BUFALA L’avvocato Gudmani difende gli operai della LIDL – bufale.net
Purtroppo, sapete tutti degli eventi della Lidl di Follonica, dove due operai, trovate due nomadi intente a rovistare nell’area rifiuti, hanno deciso di rinchiuderle nel gabbiotto dedicato agli stessi, filmando le loro urla terrorizzate e pubblicando le loro gesta sui social, dando la stura ad una serie di commenti di varia xenofobia, un procedimento disciplinare da parte della Lidl stessa e una incriminazione per sequestro di persona.
Penserete che questa storia degna della trama di film anni ’80 e simili sia finita… ma il weekend è improvvisamente diventato, citando Fabio Rovazzi, tutto molto interessante.
Un curioso personaggio, che volutamente vi abbiamo presentato in anteprima con la faccia adeguatamente pecettata dal segnalino video di Facebook, che sulla sua pagina sociale si presenta così
Possiamo trovare già incredibile che Saul Goodman, l’avvocato imbroglioncello di Breaking Bad e del suo spin-off “Better call Saul!” abbia mutato le sue fattezze per stabilirsi in Italia.
Possiamo anche farvi notare come il sedicente Gudmani sia l’ennesima incarnazione dell’imprenditore russo Marco Corrosa, talvolta fidanzato omosessuale di noti cantanti, ma a loro insaputa e talvolta prete controtendenza dedito alle droghe leggere ed alla bestemmia, versione virale di Cutey Honey, la nota eroina a fumetti di Go Nagai con sette trasformazioni per combattere il male. Con la fondamentale differenza che le diverse trasformazioni del nostro personaggio sembrano, apparentemente, motivate dal mero desiderio di apparire.
Potremmo, ma vogliamo cogliere l’occasione per insegnarvi un paio di cose.
La prima è che esiste un Albo Nazionale Avvocati liberamente consultabile proprio per evitare zingarate e millantati titoli professionali nel quale, ovviamente, i personaggi di fantasia delle fiction non sono riportati.
La seconda è che il sedicente Gudmani avrebbe potuto fare meglio i suoi compiti, prima di lanciare il suo messaggio.
L’articolo 383 cp da lui invocato (con una serie di lapsus che lo trasfigurano nel 383 del codice di procedura penale) si applica infatti ad un numero chiuso di casi, ovvero
1. Nei casi previsti dall’articolo 380 ogni persona è autorizzata a procedere all’arresto in flagranza, quando si tratta di delitti perseguibili di ufficio.
Ma, ammesso che il caso concreto risulti poi essere furto, lo stesso, salvo aggravanti non riscontrate nel fatto, è perseguibile su querela di parte.
Sottigliezze certo, che rovinano una recita e rendono meno credibili anche le minacce di “querele a tutti quelli che parlano male dei miei assistiti” lanciate dal Gudmani.
Che prima di agire in nome e per conto dei suoi assistiti dovrebbe avere alcuni requisiti, tra cui l’esistenza fisica su questo piano del reale, che al momento non possiede.
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