Ci segnalano questo articolo pubblicato da Gazzetta della Sera il 3 Dicembre 2015:
Cécile Kyenge ha detto la sua sull’argomento più discusso di questi giorni: le tradizioni italiane e le festività che secondo alcuni non andrebbero toccate, mentre altri si oppongono e sostengono che, essendo l’Italia uno stato laico, si dovrebbero abolire certe cose come il crocifisso e le recite natalizie.
Questo il Tweet dell’ex ministro dell’integrazione: “Vietate le recite e le feste #religiose nelle scuole. Armonizzare il Paese eliminando festività irriverenti verso i nuovi italiani.”
Non sappiamo se sia una bufala o meno, ma sono parole che faranno sicuramente discutere.
Sì, è una bufala. Ciò che più ha fatto gola ai seminatori (o inseminatori?) di menzogne e disinformazione è la diffusione di questa foto, scattata con un cellulare allo schermo di un computer. Un profilo privato, in cui viene ostentato il credo fascista, ha caricato l’immagine e ha ottenuto quasi 500 condivisioni:
Le false affermazioni attribuite a Cécile Kyenge non sono nuove, specialmente quando si approssimano le festività natalizie. In questo nostro articolo curato da Shadow e pubblicato il 24 Novembre 2014 avevamo già trattato una notizia simile.
Perché siamo così sicuri che si tratti di una bufala? Perché non si trovano riscontri né sulle testate ufficiali né sul profilo Twitter della Kyenge, né in altro luogo del web. In più, il falso screenshot pubblicato dall’articolo di Gazzetta della Sera contiene due principali irregolarità: non esiste il tweet cui si fa riferimento, in primis. Ancora, gli sviluppatori di Twitter di certo non fanno uso del font Times New Roman. Una testata attendibile, anziché postare screenshot che possono tranquillamente essere frutto di un artefatto e dichiarare “Non sappiamo se sia una bufala o meno”, dovrebbe incorporare i post incriminati, funzione sempre disponibile nei social network.
Gazzetta della Sera, infine, è riportata nella nostra black list in ben due categorie: bufale scandalistiche e bufale a sfondo politico e razziale.
Quello di Gazzetta della Sera è un chiaro indirizzo alla disinformazione e all’odio: ministro Kyenge, stranieri indicati come nuovi italiani e loro apporto di cambiamento, che comprende anche l’eliminazione di recite e feste religiose nelle scuole. Un’alchimia che sa di vecchio, ma che tocca tutti i punti sensibili dell’utenza media che si fida di un semplice screenshot creato ad hoc. Menzogne, tasselli per il mosaico dell’odio, della banalità.
Bufala, sì. Lo ribadiamo. Non esistono fonti. A troppi lettori basta la condivisione dal profilo di un utente fiero di essere fascista.
E disinformato.
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