BUFALA Kyenge shock: «Me ne vado da questo paese di merda»
Ci segnalano questo articolo pubblicato da Web-News24.com il 9 Ottobre 2016:
Fanno discutere le ultime dichiarazioni del ministro Kyenge, che ha affermato di volersene andare via dall’Italia. «Gli italiani non vogliono rispettare il nostro diritto ad istituire uno stato indipendente in Italia, ciò non è concepibile», ha dichiarato il ministro, che ha poi aggiunto: «a casa loro comandiamo noi. Abbiamo il diritto di imporre le nostre regole e se non lo vogliono, dovrò andarmene».°.°
Sono subito seguite le telefonate del premier Matteo Renzi e della presidentessa della camera Laura Boldrini, che hanno tentato di convincerla a rimanere. Il premier russo Vladimir Putin non ha evitato di commentare la vicenda: «hanno la possibilità di liberarsene una volta per tutte, ma invece stanno cercando di trattenerla. In Russia l’avremmo già cacciata via con la forza».
Ma il ministro Kyenge non ha desistito, e quanto pare la sua decisione è definitiva. «Oggi abbiamo perso una risorsa» ha commentato la Boldrini, «sono sicura che gli italiani prima o poi capiranno l’errore che hanno commesso».
La fonte citata è Il Quotidaino, che già nel sottotitolo si presenta come “L’unico vero quotidaino satirico indipendente”, mentre Web-News24 riporta Aggiornamenti in tempo reale da tutto il mondo. Nient’altro che una bufala, che il nostro Shadow aveva già smentito dal Quotidaino in questo articolo pubblicato il 23 Marzo 2016. Ciò che deteriora le nostre membra è l’assoluta trascuratezza dei contenuti palesemente inventati del copia-incolla di Web-News24:
- Il suo mandato di Ministro per l’Integrazione è terminato il 22 Febbraio 2014;
- I siti bufalari attribuiscono ogni loro meteorismo a Vladimir Putin, affermazioni che non conoscono riscontro;
- Il razzismo funzionale nei confronti di Cécile Kyenge insiste nonostante la falsità delle dichiarazioni a lei attribuite, dichiarazioni che spingono la xenofobia digitale ad augurare morte, miseria e ad indicarla con i peggiori vocaboli.
Perché smentire una notizia già smentita? Perché ora ha cambiato piattaforma e raccoglie quasi 40.000 condivisioni, scatenando nuove spinte iraconde e razziste che non conoscono resa. Nemmeno di fronte all’intervento di commentatori più giusti che gridano alla bufala senza trovare ascolto.
Bufala, in continua clonazione.
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