BUFALA Le studentesse americane che hanno denunciato lo stupro patito a Firenze avevano l'”assicurazione antistupro” – bufale.net

I viralizzatori, abbiamo più volte menzionato, sono persone sostanzialmente immorali e pronte a vendersi a pezzi quel poco di umanità rimasta per un po’ di profitto, mendicanti di “big likes” e condivisioni senza alcuna vergogna per se stessi e le persone che calpestano nella loro bulimica ricerca di attenzioni e compiacimento.

E per questo, ogni volta che nel mondo succede qualcosa che susciterebbe in una persona perfettamente sana e normale un profondo sentimento di pietà ed una certa tristezza, loro provano un godimento quasi orgasmico ed una forte sensazione di felicità: da bravi venditori di olio di serpe, sanno che oggi si porteranno a casa la pagnotta.

Ha fatto il giro della rete la notizia secondo cui le ragazze che hanno denunciato lo stupro patito a Firenze avevano una presunta polizza antistupro.

Vi lasciamo immaginare i commenti che ne sono fioccati, che vi risparmiamo solo perché questo non è quel genere di portale che dà un megafono agli Indinniati ed altri perversi abitanti della Rete per un po’ di visibilità, col rischio pesante di darne anche a loro, e nonostante la risposta sia assai semplice e breve, in coda metteremo un po’ di approfondimento, perché riteniamo che la cura suprema per l’ignoranza, la cattiveria e l’indinniazione sia inzuccare almeno a voi che ci leggete un po’ di cultura direttamente nelle meningi.

Le studentesse avevano una polizza antistupro?

No, non l’avevano.

Riporta infatti ADNkronos

“Nessuna delle due ragazze americane” che hanno denunciato di aver subito violenza sessuale da due carabinieri a Firenze “ha stipulato una polizza anti stupro”. Lo ha precisato l’avvocato Gabriele Zanobini, che difende una delle due giovani studentesse statunitensi a proposito di alcune notizie apparsa sulla stampa.

“Le ragazze non hanno nessuna assicurazione antistupro, ma soltanto una generica assicurazione che di prassi le università americane stipulano per i loro studenti che di recano all’estero -ha spiegato il legale-. E’ una polizza che riguarda il furto e le rapine e altri tipi di danni, ma loro neppure erano a conoscenza di questa cosa. Non lo sapevano proprio”.

Una normale polizza per furto, rapine e danni quindi, usuale per chi si reca in paesi esteri dove tali accadimenti si verificano, campanello di allarme non verso chi la stipula ma che, al massimo, esprime la “fiducia” che l’estero ripone nei paesi visitabili e che ci dovrebbe portare a raddoppiare gli sforzi perché simili orrori non si verifichino mai più.

Mi ha detto mio cugino che siccome avevano una polizza antistupro allora hanno simulato tutto

Allora, se dovessimo seguire la stessa logica per ogni cosa, tuo cugino dovrebbe essere un gran farabutto, se maggiorenne e munito di patente, in quanto avrà sicuramente una vettura di proprietà sottoposta ad RCA, e quindi potremmo insinuare che ogni piccolo incidente che ha compiuto dal giorno in cui si è patentato ad oggi sia un sicuro tentativo di truffa assicurativa perpetrato con la complicità di mezzo mondo per incassare due spicci.

Allora, se dovessimo seguire la stessa logica per ogni cosa, dovremmo insinuare che tutti i professonisti sottoposti a polizze obbligatorie lo facciano per esporsi a responsabilità professionali di vario tipo ed incassare “la scorta”.

Allora, se dovessimo seguire la stessa logica per ogni cosa, dovremmo supporre che tutti coloro che sono morti nel periodo di validità della loro assicurazione sulla vita in realtà si siano trasferiti a Roma come Gli Immortacci della nota canzone di Elio e le Storie Tese e quando viene sera dai Sette Colli scendano in pianura circondati da escort di lusso intonando una canzoncella delle loro.

L’idea che basti avere un’assicurazione per volerla frodare è certamente un frutto attossicato dell’abitudine di ritenere la truffa assicurativa un modo remunerativo di violare la legge, ma fermatevi un attimo a pensare a quante persone si sarebbero dovute coinvolgere nella “cabala” per simulare uno stupro di quell’entità per solo fine assicurativo.

Ma questa polizza antistupro esiste o non esiste?

Nì.

O meglio, non funziona come vi hanno dato ad intendere gli indinniati. Non c’è nessuna assicurazione sugli atti penetrativi o attingimenti della sfera erogena altrui senza consenso, reato noto come stupro, ma vi avevamo detto più volte in passato che in un numero crescente di stati Americani prestazioni sanitarie come l’aborto e tutto il corollario di trattamenti medico-sanitari conseguenti ad uno stupro sono, se pur non vietati in toto, sottoposti ad un lungo calvario burocratico che li rende costosissimi e che rende necessario un esborso monetario anche cospicuo e l’interessamento di diverse personalità e professionalità.

Per questo molte giovani donne si sentono costrette a stipulare una simile assicurazione, che rientra nel ricco filone delle “Assicurazioni mediche americane” per non doversi trovare a sobbarcare un costo pari a migliaia di dollari nell’eventualità che uno stupro renda necessario aborto, cure psicologiche e fisiche conseguenti.

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