Un’informazione senza fondamento circolava nelle conversazioni WhatsApp, in particolare nei gruppi in cui si radunavano le mamme della provincia di Bari:
Mamme buongiorno volevo avvisarvi di evitare di far mangiare X il momento ai vostri bambini latticini ricotta e derivati, ad Altamura c è un indagine da parte dei nas perché è stato trovato un potente batterio che sta provocando gravi danni ai bambini, alcuni sono ricoverati a bari in gravi condizioni…
(errori e abbreviazioni da testo originale)
Ricordate, è vero, le vecchie favole sull’Acqua Eva e l’Acqua Sveva? La formula è identica: tossicità, bambini ricoverati e conseguente invito a non somministrare il prodotto alla propria prole. Ancora, la formula include la totale assenza di fonti ma è d’obbligo l’ingrediente fondamentale di forze dell’ordine che hanno avviato un’indagine inesistente. Affermare che i Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni (NAS, appunto) stanno indagando offre inspiegabilmente veridicità al messaggio. Non viene spiegato quali danni abbiano contratto i bambini colpiti dal batterio e cosa si intenda per gravi condizioni. Si tratta di bambini, tutti devono sapere.
No. Le mamme che credono e diffondono questo messaggio non hanno coscienza del fatto che in quel modo stanno danneggiando un’azienda. Non hanno interesse a verificare le fonti, c’è un allarme da diffondere come verità assoluta. A tal proposito è stato scritto un articolo su Il Quotidiano Italiano nell’edizione di Bari. Leggiamo:
Nessun bambino è ricoverato a Bari in gravi condizioni, ma soprattutto nessun potente batterio sta contaminando latticini, ricotta e derivati prodotti nei caseifici di Altamura.
Gli uomini del NAS hanno verificato la presenza di bambini ricoverati in gravi condizioni da intossicazione nei principali ospedali di Bari, senza risultati. L’allarme latticini si è scatenato a seguito della notizia di due bambini di Altamura, di 15 e 18 mesi, ricoverati all’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari (Quotidiano Italiano) a metà maggio per un’infezione da Escherichia Coli. Le due famiglie dei bambini non si conoscono, ma abitano nella stessa via. In un altro articolo si sottolinea, in ogni caso, che non esiste alcun legame tra l’infezione contratta e l’assunzione di latticini e derivati. Purtroppo le condizioni dei due bambini sono gravi.
Le mamme che hanno ideato il messaggio virale si sono di sicuro ispirate alla spiacevole vicenda, creando il giusto allarmismo, sicure di ottenere il risultato. Compreso quello di compromettere le vendite, almeno per il momento, agli esercizi commerciali del loro territorio. Nemmeno questa bufala è innocua. Non esistono bufale innocue.
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