BUFALA Sindaco di Verona “vietato frequentare i calabresi”
La notizia riportata dal sito Ottoetrenta è chiaramente una bufala, o meglio, è una bufala volutamente costruita dallo stesso sindaco Flavio Tosi.
La vicenda è però più complessa ed articolata e cercheremo di fare chiarezza su un fatto comunque leggermente datato nel tempo, dato che gli accadimenti che hanno portato all’ordinanza di Tosi risalgono ai primi mesi del 2014.
Per spiegarvi bene chi è Flavio Tosi, sindaco leghista di Verona, noto anche per alcune sue esternazioni discutibili sui gay, accusato di nepotismo per aver favorito la moglie nell’incarico a lei attribuito nella sanità veneta, e condannato dalla Cassazione in via definitiva a due mesi di reclusione per aver violato la legge Mancino nell’organizzare una campagna di protesta contro un campo nomadi di stampo razzista; vi rimandiamo alla sua scheda Wikepedia dove potete apprendere la sua carriera politica e amministrativa
https://it.wikipedia.org/wiki/Flavio_Tosi
Tutto risale ad una puntata del 7/4/2014 di Report, trasmissione di inchieste giornalistiche che su Rai 3 è condotta da Milena Gabanelli. La puntata aveva messo in risalto presunte infiltrazioni della malavita calabrese in alcuni appalti pubblici, nonché le loro frequentazioni con alcuni politici locali. Una settimana prima della messa in onda, si era dimesso l’allora assessore (di origine calabrese) Marco Giorlo, uno dei protagonisti (suo malgrado) della puntata.
Qui il link della puntata: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-671ffe25-7e2f-4c1c-b77f-26372945bceb.html
“È una provocazione, una cosa carnevalesca che vale tanto quanto le buffonate e le carnevalate di Report”
-così il primo cittadino di Verona, Tosi, ha motivato il gesto –
“In quella trasmissione sono state costruite bufale e dette bugie. Quindi una iniziativa come questa ordinanza ci sta”.
Che l’ordinanza, sia una parodia è ben chiaro; tra le altre cose, ordina a tutti i capofamiglia calabresi della città di far pervenire in Comune il proprio casellario giudiziario e una lettera di referenze, se intendono mantenere la residenza nel Comune di Verona. Il testo di due pagine si conclude così: in caso di non ottemperanza, «verrà disposto l’allontanamento dal territorio comunale nei 30 giorni successivi e ne verrà data comunicazione alla signora Milena Gabanelli e al signor Sigfrido Ranucci». ( Ranucci è un co-autore di Report e titolare del servizio in questione )
Per par condicio segue un link di un servizio di un TG locale reperito su YouTube in cui Flavio Tosi argomenta la scelta della falsa ordinanza:
https://www.youtube.com/watch?v=EDpf6BxFCNY
Dopo questi fatti sono fioccate querele reciproche da parte di Tosi verso Ranucci e la trasmissione Report e da parte di Ranucci stesso verso il Sindaco di Verona.
Tuttavia la Procura ha archiviato tutte le accuse di Tosi contro Report che non avrebbe mandato in onda contenuti, frasi o argomentazioni di matrice diffamatoria. Va detto anche che lo stesso pm ha chiesto l’archiviazione anche per la denuncia di calunnia e ingiuria presentata da Ranucci.
Quindi pace fatta? Per niente, anche perché un anno dopo i fatti sopra citati la Commissione Parlamentare Antimafia conclude la mastodontica inchiesta “Aemilia” in cui i pm confermano le accuse ai veronesi per losche infiltrazioni mafiose nell’edilizia cittadina.
http://www.report.rai.it/dl/Report/news/ContentItem-7e96e901-2c40-4a44-99ac-e9c1d28d8ab0.html
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