Ci segnalano un articolo pubblicato il 30 maggio 2017 su Subito dal web (archive.is):
Fanno discutere le ultime dichiarazioni del Capo di Stato Sergio Mattarella riguardo alla qualità dei nostri prodotti agricoli. Il Presidente della Repubblica, in particolare, si è espresso a sfavore dell’incremento delle piantagioni sul territorio nazionale, definendo l’olio di oliva italiano “mediocre” ed elogiando quello turco, reputato invece di “qualità eccelsa” in quanto poco costoso e prodotto utilizzando manodopera esclusivamente musulmana, confessione religiosa particolarmente gradita da Mattarella.
Per Mattarella l’olio di oliva italiano (in particolare quello extravergine) andrebbe totalmente sostituito da prodotti stranieri, al fine di garantire al mercato italiano una posizione favorita nella concorrenza tra mercati europei. Il Presidente della Repubblica ha addirittura proposto di bruciare tutte le coltivazioni pugliesi e siciliane, per incrementare le importazioni da Turchia e Tunisia.
Il Capo di Stato ha infine rimproverato gli agricoltori italiani di utilizzare troppo pochi lavoratori stranieri
Il nostro servizio si è più volte occupato di smentire notizie su Sergio Mattarella. Recentemente, per esempio, gli venivano attribuite affermazioni sul vino italiano alla luce di una polemica reale scatenata da Matteo Salvini. Le bufale sul Presidente della Repubblica hanno virato sull’argomento dei prodotti italiani. Oggi scopriamo che intende bruciare tutte le coltivazioni pugliesi e siciliane per favorire le importazioni da Turchia e Tunisia, perché l’olio turco è meno dispendioso, è ottenuto da una manodopera di confessione musulmana e sopratutto perché l’Islam è una fede molto cara a Sergio Mattarella.
Una notizia del genere sollecita l’animo di indignati e odiatori del web, risvegliando sentimenti autarchici che di autarchia hanno poco, perché ciò che viene realmente stimolato è un maldestro nazionalismo. Sergio Mattarella non ha mai pronunciato tali parole nei riguardi dell’olio italiano. Non esistono fonti che offrano un riscontro. L’articolo cita come fonte il blog Anti-Informazione Stellare (archive.is), e siamo ben lontani dal mondo ufficiale dell’informazione.
I produttori italiani possono stare tranquilli: nessuna coltivazione verrà abbattuta. La notizia è una bufala, l’ennesima, che unisce i beni del Paese all’argomento “Islam” e alla questione “stranieri”. Non v’è riscontro.
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