Ci segnalano un articolo pubblicato il 20 giugno 2016 sul sito Il Fato Quotidiano (archive.is):
Italia: Ancora una volta i fedeli musulmani fanno parlare di se per l’ennesima violazione della libertà collettiva della comunità cattolica.
Si sono unite più di 150 persone di fede musulmana e sono scese in tutte le piazze d’Italia per manifestare il dissenso contro l’abbigliamento a volte scollato delle donne occidentali. Durante il corteo organizzato dai manifestanti è stato chiesto tra le altre cose che venisse abolita la minigonna anche e soprattutto nel periodo estivo (giugno, luglio ed agosto).
Per evitare qualsiasi tipo di ribellione da parte del popolo islamico, il governo italiano si sta muovendo per acconsentire alle richieste, mettendo tutto nero su bianco ai prossimi movimenti elettorali.
La notizia non è stata presa con entusiasmo dal popolo italiano e più in particolare dall’associazione che tutela l’immagine della donna, vedendo tutto ciò come un vero e proprio gesto discriminatorio maschilista e razzista.
L’abbigliamento da eliminare secondo le richieste dei manifestanti sono:
-La gonna o un vestito che arrivi sopra il ginocchio
-gli stivali al ginocchio sono inappropriati durante il lavoro o per qualsiasi spostamento in città
-la maglietta non può essere a manica corta o attillata lungo il fianco
-il bikini deve essere abolito completamente in favore del costume intero
-le scarpe non devono comprendere tacchi con un’altezza superiore ai 6 cm
Si aspettano risvolti e un possibile ricorso da parte di donne che stanno prendendo i dovuti provvedimenti per far sì che il decreto non venga mai approvato.
Un nome letto distrattamente può creare confusione e gli autori de Il Fato Quotidiano lo sanno bene. È sufficiente rimuovere una “t” per fare il verso alla redazione de Il Fatto Quotidiano e attirare su di sé, con un titolo che contenga parole chiave ben indicizzate su Google, utenti pronti all’odio e all’indignazione. A caccia di un nemico.
Secondo l’autore, 150 persone di fede musulmana sono scese in tutte le piazze d’Italia per dire “no” all’abbigliamento delle donne occidentali. 150 persone scendono in tutte le piazze d’Italia. 150. Centocinquanta. Un numero che già renderebbe ilare anche un lettore insolito alle risa. In tutta risposta il Governo Italiano, intimidito dalla sollevazione popolare di una tale portata, avrebbe già messo nero su bianco le richieste degli islamici.
Non esistono riscontri, eppure tra i commenti dell’articolo stesso, leggiamo:
Io le leggi le faccio in casa mia. Io il cibo che preferisco lo cucino a casa mia. Se loro vogliono distinguersi lo possono fare, ma NON devono e NON possono imporre regole in un Paese che NON è il loro Paese. Che diano inizio loro ad una campagna di civilizzazione. Via quegli lunghi vestiti neri, con maniche lunghe anche d’estate.
Ma perché non se ne tornano a casa sua chi li ha chiamati? Si stava tanto bene e piu sicuri quando non cerano.
Come tutte le bestie si eccitano alla vista di due gambe, tornino nelle loro stalle. E’ ora di dire BASTA.
La ricerca sul web con le parole chiave usate dal Fato Quotidiano portano ad altri risultati, e non neghiamo che gli autori si siano ispirati proprio ad essi. Nel febbraio 2015 in Turchia e Azerbaijan, gli uomini erano scesi in piazza per manifestare contro lo stupro. L’iniziativa era nata a seguito dell’orribile omicidio di Özgecan Aslan, uccisa dopo essersi ribellata a una violenza sessuale. Gli uomini, in quell’occasione, indossarono la minigonna (Corriere della sera, Messaggero). Una protesta sentita per una realtà che in tutto il mondo non conosce fine.
In Italia, invece, una protesta contro le minigonne della donna occidentale non è mai esistita. L’articolo è frutto della fantasia dell’autore. Nessun disclaimer delucida sulla mission de Il Fato Quotidiano, ma è chiaro che si tratti di una bufala.
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