Ci segnalano questo post della pagina Facebook Una rosa per te:
Lei è Mariuccia e oggi compie 96 anni.
È qui accanto a me, ancora la sua mente è lucidissima e conosce anche facebook, mi ha chiesto di condividere questa foto perchè vuole ricevere tanti mi piace da tutti voi.
RIEMPIAMOLA DI AUGURI! <3
Genetliaci inventati e che diventano catene. La signora ritratta nella foto risponde sì al nome di Mariuccia Torriglia, ha sì 96 anni ma compariva già in questo articolo de La Provincia Pavese il 17 Gennaio 2016.
Per lei la vera Casteggio è il Pistornile, un tempo cuore pulsante della città. Mariuccia Torriglia, 96 anni ci vive da settant’anni e il resto del paese lo chiama ancora il borgo, cioè la periferia. Così come la centrale Piazza Dante è rimasta Piazza Coppa, dal nome del torrente che l’attraversava prima di essere deviato. Per lei, ultima al mondo di 9 tra fratelli e sorelle, oggi tutto è cambiato. «Non ci mancava nulla, c’erano tutti i negozi, eccetto la farmacia. Al Pistornile avevamo due bar, due panettieri, due salumieri, il macellaio, il barbiere e anche un fabbro». Il fabbro, tal Clemente Faravelli, fu l’autore della cancellata della Svic, l’azienda vinicola casteggiana, fiore all’occhiello dell’OltrepI nella produzione di spumanti: «Era un lavoro molto bello, con un grappolo d’uva stilizzato. Chissà perché l’hanno tolto». Andando indietro nel tempo si scopre che nella Casteggio alta c’erano due orfanotrofi: «Uno maschile e uno femminile, gestiti entrambi dalle suore. E poi c’era anche un convento. Pensi che esisteva un passaggio sotterraneo che lo metteva in comunicazione con la Certosa, dove c’erano i frati».
Al Pistornile c’era anche un cinema, che d’estate proiettava all’aperto. E poi si faceva un vero e proprio teatro: «Alla Vigilia di Natale -racconta Mariuccia- andava in scena Gelindo, che finiva appena prima di mezzanotte. Così poi tutti assieme si andava a messa. Allora si andava tutti d’accordo, la gente era più unita. Non come oggi, che non ci si saluta quasi più. Anche i ragazzi erano bene educati, giocavano tutti assieme. E quando si andava a dormire, mica si chiudeva la porta a chiave. Adesso, invece, ci dobbiamo barricare». Alla fine della chiacchierata, la domanda sorge d’obbligo: come si arriva a questa età
così in forma? A parte il mezzo bicchiere di vino rosso al giorno, «con l’acqua la pasta proprio non mi va giù», Mariuccia non ha dubbi: «Bisogna alzarsi al mattino cercando di essere positivi, dire un bel “buongiorno” a tutti e parlare con la gente, aprirsi agli altri».
Viene difficile credere che si trovasse al fianco dell’autore del post di Una rosa per te, dato il dislivello cronologico tra questo e l’articolo originale. In quest’ultimo non vi è alcun accenno alla conoscenza di Facebook della signora, tantomeno al suo novantaseiesimo compleanno.
A questo punto si tratta dell’ennesimo escamotage acchiappalike in uso tra tante pagine Facebook, fenomeno che talvolta degenera in questo modo.
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