BUFALA In Svezia bisogna firmare il consenso prima di fare sesso – bufale.net
Tutto inizia dalla pubblicazione di una foto su una pagina Facebook che mostra un tesserino, o meglio un modulo che presto le persone in Svezia dovranno firmare per dimostrare che il rapporto è consenziente, per evitare accuse di stupro. Si tratta di una notizia enormemente travisata. Il modulo non esiste, è solo una foto ironica per polemizzare contro una proposta del governo svedese di modificare le leggi sul consenso sessuale.
Tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, il movimento #MeToo sui social media, mosso da una serie di molestie sessuali e scandali di aggressioni che hanno coinvolto uomini di alto profilo, ha portato il consenso e la cattiva condotta sessuale in prima linea nel dibattito pubblico.
In questo clima, i post di Facebook nel gennaio 2018 hanno falsamente descritto le modifiche proposte alla legge sullo stupro e l’aggressione sessuale in Svezia.
Il 15 gennaio 2018, la pagina di Facebook Survive Our Collapse pubblica la foto linkando un articolo del The Guardian, scrivendo:
Se vivi in Svezia e vuoi sbatterti, devi prima firmare un modulo di consenso sessuale. La legge entrerà in vigore il 1° luglio 2018
Il giorno prima, la pagina Facebook Right News ha postato lo stesso messaggio con lo stesso articolo di The Guardian, ma senza la foto della “carta di consenso”.
Il 17 gennaio, poi, Jonathan Babine ha pubblicato uno screenshot del post di Survive Our Collapse in un altro gruppo su Facebook, ottenendo 15.000 azioni in una settimana. Ma, come detto, la foto del tesserino che riporta dati personali, firme del consenso e altre diciture non è altro che una bufala.
Un bizzarro scherzone delle destre nazionaliste locali, quindi, probabilmente ispirato dallo stesso retroterra dietro l’App Danese LegalFling, che promette un mezzo rapido per fornire il consenso.
Rapido quanto inefficace: la cosa che rende in tutti i casi il concetto di “consenso preventivo” una bufala è proprio il fatto che in molti ordinamenti, compreso quello Italiano, il consenso in campo sessuale è un concetto indisponibile, assoluto e inalienabile mentre, come ricorda Studio Cataldi:
Innanzitutto deve rilevarsi che l’oggetto del contratto, nel caso di specie, sarebbe rappresentato dalla prestazione sessuale, che, sebbene di per sé sia lecita, non è mai suscettibile di valutazione economica. L’articolo 1174 del codice civile, invece, sancisce che la prestazione che forma oggetto di un’obbligazione deve necessariamente poter essere valutata da un punto di vista economico, anche se l’interesse del creditore non deve per forza avere carattere patrimoniale.
Inoltre, non può non considerarsi che la mancata esecuzione di quanto si è acconsentito di fare attraverso la nuova applicazione non può essere oggetto di esecuzione forzata né l’inadempimento può dare luogo a risarcimento del danno. E ciò in quanto, innanzitutto, non è possibile obbligare un soggetto ad avere un rapporto sessuale per il solo fatto di aver sottoscritto un contratto con il quale si è impegnato a una simile prestazione e, in secondo luogo e come detto, in quanto manca la valutazione economica che rappresenta, invece, il presupposto del danno da inadempimento.
Il sesso non può essere oggetto di prestazione contrattuale, quindi non può essere oggetto di forme sacramentali per l’adempimento.
Inoltre, il consenso in campo sessuale, proprio perché indisponibile, assoluto ed inalienabile può essere liberamente revocato e confermato fino al compimento dell’atto sessuale stesso.
Se alle otto di mattina prometto al partner un atto sessuale in serata, posso cambiare liberamente idea una volta all’ora fino, arrivato alla fatidica serata, a dichiarare di non aver intenzione di procedere e rifiutare di andare avanti, come anche il partner può fare lo stesso, senza che alcuno dei due possa, di autorità, proseguire per reclamare “quanto promessogli”: atto che sarebbe stupro comunque.
Adattato da Snopes
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