BUFALA L’Uomo che viene dal Futuro ha passato il test della macchina della verità – bufale.net

I più anziani di noi ricorderanno le mirabolanti avventure di John Titor, un bizzarro individuo (forse un collettivo di burloni) che, in svariati forum online (eravamo nel 2000, Facebook ancora non era diffuso), raccontava di essere un uomo del futuro destinato a viaggiare indietro nel tempo non già per ingravidare la madre del suo migliore amico e salvare l’umanità dai Terminator come nell’omonimo film, ma per procurarsi un vecchissimo computer (un IBM 5100) che l’avrebbe aiutato a risolvere dei non meglio precisati problemi dell’umanità del 2036, devastata da una fantomatica guerra mondiale del 2015 preceduta da una guerra civile americana nel 2009.

Inutile dire che di tutte le previsioni di John Titor ci è rimasto solamente l’anime Steins;Gate, in cui il salvatore del mondo non è più un rude uomo del futuro, ma un generoso ancorché bizzarro aspirante scienziato che, coinvolto in una serie di avventure che fanno espressamente riferimento all’epopea di Titor (compresa la necessità di reperire il mitologico retrocomputer della narrazione originale) riesce fortunosamente a salvare il mondo, i suoi amici e trovare l’amore realizzando i suoi sogni e le sue aspirazioni.

Destino che pare a noi sarà negato, dato che siamo ancora qui nel 2017 a rispondere a segnalazioni quantomeno bizzarre.

Ci segnalano pertanto una storia (che perlomeno si presenta più leggera rispetto alle notizie più grevi che ultimamente il mondo dei bufalari ci donano) che si presenta come un reboot in salsa moderna della storia di Titor.

Blasting News ci dice che

Un “viaggiatore del tempo” che afferma di provenire dall’anno 2030 ha superato un test dellla macchina della verità e ha fatto alcune clamorose previsioni che riguardano il nostro #futuro prossimo. In un inquietante video di YouTube, l’uomo conosciuto solo come Noah, prevede che il presidente Donald Trump vincerà un secondo mandato alla Casa Bianca nel 2020. Ma ha anche predetto che il presidente degli Stati Uniti nel 2030 sarà una donna di ventuno anni chiamata “Ilana Remikee”. Noah ha inoltre rivelato che andremo su Marte nel 2028 – anno in cui scopriremo anche come realizzare i viaggi nel tempo, mentre i robot in stile Google Glass conquisteranno il mondo e avremo il boom dell’intelligenza artificiale.

Ha anche detto che le auto elettriche potranno percorrere quasi 1000 km con una singola carica e le quelle auto-guidate miglioreranno molto presto drasticamente, inoltre l’energia rinnovabile decollerà. Presto sarà possibile progettare i propri bambini, ma è “molto costoso”. Alla domanda: “Sei un vero viaggiatore del tempo dell’anno 2030?” Risponde affermativamente e la parola “vero” appare in grandi lettere verdi, sul monitor della macchina della verità, attestando che sta dicendo la verità. Il video del test, sul canale YouTube Apex TV, ha avuto la scorsa settimana oltre 800.000 visualizzazioni.Ha lasciato i conduttori radiofonici australiani Kyle e Jackie O che hanno condotto il programma per una radio australiana assolutamente sconcertati dalle sue previsioni.

Molto più modestamente di John Titor e della sua versione romanzata Rintaro Okabe, Noah riferisce peraltro di esserre andato indietro nel tempo non per aiutare un’umanità devastata dal conflitto atomico o per evitare il conflitto alla radice, ma semplicemente per fermare un non meglio precisato cartello della droga Messicano e di essere rimasto con la macchina del tempo a terra, ma con la sua pratica scorta di pillole dell’immortalità che lo preserveranno immortale finché sarà bloccato nel passato (o gli manderanno un Carro-Attrezzi spaziotemporale, o il Dottore, Marty McFly, Rintaro Okabe, John Titor o Alexander Hartdegen non passeranno a dargli un passaggio fino a casa)

Bel catorcio, se la storia fosse vera.

La bufala è proprio qui: è perfattamente impossibile che il misterioso Noah sia un viaggiatore del tempo armato di pillole dell’immortalità mandato a sconfiggere dei messicani cattivi come in un film di Hollywood.

Ma il seguito della storia giace nel fatto che il test della verità a cui si è sottoposto non è quello che sembra, e se lo fosse non comporterebbe assolutamente niente.

Analizziamo la fonte originle dell’articolo, il Daily Mail, sul quale troverete anche una copia completa del video.

C’è questo omino che si agita su una sedia, attaccato ad un macchinario che somiglia ad un moderno poligrafo, ed ogni volta che parla

All Apex TV does is flash an answer on the screen with a ding noise, that doesn’t truly validate the lie detector

Tutto quello che Apex TV fa è far apparire una risposta sullo schermo con un suono tipo “Ding!”, che non rende credibilità alla macchina della verità

Una macchina della verità infatti non è un magico macchinario che fa apparire una scritta “VERO/FALSO” con un ding, ma è qualcosa di molto più complesso.

Il Poligrafo, il cui primo esemplare moderno si deve a William M. Marston (non a caso, il creatore della supereroina Wonder Woman, una donna bellissima armata di un lazo magico che costringe chi viene da lei catturato a dire tutta la verità finché lei non lo scioglierà dal laccio) in realtà registra un insieme di fattori, tra cui pressione sanguigna, polso e respirazione, consentendo a chi conduce un interrogatorio di captare gli inevitabili momenti di ripensamento, rimorso o confusione che un bugiardo infilerà nel suo eloquio.

Ciò comporta una serie di conseguenze, ben emarginate dal Daily Mail

  • Un test in cui la persona interrogata si agita sulla sedia è automaticamente da buttare, falsando tutti quei valori
  • Un test al poligrafo non attesta la veridicità di una affermazione, ma certifica che il narratore è seriamente convinto, senza alcuna esitazione, di star raccontando il vero

Ad esempio, un individuo intenzionato a “sconfiggere” il poligrafo potrebbe provocarsi uno stato di alterazione psicofisica, esitazione o paura mentre sta rispondendo a affermazioni veritiere usate per il controllo, pensando alle cose che gli fanno più paura al mondo, oppure, al contrario, mentire ripetendo a se stessi pensieri di pace e serenità olimpica.

Ma in ogni caso, proprio perché il poligrafo misura non la verità, ma la convinzione più intima dell’individuo di star asserendo il vero, un folle convinto delle assurdità che sta dicendo perché realmente avvenute dal suo punto di vista può superare il test.

Ma non c’è bisogno di scomodare i tre casi emarginati: un monitor che fa *ding* e mostra delle frasi non può essere considerato un poligrafo.

 

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