dal coma in cui era sprofondato.
L’incidente è avvenuto il 29 dicembre 2013. Trovandoci nel 2017 è chiaro che sia passato più tempo e che dunque, i bufalari, siano stati maldestri e distratti quanto i loro lettori. Forse no, forse hanno lasciato intenzionalmente quel difetto di logica, fiduciosi sull’ingenuità dei condivisori compulsivi che si fermano alla semplice lettura di un titolo. Affari Italiani ci ricorda che da 3 anni la famiglia di Schumacher protegge fermamente la privacy. A tal proposito si esprime proprio Sabine Kehm, manager del pilota tedesco, che ribadisce che la salute di Michael Schumacher non è una questione pubblica:
Michael ha costantemente, nel corso della sua carriera, tirato una linea chiara tra il pubblico e il privato, fatto che è sempre stato accettato dai media e dai tifosi. La decisione di proteggere la sua privacy dal pubblico è stata presa negli esclusivi interessi di Michael.
Bufala, dunque. Nessun risveglio dal coma per il campione tedesco. Solo tanta voglia di click.
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