BUFALA Il nuovo Ponte Morandi a Genova di Renzo Piano: 43 piloni, uno per ogni vittima

Sta letteralmente spopolando in queste ore la foto del nuovo Ponte Morandi a Genova, grazie al presunto progetto di Renzo Piano. Proprio quest’ultimo, secondo le ultime informazioni trapelate dalla Regione Liguria, dovrebbe essere l’artefice della ricostruzione di un’opera che viene preannunciata tanto imponente quanto sicuro. Anche a causa dell’enorme significato che la struttura assumerà nell’immaginario collettivo dopo le 43 vittime riscontrate con il crollo del 14 agosto. Si tratta di una bufala o della realtà? Chiariamo alcuni concetti.

Come accennato in precedenza, il progetto finale sarà con ogni probabilità assegnato allo stesso Renzo Piano, ma come potrete notare dalle news riportate da La Stampa, oltre all’apertura di Autostrade, dobbiamo prendere atto che il plastico ha un design molto semplice e lineare. Le vittime del crollo del Ponte Morandi saranno onorate con 43 lampioni posti all’interno dell’opera, puntando dunque su una struttura poco complessa.

Renzo PianoIl problema bufala nasce grazie alla pagina Facebook “Genova La Superba”, che ha alimentato non poca confusione sulla vicenda. Come potrete notare dalla gallery che segue, infatti, ci sarebbe un altro progetto parallelo di Giorgio De Cani (confermato anche da Merate Online). L’architetto di Lecco, infatti, ha concepito un Ponte Morandi decisamente differente rispetto a quello di Renzo Piano, addirittura con un’area pedonale ondulata e 43 piloni. Uno per ogni defunto. Progetto molto interessante ma che al momento non è stato ancora preso in considerazione dagli enti preposti.

Insomma, quella su Renzo Piano rappresenta un’altra bufala riguardante la ricostruzione del Ponte Morandi a Genova, al netto del fatto che quest’ultimo sarà con ogni probabilità il principale protagonista del progetto in questione, dopo quella che ci ha fatto sorridere in merito alla presunta iniziativa di Putin. Come avrete notato da un nostro articolo recente. Staremo a vedere se l’eventuale spinta dai social per l’architetto Giorgio De Cani in qualche modo cambierà le carte in tavola (a fine articolo trovate il suo chiarimento sui social), ma ad oggi è importante distinguere i due lavori come fatto dallo stesso De Cani tramiteun post Facebook.

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