BUFALA Marino toglie ai disabili per dare agli amici rom – bufale.net


Si dice che “La Rete non perdoni” perché “La Rete non dimentica”. In realtà la memoria della Rete, specie quando si parla di materie afferenti la politica dal punto di vista più tecnico e doverosamente burocratico, quindi conoscibile “in” toto solo da chi ha conoscenze specifiche, è decisamente corta. Se non direttamente selettiva.
Girano infatti ritagli di giornale che accusano il corrente sindaco della Capitale Ignazio Marino di essere “amico dei Rom”, finanziatore di “cooperative Rom” e di “togliere i soldi ai bambini malati”
Gli errori in questa bufala sono molteplici: innanzitutto il “Popolo della Rete” omette, oppure a cagione della tecnicità dell’argomento non computa, il fatto che il bilancio di una pubblica amministrazione non funzioni come la paghetta di un liceale.
Laddove infatti il ragazzino medio riceve ogni settimana una certa somma di denaro e decide di volta in volta, in piena autonomia, come usarla, una pubblica amministrazione si trova invece a bilanciare un flusso di entrate ed uscite monetarie, prevedendo con largo anticipo, il c.d. “Bilancio di Previsione” come allocare i soldi che potrebbe avere.
A questo punto è evidente quanto sia insensato, a fronte di un bilancio complesso, affermare con certezza che, trattando un bilancio come un “conto della serva”, sia possibile togliere a qualcuno per dare a qualcun altro.
Semplicemente a fronte di bilanci già approvati non ci si può mettere a giocare al gioco della “coperta corta”, e non si può avere contezza che, semplicemente, la diminuzione di una posta sia usata come copertura di un’altra posta.
E questo è il primo punto: chiaro, ma non dirimente. (Dirimente è che la medesima lamentela, nei confronti dei medesimi soggetti, è già apparsa in passato.)
Controllate la stampa locale, ad esempio qui, e noterete questi due illuminanti paragrafi:

I COSTI DEL PIANO NOMADI Non tutti ricordano che, il 31 luglio 2009, l’allora primo cittadino Gianni Alemanno insieme all’assessore alle Politiche Sociali Sveva Belviso presentò alla stampa il “Piano Nomadi”. Come si legge nel libro “Sulla pelle dei rom” di Carlo Stasolla (ed. Alegre), il progetto prevedeva la chiusura di 80 campi abusivi e di 14 tollerati, la bonifica e il recupero delle aree sgomberate, la creazione di 13 “villaggi” con ristrutturazione di quelli già esistenti e creazione di nuovi, messa a norma dei campi di via Salone, via dei Gordiani, Camping River, via Candoni e Castel Romano, dislocazione dei campi di via della Cesarina e via del Casale Lumbroso, ristrutturazione dei campi tollerati di via Salviati, via Ortolani e La Barbuta. Il tutto per una spesa complessiva, da parte dell’amministrazione capitolina, di 8 milioni di euro. Oltre ai 19,5 messi dal Governo e i 5 dalla Regione Lazio.
I ROM DI ALEMANNO Un anno dopo Alemanno dà a Najo Adzovic, ex leader del Casilinno 900, l’incarico per 12 mesi di “Delegato per il sindaco alla questione rom”, facendo storcere il naso a tanti rappresentanti di altre comunità nomadi escluse dall’incarico. L’ufficio di Adzovic è in largo Lamberto Loria 3, dove in quegli anni Fabrizio Santori (da sempre pro-sgomberi e pro-espulsioni) è presidente della Commissione Sicurezza. Nell’interessante opera documentaristica di Stasolla viene riportata una frase dello stesso Adzovic. “Negli ultimi due anni sono stati dati 600mila euro a queste cooperative e questo è un grande successo”. Le cooperative a cui fa riferimento sono tutte gestite e composte da cittadini rom e una, “Cooperativa Rom a Roma”, nasce proprio nel 2010, con sede in un appartamento di proprietà del Comune.”

Come vedete insomma, ammesso che fornire assistenza ad una fascia della popolazione, perché i Rom sono CITTADINI ITALIANI sia una colpa così grave da meritare la “gogna a mezzo internet”, simili progetti, e lo spostamento di somme contestate, erano già presenti nella precedente amministrazione della Capitale, sotto Alemanno, ed andando ulteriormente a ritroso non potremo che trovarne ancora traccia.
E’ pertanto deprecabile suscitare un inesistente allarme ed una palese “guerra tra poveri“, trovando nel capro espiatorio un sindaco in particolare, accusato di programmi connaturati e normali al funzionamento di una città che non ha alcun interesse nel discriminare ed abbandonare i suoi cittadini, a prescindere da sesso, razza, religione e condizioni di salute (cfr. Art. 3 Cost. )
Anzi, si prega di notare come la stampa locale citata sembri rilevare nei programmi attuali di Marino una riduzione dei costi a mezzo di un aumento dell’efficacia dei provvedimenti.
E questo lo scrivente non lo ritiene un bufala, ma una previsione ottimistica e futura.
Si consiglia di attendere: il futuro ci dirà se l’ottimizzazione delle risorse invocata sortirà l’effetto richiesto. Ma per ora, ipotecare il futuro in nome di un passato imperitamente (se non artatamente) ricostruito altro non fa che offuscare la nostra visione ed il nostro giudizio.
 

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